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Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Isaia 64


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 come il fuoco incendia le stoppie
e fa bollire l’acqua,
perché si conosca il tuo nome fra i tuoi nemici,
e le genti tremino davanti a te.
1 Avessimo grato che tu rompessi li cieli, e iscendessi giuso; che li monti si movessono per la tua faccia,
2 Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,
tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti.
2 e diventasseno niente come l'arsione del fuoco, e il fuoco ardesse loro, acciò che si facesse manifesto lo tuo nome alli tuoi nimici, e che le genti si turbassono per la tua faccia (cioè per paura).
3 Mai si udì parlare da tempi lontani,
orecchio non ha sentito,
occhio non ha visto
che un Dio, fuori di te,
abbia fatto tanto per chi confida in lui.
3 E conciosia cosa che tu faccia le maraviglie, noi non ti sosterremo; tu iscendesti, e li monti iscorsono dalla tua faccia.
4 Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia
e si ricordano delle tue vie.
Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato
contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli.
4 Mai non fu udito, e non si ricevette mai in orecchie; e occhio non vidde sanza te quello che tu, Signore, apparecchiasti a quelli che ti aspettano, (cioè quelli che hanno speranza in te).
5 Siamo divenuti tutti come una cosa impura,
e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia;
tutti siamo avvizziti come foglie,
le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento.
5 Tu venisti contro a quelli che se ne rallegra e che fa la giustizia; egli si ricorderanno di te nelle tue vie (cioè nelle tue opere); ecco tu se' adirato, e noi peccammo; e fummo sempre nelli peccati, e pure ci salveremo.
6 Nessuno invocava il tuo nome,
nessuno si risvegliava per stringersi a te;
perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto,
ci avevi messo in balìa della nostra iniquità.
6 E siamo fatti sì come l'uomo brutto tutti noi; e come lo panno della donna che hae partorito, così sono le nostre giustizie; e tutti cademmo come foglie, e le nostre iniquitadi tolsono noi come uno vento.
7 Ma, Signore, tu sei nostro padre;
noi siamo argilla e tu colui che ci plasma,
tutti noi siamo opera delle tue mani.
7 E non è chi chiami lo tuo nome, e chi si levi e tenga te; tu nascondesti la tua faccia da noi, e percotesti noi nella mano della nostra malvagitade.
8 Signore, non adirarti fino all’estremo,
non ricordarti per sempre dell’iniquità.
Ecco, guarda: tutti siamo tuo popolo.
8 E ora, Signore, tu se' lo nostro padre, e noi siamo loto; e tu se' nostro facitore, e tutti siamo opera delle tue mani.
9 Le tue città sante sono un deserto,
un deserto è diventata Sion,
Gerusalemme una desolazione.
9 O Signore, non ti adirare assai, e non ti ricordare più delle nostre malvagitadi; ecco, Signore, ragguarda noi, per ciò che siamo tutti il popolo tuo.
10 Il nostro tempio, santo e magnifico,
dove i nostri padri ti hanno lodato,
è divenuto preda del fuoco;
tutte le nostre cose preziose sono distrutte.
10 La tua cittade santa sì è fatta deserta; Sion è fatta deserta; è desolata Ierusalem.
11 Dopo tutto questo, resterai ancora insensibile, o Signore,
tacerai e ci umilierai fino all’estremo?
11 E la casa della nostra santificazione sì è desolata, e quella della nostra gloria, dove li nostri padri diedono laude a te; e quello luogo venne alle mani del fuoco, e tutte le nostre cose desiderabili sono rivolte in rovine.
12 Signore, contenerai tu te sopra tutte queste cose, o tacerai tu? (istando così) darai tu così forte afflizione a noi?