Scrutatio

Sabato, 1 giugno 2024 - San Giustino ( Letture di oggi)

Giobbe 34


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Eliu prese a dire:
1 Adunque pronunciante Eliu, anco queste cose disse:
2 «Ascoltate, saggi, le mie parole
e voi, dotti, porgetemi l’orecchio,
2 Udite, savii, le mie parole; e voi, ammaestrati, ascoltate me.
3 perché come l’orecchio distingue le parole
e il palato assapora i cibi,
3 Certo l'orecchio prova le parole; e lo gorguzzolo l'esca collo assaggiare giudica.
4 così noi esploriamo ciò che è giusto,
indaghiamo tra noi ciò che è bene.
4 Eleggiamo lo giudicio a noi, e intra noi giudichiamo quale sia lo migliore.
5 Giobbe ha detto: “Io sono giusto,
ma Dio mi nega il mio diritto;
5 Perciò che disse Iob: giusto sono, e Iddio sovvertì lo mio giudicio.
6 contro il mio diritto passo per menzognero,
inguaribile è la mia piaga, benché senza colpa”.
6 Certo, giudicando me, la bugia è; la sagitta mia è violenta senza alcuno peccato.
7 Quale uomo è come Giobbe
che beve, come l’acqua, l’insulto,
7 Chi è uomo, com' è Iob, che bee la derisione come acqua?
8 che cammina in compagnia dei malfattori,
andando con uomini iniqui?
8 Che va con coloro che òperano la iniquitade, e va con malvagi uomini?
9 Infatti egli ha detto: “Non giova all’uomo
essere gradito a Dio”.
9 Certo elli disse: non piacerà l'uomo (ancora) a Dio, se ancora corresse con lui.
10 Perciò ascoltatemi, voi che siete uomini di senno:
lontano da Dio l’iniquità
e dall’Onnipotente l’ingiustizia!
10 E perciò, o uomini di buono cuore, udite me: partisi da Dio la empietà, e dall' Onnipotente la iniquitade.
11 Egli infatti ricompensa l’uomo secondo le sue opere,
retribuisce ciascuno secondo la sua condotta.
11 Certo la opera dell' uomo renderae a lui, e (appena) secondo la via di ciascheduno restituirà a lui.
12 In verità, Dio non agisce da ingiusto
e l’Onnipotente non sovverte il diritto!
12 Veramente Iddio non condanna indarno, nè lo Onnipotente sovvertisce lo giudicio.
13 Chi mai gli ha affidato la terra?
Chi gli ha assegnato l’universo?
13 Quale altro constituì sopra la terra? ovver quale pose sopra lo mondo, lo quale elli fabbricò?
14 Se egli pensasse solo a se stesso
e a sé ritraesse il suo spirito e il suo soffio,
14 Se dirizzerà a lui lo suo cuore, lo spirito suo e lo fiato a sè trarrà.
15 ogni carne morirebbe all’istante
e l’uomo ritornerebbe in polvere.
15 Verrà meno tutta la carne insieme, e l' uomo nella cenere ritornerà.
16 Se sei intelligente, ascolta bene questo,
porgi l’orecchio al suono delle mie parole.
16 Adunque se tu hai intelletto, odi quello che si dice, e ascolta la voce del mio parlare.
17 Può mai governare chi è nemico del diritto?
E tu osi condannare il Giusto supremo?
17 Colui che non ama lo giudicio, puote egli essere sanato? e come tu quello che è giusto, intanto lo condanni?
18 Lui che dice a un re: “Iniquo!”
e ai prìncipi: “Malvagi!”,
18 Il quale dice allo re, partito dalla legge; lo qual chiama li duchi, malvagi;
19 lui che non usa parzialità con i potenti
e non preferisce il ricco al povero,
perché tutti sono opera delle sue mani.
19 lo quale non riceve le persone de' principi; nè non conosce lo tiranno, quando contende contro al povero; certo tutti quanti sono lavorìo delle sue mani.
20 In un istante muoiono e nel cuore della notte
