Sapienza 7
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BIBBIA CEI 1974 | BIBBIA VOLGARE |
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1 Anch'io sono un uomo mortale come tutti, discendente del primo essere plasmato di creta. Fui formato di carne nel seno di una madre, | 1 Io certamente sono uomo mortale, simile alli uomini, e della generazione della terra di colui che prima fu fatto, e fui figurato carne nel ventre della madre. |
2 durante dieci mesi consolidato nel sangue, frutto del seme d'un uomo e del piacere compagno del sonno. | 2 Per tempo di X mesi rappreso fui in sangue, del seme dell' uomo, e di dilettamento convenevole di sonno. |
3 Anch'io appena nato ho respirato l'aria comune e sono caduto su una terra uguale per tutti, levando nel pianto uguale a tutti il mio primo grido. | 3 E io nato presi il comune aere, e simigliantemente giù cadetti nella fatta terra, e misi la prima voce piagnendo, simile agli altri tutti che nascono. |
4 E fui allevato in fasce e circondato di cure; | 4 Nelle fasce sono nutricato in grande sollecitudine. |
5 nessun re iniziò in modo diverso l'esistenza. | 5 Nullo delli re ebbe altro principio della sua natività. |
6 Si entra nella vita e se ne esce alla stessa maniera. | 6 Adunque hanno una medesima entrata tutti alla vita, e simile uscita. |
7 Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza; implorai e venne in me lo spirito della sapienza. | 7 Per questo desiderai io senno, e fummi dato; e invocai lo spirito della sapienza, e quello venne a me. |
8 La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto; | 8 E antimisi quella alli regni e alle sedie regali, e dissi che le ricchezze erano niente in comparazione di quella. |
9 non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, perché tutto l'oro al suo confronto è un Po' di sabbia e come fango sarà valutato di fronte ad essa l'argento. | 9 E non agguagliai a lei la pietra preziosa; perciò che tutto l'oro per rispetto della sapienza si è come uno poco d' arena, e l'argento all' agguaglianza di quella fia riputato fango. |
10 L'amai più della salute e della bellezza, preferii il suo possesso alla stessa luce, perché non tramonta lo splendore che ne promana. | 10 Io l'amai più che la mia salute, o che bellezza, e proposi nel mio animo d'averla per mia luce; però che il suo lume non si puote spegnere. |
11 Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile. | 11 Tutti li beni con lei parimente vennero a me, e la onestade che viene per le sue mani non si puote computare. |
12 Godetti di tutti questi beni, perché la sapienza li guida, ma ignoravo che di tutti essa è madre. | 12 E allegra' mi in tutte le cose; però che questa sapienza a me andava inanzi, e non sapeva io ch' ella fosse madre di tutti questi beni. |
13 Senza frode imparai e senza invidia io dono, non nascondo le sue ricchezze. | 13 Sanza finzione io imparai quella, e comùnicola cogli altri sanza invidia, e non ascondo la sua onestade. |
14 Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini; quanti se lo procurano si attirano l'amicizia di Dio, sono a lui raccomandati per i doni del suo insegnamento | 14 Infinito tesoro, ciò è sapienza alli uomini; per lo quale, coloro che l' hanno uso, sono fatti partecipi dell' amistade di Dio, e andati sono per lo dono della disciplina. |
15 Mi conceda Dio di parlare secondo conoscenza e di pensare in modo degno dei doni ricevuti, perché egli è guida della sapienza e i saggi ricevono da lui orientamento. | 15 Ma a me concedette Iddio di parlare (proverbii) per sentenza, e di presumere di dire quelle cose che sono degne di questi doni che mi sono dat?; però che Iddio è duca di sapienza, e sì è emendatore de' savi. |
16 In suo potere siamo noi e le nostre parole, ogni intelligenza e ogni nostra abilità. | 16 Nella sua mano siamo noi e le nostre parole e ogni sapienza e la disciplina dell' opere della scienza. |
17 Egli mi ha concesso la conoscenza infallibile delle cose, per comprender la struttura del mondo e la forza degli elementi, | 17 Egli mi diede la vera scienza di queste cose le quali sono, acciò che io sappia la disposizione del mondo, e la virtude delli elementi; |
18 il principio, la fine e il mezzo dei tempi, l'alternarsi dei solstizi e il susseguirsi delle stagioni, | 18 il principio, il mezzo, il fine de' tempi; le cagioni delle mutazioni de' tempi e le terminazioni de' tempi, (le mutazioni de' costumi, le divisioni dei tempi); |
19 il ciclo degli anni e la posizione degli astri, | 19 li corsi dell' anno e le disposizioni delle stelle; |
20 la natura degli animali e l'istinto delle fiere, i poteri degli spiriti e i ragionamenti degli uomini, la varietà delle piante e le proprietà delle radici. | 20 la natura delli animali, l' ira delle bestie, la forza delli venti e li pensieri delli uomini; la differenza delli arbori e le virtudi delle radici. |
21 Tutto ciò che è nascosto e ciò che è palese io lo so, poiché mi ha istruito la sapienza, artefice di tutte le cose. | 21 E imparai qualunque cosa occulta, e dell' altre cose non provedute; la sapienza artefice di tutte le cose le m'insegnò. |
22 In essa c'è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, | 22 Però ch' egli è in lei lo spirito (di tutte le cose) d'intelligenza, spirito santo, di molte guise, un solo, temperato, mobile e sobrio, facondo in parlare, mobile, sanza macula, certo, soave, amante lo buono (operaio), il quale non vieta alcuna cosa di fare bene; |
23 libero, benefico, amico dell'uomo, stabile, sicuro, senz'affanni, onnipotente, onniveggente e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi. | 23 umano, benigno, stabile, securo, certo e che hae ogni virtude; riguardante tutte le cose, e che comprende tutti li spiriti, intelligibile, mondo, sottile. |
24 La sapienza è il più agile di tutti i moti; per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa. | 24 La sapienza è più mobile di tutte le cose mobili; ella aggiugne in ogni luogo per la mondizia (e puritade) sua. |
25 È un'emanazione della potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente, per questo nulla di contaminato in essa s'infiltra. | 25 Ella è vapore della virtù di Dio, e sì è uno discorrimento della claritade dello Onnipotente Dio sincera; e però nullo corruttibile corre in lei. |
26 È un riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell'attività di Dio e un'immagine della sua bontà. | 26 Ella è uno candore della eterna luce; ella sì è specchio sanza macula della maestade di Dio, e sì è imagine della sua bontade. |
27 Sebbene unica, essa può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso le età entrando nelle anime sante, forma amici di Dio e profeti. | 27 E conciosia cosa ch' ella sia una sì puote, tutte le cose; stando ferma, tutte le cose innova, e per le generazioni delle genti si permuta nelle sante anime; ordina li amici di Dio, e li profeti constituisce. |
28 Nulla infatti Dio ama se non chi vive con la sapienza. | 28 Iddio non ama alcuno, se la sapienza non è in lui. |
29 Essa in realtà è più bella del sole e supera ogni costellazione di astri; paragonata alla luce, risulta superiore; | 29 Questa sì è più bella che il sole, e sopra tutto l'ordine della disposizione delle stelle; e prima fue, assomigliata alla luce del die |
30 a questa, infatti, succede la notte, ma contro la sapienza la malvagità non può prevalere. | 30 A lei viene dietro la notte; la sapienza non è superata dalla malizia. |