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Sabato, 1 giugno 2024 - San Giustino ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 13


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA VOLGARE
1 Nell'anno centoquarantanove giunse notizia agli uomini di Giuda che Antioco Eupàtore muoveva contro la Giudea con numerose truppe;1 Nel centesimo e quadragesimo nono anno, intese Giuda come Antioco (di) Eupatore veniva con grande esèrcito contro Giudea.
2 era con lui Lisia, suo tutore e preposto agli affari dello stato, che aveva con sé un esercito greco di centodiecimila fanti, cinquemilatrecento cavalli, ventidue elefanti e trecento carri falcati.2 E con lui eravi Lisia, procuratore e proposito delli officii, avente con esso cento e dieci milia uomini da piede, e dei cavalieri cinque milia, e ventidue elefanti, e trecento carri falcati.
3 A costoro si unì anche Menelao, il quale incoraggiava con molta astuzia Antioco, non per la salvezza della patria, ma per la speranza di essere rimesso al suo posto di comando.3 Con quali etiam accostossi Menelao, il quale con molta fallacia deprecava Antioco, non per la salute della patria, ma sperando di pervenire al principato.
4 Ma il Re dei re eccitò l'ira di Antioco contro quello scellerato e, quando Lisia ebbe additato costui come causa di tutti i mali, diede ordine che fosse condotto a Berèa e messo a morte secondo l'usanza del luogo.4 Ma il re de' re suscitò l'animo di Antioco contra il peccatore; e persuadendo Lisia, questo essere cagione di tutti i mali, comandò, come egli è di sua consuetudine, che preso fusse ucciso in quel medesimo luogo.
5 Vi è là una torre di cinquanta cubiti piena di cenere. Essa ha un ordigno girevole che da ogni lato fa cadere a precipizio sulla cenere.5 Onde era in quello medesimo luogo uno monticello d'ogni lato di cenere; guardando questo, era uno grande precipizio.
6 Di lassù chi è reo di sacrilegio o chi ha raggiunto gli estremi in certi altri delitti, tutti lo spingono alla morte.6 Di che comandò che il detto sacrilego fusse gittato giù di quindi nella cenere, constringendolo tutti all' interito.
7 In tal modo l'empio Menelao incontrò la morte e non trovò terra per la sepoltura;7 E convenne esser morto tale prevaricatore di tale legge, e alla terra non esser dato Menelao (il qual fue senza sepultura).
8 giusto castigo poiché, dopo aver commesso molti delitti attorno all'altare dov'erano il fuoco sacro e la cenere, nella cenere trovò la sua morte.
8 E certo questo fu fatto molto giustamente; imperò ch' egli avea commesso molti delitti verso l'ara di Dio, la cui cenere e fuoco era santo, egli fu dannato nella morte della cenere.
9 Il re avanzava con barbari sentimenti e con l'intenzione di far provare ai Giudei trattamenti peggiori di quelli che avevano subiti sotto suo padre.9 Ma il re, isfrenato di mente, veniasi dimostrando alli Giudei più iniquo del suo padre.
10 Quando Giuda seppe queste cose, ordinò al popolo di pregare il Signore giorno e notte, perché, come altre volte, così anche ora aiutasse coloro che erano in pericolo di essere privati della legge, della patria e del tempio santo10 Le quali cose conosciute ch' egli ebbe Giuda, comandò al popolo, che dì e notte invocasseno il Signore, sì come sempre li avea aiutati, così etiam al presente gli aiutasse,
11 e non permettesse che il popolo, che aveva appena goduto di un breve respiro, cadesse in mano a quegli infami pagani.11 come temeano d' essere privati della legge e della patria e del templo santo; ed etiam il popolo, che in breve avea un poco respirato, non permettesse esser più soggiogato alle blasfemie delle nazioni.
12 Quando ebbero fatto ciò tutti insieme ed ebbero supplicato il Signore misericordioso con gemiti e digiuni e prostrazioni per tre giorni continui, Giuda li esortò e comandò loro di tenersi preparati.12 Di che tutti insieme facendo questo, e con pianto e digiuni per tre giorni continuamente a terra. gittati domandando la misericordia dal Signore, confortolli Giuda che si apparecchiasseno.
