Scrutatio

Venerdi, 14 giugno 2024 - Sant´ Eliseo ( Letture di oggi)

Siracide 20


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 C’è un rimprovero che è fuori tempo,
c’è chi tace ed è prudente.
1 Meglio è morbidamente riprendere, che con ira, e non divietare colui che si confessa nella orazione.
2 Quanto è meglio rimproverare che covare l’ira!
2 La concupiscenza del castrato isverginoe la giovinezza;
3 Chi si confessa colpevole evita l’umiliazione.
3 così colui che per forza giudica.
4 Come un eunuco che vuol deflorare una ragazza,
così chi vuole fare giustizia con la violenza.
4 Come è buona cosa, che colui che è corretto il manifesti per penitenza! Fuggirai così il volontario peccato.
5 C’è chi tace ed è ritenuto saggio,
e chi è riprovato per la troppa loquacità.
5 Ed è uno che tace, il quale è trovato savio; ed è da odiare colui ch' è disposto al molto favellare.
6 C’è chi tace, perché non sa che cosa rispondere,
e c’è chi tace, perché conosce il momento opportuno.
6 Ed è un altro che tace, però che non ha sentimento della parlatura; ed è tacente colui che sa il tempo acconcio a parlare.
7 L’uomo saggio sta zitto fino al momento opportuno,
il millantatore e lo stolto non ne tengono conto.
7 L'uomo savio tacerae infino al tempo; e lo sciocco e il semplice non guarderanno tempo.
8 Chi esagera nel parlare si renderà riprovevole,
chi vuole imporsi a tutti i costi sarà detestato.
Com’è bello quando chi è biasimato mostra pentimento,
perché così tu sfuggirai a un peccato volontario.
8 Colui che usa molte parole, offende l'anima sua; e colui che si toglie signoria ingiustamente, sarà odiato.
9 Nelle disgrazie qualcuno può trovare un vantaggio,
ma c’è un profitto che si può cambiare in perdita.
9 L'uomo non ammaestrato procede ne' mali, e in lui è trovamento di danno.
10 C’è una generosità che non ti arreca vantaggi
e c’è una generosità che rende il doppio.
10 Egli è uno dono che non è utile; ed è uno, il cui merito è doppio.
11 C’è un’umiliazione che viene dalla gloria
e c’è chi dall’abbattimento alza la testa.
11 Ed è una remunerazione per avere fama; ed è chi per umilitade leva il capo.
12 C’è chi compra molte cose con poco
e chi le paga sette volte il loro valore.
12 Ed è chi molte cose ricompera per piccolo prezzo, ed è chi restituisce in sette doppi.
13 Il saggio si rende amabile con le sue parole,
ma le cortesie degli stolti sono sciupate.
13 Il savio nelle parole fa sè medesimo amabile; ma le grazie de' matti si gittano.
14 Il dono di uno stolto non ti giova,
e ugualmente quello dell’invidioso, perché è frutto di costrizione;
i suoi occhi, infatti, sono molti invece di uno.
14 Lo dono dello insipido non sarà utile a te; però che gli occhi di colui sono settiplicati.
15 Egli dà poco, ma rinfaccia molto;
apre la sua bocca come un banditore.
Oggi fa un prestito e domani lo richiede;
quanto è odioso un uomo del genere!
15 Picciole cose darà, e molte cose rimpropererae; e l'aprimento della bocca sua partorisce molti mali.
16 Lo stolto dice: «Non ho un amico,
non c’è gratitudine al bene che faccio».
Quelli che mangiano il suo pane sono lingue cattive.
16 Alcuno presta oggi, e domane più domanda; odioso è cotale uomo.
17 Quanti si burleranno di lui, e quante volte!
Poiché non accoglie l’avere con spirito retto,
e il non avere gli è ugualmente indifferente.
17 E non avere per amico il pazzo (non sarà amico); non sarà grazia nelli beni di colui.
18 Meglio inciampare sul pavimento che con la lingua;
è così che la caduta dei cattivi giunge rapida.
18 Coloro che mangiano il pane dello stolto sono di falsa lingua. Oh quanti e quante volte lo scherniranno!
19 Un discorso inopportuno è come un racconto inopportuno:
è sempre sulla bocca dei maleducati.
19 Nè ancora quello che era da avere, darae con diritto senno; distribuiscene similmente e quello che non era d'avere.
20 Non si accetta un proverbio dalla bocca dello stolto,
perché non lo dice mai a proposito.
20 Il cadere di falsa lingua è sì come il cadere in suso lo smalto; così lo cadimento de' rei verrà tostamente.
21 C’è chi è trattenuto dal peccare a causa della miseria
e quando riposa non avrà rimorsi.
21 L'uomo sgrazioso è sì come favola; nella bocca delli non ammaestrati sarae continua.
22 C’è chi si rovina per rispetto umano
e di fronte a uno stolto si dà perduto.
22 Il proverbio ch' esce della bocca del pazzo, sarà biasimato; però che non lo dice nello suo tempo.
23 C’è chi per rispetto umano fa promesse a un amico,
e in tal modo gratuitamente se lo rende nemico.
23 Elli è alcuno che non puote peccare per povertade; e nel suo riposo fia stimolato.
24 Brutta macchia nell’uomo la menzogna,
è sempre sulla bocca dei maldicenti.
24 Ed è chi perde l'anima per timidezza, e chi per isciocchezza perde quella; per autorità d' alcuna persona perde sè.
25 Meglio un ladro che un mentitore abituale,
tutti e due avranno in sorte la rovina.
25 Ed è alcuno che per vergogna promette all'amico; e sì se l'ha guadagnato per nimico.
26 L’abitudine del bugiardo è un disonore,
la vergogna che si merita è sempre con lui.
26 Sozzo vituperio è nella bocca dell' uomo la bugia; e quella fia spesso nella bocca de' non savi.
27 Chi è saggio nel parlare si apre una strada
e l’uomo prudente piace ai grandi.
27 Migliore è il ladro, che la continuanza dell' uomo bugiardo; e l'uno e l'altro erediteranno perdizione.
28 Chi lavora la terra accresce il suo raccolto,
chi piace ai grandi si fa perdonare i suoi torti.
28 Li costumi delli uomini sono bugie sanza onore; e la confusione di coloro sì è con loro sanza intervallo.
29 Regali e doni accecano gli occhi dei saggi,
come bavaglio sulla bocca soffocano i rimproveri.
29 Il savio nelle parole farà grande sè medesimo, e l'uomo prudente adumilierà li potenti.
30 Sapienza nascosta e tesoro invisibile:
a che servono l’una e l’altro?
30 Chi lavora la terra sua inalza il monte delle biade, e chi opera giustizia sarà esaltato; colui che piace alli gloriosi, schiferà iniquità.
31 Meglio l’uomo che nasconde la sua stoltezza
di quello che nasconde la sua sapienza.
31 Li presenti e li doni accecano li occhi dei giudici, e sì come al muto nella bocca loro isvolgeranno li castigamenti di coloro.
32 È meglio perseverare nella ricerca del Signore
che essere un libero auriga della propria vita.
32 Sapienza ascosa e tesoro non veduto, che utilità è nell' uno e nell' altro?
33 Migliore è colui che cela la sciocchezza sua, che l'uomo che nasconde la sapienza sua.