Scrutatio

Domenica, 2 giugno 2024 - Santi Marcellino e Pietro ( Letture di oggi)

Geremia 20


font
BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Pascur, figlio di Immer, sacerdote e sovrintendente-capo del tempio del Signore, udì Geremia profetizzare queste cose.1 E Fassur figliuolo d' (uno il quale ebbe nome) Emmer, sacerdote, il quale era constituito (e ordinato) principe nella casa di Dio, udie Ieremia (profeta) profetante questi detti.
2 Pascur ordinò di fustigare il profeta Geremia e quindi lo fece mettere ai ceppi nella prigione che si trovava presso la porta superiore di Beniamino, nel tempio del Signore.2 E percosse Fassur, Ieremia profeta, e miselo in legamento, il qual è nella porta di sopra di Beniamin, nella casa di Dio.
3 Il giorno dopo, quando Pascur lo fece liberare dai ceppi, Geremia gli disse: «Il Signore non ti chiama più Pascur, ma Terrore all’intorno.3 E come fu fatto l' altro dì, Fassur trasse Ieremia da quello legame; e Ieremia disse a lui: lo Signore non chiama lo tuo nome Fassur, ma Paura in ogni luogo.
4 Perché così dice il Signore: Ecco, io darò in preda al terrore te e tutti i tuoi cari; essi cadranno per la spada dei loro nemici davanti ai tuoi occhi. Consegnerò tutti gli abitanti di Giuda in mano al re di Babilonia, il quale li deporterà e li ucciderà di spada.4 Però [che] questo dice lo Signore: ecco io ti darò nel timore; e tutti li amici tuoi caderanno nel · coltello delli loro nimici, e li tuoi occhi lo vederanno; e tutto Giuda darò in mano dello re di Babilonia; e meneralli in Babilonia, e uccideralli di coltello.
5 Consegnerò tutte le ricchezze di questa città e i suoi prodotti, tutti gli oggetti preziosi e i tesori dei re di Giuda in mano ai loro nemici, i quali li saccheggeranno e li prenderanno e li porteranno a Babilonia.5 E darò tutta l'universa sostanza di questa cittade, e tutta la fatica e tutto lo prezzo e tutti li tesori delli re di Giuda darò in mano alli inimici loro; e diromperannoli e torrannoli e menerannoli in Babilonia.
6 Tu, Pascur, e tutti quelli della tua casa andrete in schiavitù; andrai a Babilonia, là morirai e là sarai sepolto, tu e tutti i tuoi cari, ai quali hai profetizzato tante menzogne».
6 Ma tu, Fassur, e tutti li abitatori della casa tua anderete in prigione; e anderai in Babilonia, e ivi morrai, e sarai seppellito tu e tutti li tuoi amici, ai quali tu hai profetato bugia.
7 Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre;
mi hai fatto violenza e hai prevalso.
Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno;
ognuno si beffa di me.
7 O Signore, tu mi provasti, e sono provato; e fusti più forte di me, e assalisti me; io sono fatto ischernito tutti i dì; tutti digrignano li denti.
8 Quando parlo, devo gridare,
devo urlare: «Violenza! Oppressione!».
Così la parola del Signore è diventata per me
causa di vergogna e di scherno tutto il giorno.
8 Però che già da quindi adietro parlo (con grande boce) e chiamo con grande boce dirittura e giustizia; e lo detto [del] Signore m' è fatto in disonore e in schernimento tutti li dì.
9 Mi dicevo: «Non penserò più a lui,
non parlerò più nel suo nome!».
Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente,
trattenuto nelle mie ossa;
mi sforzavo di contenerlo,
ma non potevo.
9 E io dissi: non mi ricorderò di lui, e non parlerò più nel suo nome; e fatto è nel mio cuore quasi come fuoco avvampante (rinchiuso nel fuoco) rinchiuso nelle mie ossa; e venni in tanto difetto, che quasi non mi sostenea.
10 Sentivo la calunnia di molti:
«Terrore all’intorno!
Denunciatelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
10 E io udi' vergogna e vituperio di molti e spaventamento nel circuito: perseguitatelo, e noi il perseguitaremo lui; da tutti li uomini, li quali erano miei pacifichi, e guardanti lo lato mio; e se in alcuno modo sia ingannato, avanziamo inverso lui, e pigliamo vendetta di lui.
11 Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori vacilleranno
e non potranno prevalere;
arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
11 Ma lo Signore è meco quasi come forte combattitore; però (che) quelli che persèguitano me caderanno e saranno infermi; e saranno fortemente confusi, però che non intesero lo vituperio sempiterno, lo quale non si spegnerà.
12 Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!
12 E tu, Signore delli esèrciti, provatore del giusto, lo quale vedi le reni e li cuori, fa ch' io veggia, prègotene, la vendetta tua di loro; a te ho rivelata la mia cagione (e lo mio fatto).
13 Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.
13 Date canto a Dio, e laudate lui; però ch' egli ha liberato l'anima del povero della mano delli rei.
14 Maledetto il giorno in cui nacqui;
il giorno in cui mia madre mi diede alla luce
non sia mai benedetto.
14 Maledetto lo dì nello quale io fui nato, e nello quale mi partorì mia madre; e non sia benedetto.
15 Maledetto l’uomo che portò a mio padre il lieto annuncio:
«Ti è nato un figlio maschio», e lo colmò di gioia.
15 Maledetto l' uomo (per) che annunciò al mio padre, dicente: uno fanciullo t' è nato, e allegrollo quasi di grande letizia (e allegrezza).
16 Quell’uomo sia come le città
che il Signore ha distrutto senza compassione.
Ascolti grida al mattino
e urla a mezzogiorno,
16 Così sia quello uomo, come le cittadi le quali volse sotto sopra il Signore, e non se ne pentì: oda lo grido la mattina, e l' urlo nel meriggio,
17 perché non mi fece morire nel grembo;
mia madre sarebbe stata la mia tomba
e il suo grembo gravido per sempre.
17 [colui] il quale non uccise me, quando io usciva fuori del ventre della mia madre, acciò che la mia madre fusse stata mia sepoltura, e la sua natura eterno concepimento.
18 Perché sono uscito dal seno materno
per vedere tormento e dolore
e per finire i miei giorni nella vergogna?
18 Or per che uscii del corpo della mia madre, acciò ch' io vedessi fatica e dolore, e li miei dì consumassono per confusione?