sono colpiti i potenti e periscono.
Senza sforzo egli rimuove i tiranni,
20 Subito morranno; e nella mezza notte li popoli saranno turbati, e trapasseranno, e porterannone la forza sanza mani.
21 perché tiene gli occhi sulla condotta dell’uomo
e vede tutti i suoi passi.
21 E gli occhii suoi sopra le vie degli uomini; e tutti gli andamenti loro considera.
22 Non vi è tenebra, non densa oscurità,
dove possano nascondersi i malfattori.
22 Non sono le tenebre, e non è l'ombra della morte, chè si nascondano quivi coloro che adòperano la iniquitade.
23 Poiché non si fissa una data all’uomo
per comparire davanti a Dio in giudizio:
23 Nè più oltre è nella signorìa dell' uomo, (accid) ch' elli venga a Dio nel giudicio.
24 egli abbatte i potenti, senza fare indagini,
e colloca altri al loro posto.
24 Triterà molti e senza numero, e farà stare altri per loro.
25 Perché conosce le loro opere,
li travolge nella notte e sono schiacciati.
25 Per ch' egli ha conosciute l'opere loro; ed impercioe inducerae la notte, e fieno distrutti.
26 Come malvagi li percuote,
li colpisce alla vista di tutti,
26 Quasi come malvagi percosse loro nelli luoghi delli videnti.
27 perché si sono allontanati da lui
e di tutte le sue vie non vollero saperne,
27 I quali quasi della loro industria si partirono da lui, e tutte le sue vie non volleno intendere;
28 facendo salire fino a lui il grido degli oppressi,
ed egli udì perciò il lamento dei poveri.
28 acciò ch' elli faccino pervenire a lui lo grido dello bisognoso, e udire la voce de' poveri.
29 Se egli rimane inattivo, chi può condannarlo?
Se nasconde il suo volto, chi può vederlo?
Ma sulle nazioni e sugli individui egli veglia,
29 Adunque, elli concedente pace, chi è che lo condanni? e quando nascondesse lo volto, chi è che contemplasse lui e sopra le genti e sopra ogni uomo?
30 perché non regni un uomo perverso,
e il popolo non venga ostacolato.
30 Il quale fae regnare l' uomo ipocrita per li peccati del popolo.
31 A Dio si può dire questo:
“Mi sono ingannato, non farò più del male.
31 Adunque, per ch' io favellai al Signore, ancora non ti contraddirò se tu vorrai parlare.
32 Al di là di quello che vedo, istruiscimi tu.
Se ho commesso iniquità, non persisterò”.
32 Se io errai, insegna a me; se io dissi cosa iniqua, più oltre non aggiugnerò.
33 Forse dovrebbe ricompensare secondo il tuo modo di vedere,
perché tu rifiuti il suo giudizio?
Sei tu che devi scegliere, non io,
di’, dunque, quello che sai.
33 Or non la cerca Iddio da te, perciò che la dispiace a te? In verità tu cominciasti a favellare, e non io; e se tu alcuna cosa conoscesti migliore, favella.
34 Gli uomini di senno mi diranno
insieme a ogni saggio che mi ascolta:
34 Gli uomini intendenti favellino a me, e l' uomo savio oda me.
35 “Giobbe non parla con sapienza
e le sue parole sono prive di senso”.
35 E Iob stoltamente hae favellato; le parole sue non suonano disciplina.
36 Bene, Giobbe sia esaminato fino in fondo,
per le sue risposte da uomo empio,
36 Padre mio, provisi Iob insino alla fine; non cessare di flagellare l' uomo iniquo,
37 perché al suo peccato aggiunge la ribellione,
getta scherno su di noi
e moltiplica le sue parole contro Dio».
37 il quale aggiugne sopra li peccati la blasfemia; ancora intra noi sia costretto; e allora provochi Iddio con suoi sermoni.