13 Tenuto poi un convegno a parte con gli anziani, decise che si dovesse, con l'aiuto di Dio, risolvere le cose uscendo a battaglia prima che l'esercito entrasse nella Giudea e si impadronisse della città.13 Ma egli con li antiqui sì imaginò di uscire fuori prima che il re movesse l' esèrcito contra Giudea, e che soggiogasse le città, e raccomandare l'esito della cosa al giudicio del Signore Iddio.
14 Affidando poi ogni cura al creatore del mondo, esortò i suoi a combattere da prodi fino alla morte per le leggi, per il tempio, per la città, per la patria, per le loro istituzioni, e pose il campo vicino a Modin.14 E dando la potestà di tutti a Iddio creatore del mondo, confortò li suoi che combattessero (ardita e) fortemente, e che stessero fermi insino alla morte. per la legge e per il tempio e per la città e patria e per li cittadini, e ordinò l'esèrcito appresso di Modin.
15 Data ai suoi uomini la parola d'ordine "Vittoria di Dio", con giovani valorosi ben scelti, piombò di notte sulla tenda del re nell'accampamento, uccise circa tremila uomini e trafisse il più grosso degli elefanti insieme con l'uomo che era nella torretta15 E dato il segno della vittoria di Dio alli suoi fortissimi eletti giovani, di notte assaltata la corte regia, nelli alloggiamenti uccise quattro milia, e il maggiore delli elefanti con quelli che erano sopra posti a quello.
16 e alla fine riempirono tutto il campo di terrore e confusione; poi se ne tornarono ad impresa ben riuscita.16 Riempiendo li alloggiamenti di sommo spavento e di perturbazione de' nimici, subseguendoli le cose prospere, si partirono.
17 Quando già spuntava il giorno, la cosa era compiuta, per la protezione del Signore che aveva assistito Giuda.
17 Questo adunqne fu fatto incominciando a risplendere il giorno, aitante lui la divina defensione.
18 Il re, avuto questo saggio dell'audacia dei Giudei, tentava con l'astuzia la conquista delle posizioni.18 Ma il re conosciuta la esperienza (e notizia) della audacia de' Giudei, con (ingegni e) arte tentata la difficoltà de' luoghi,
19 Così si spingeva contro Bet-Zur, una ben munita fortezza dei Giudei, ma veniva respinto, aveva sfortuna e falliva;19 moveva l'esercito verso Betsura, la quale era uno luogo (fortificato e fornito) di munizione de' Giudei; ma egli era scacciato, dandoli la fuga; era isforzato, e sminuiva d' ogni ora il suo esèrcito.
20 mentre Giuda faceva giungere il necessario agli assediati.20 Onde Giuda mandava le cose necessarie a quelli ch' erano dentro.
21 Intanto Rodoco, appartenente alle file dei Giudei, aveva rivelato i segreti ai nemici: fu ricercato, preso e tolto di mezzo.21 Poscia uno dell' esèrcito de' Giudei, chiamato Rodoco, significò li secreti alli inimici; il quale, richiesto, fu pigliato e rinchiuso.
22 Il re tornò a trattare con quelli che erano in Bet-Zur, diede e ricevette la destra di pace e se ne andò. Assalì gli uomini di Giuda ma ebbe la peggio.22 Un'altra volta il re fece il parlare a quelli ch' erano in Betsura; detteli la pace, e ricevelli, e partissi.
23 Ricevette poi notizia che Filippo, lasciato in Antiochia a dirigere gli affari, agiva da dissennato e ne rimase sconcertato; invitò i Giudei a trattare, si sottomise, si obbligò con giuramento a rispettare tutte le giuste condizioni, ristabilì l'accordo e offrì un sacrificio, onorò il tempio e beneficò il luogo.23 Combattendo con Giuda, e' fu vinto. Ma poscia ch' egli intese come Filippo di Antiochia, il qual era rimasto sopra le faccende, avea rebellato, spaventato di mente, deprecando li Giudei, giurolli di esserli suddito a tutte le cose che paiono esser giuste; e riconciliato offerse il sacrificio, e onorò il tempio, e puose li doni.
24 Fece accoglienze al Maccabeo e lasciò Egemònide come stratega da Tolemàide fino al paese dei Gerreni.24 Abbracciò Maccabeo, e fecelo duce e principe da Tolemaide insino a' Gerreni.
25 Venne a Tolemàide, ma i cittadini di Tolemàide si mostrarono malcontenti per quegli accordi; erano irritati contro coloro che avevano voluto abolire i loro privilegi.25 Onde venuto a Tolemaida, isdegnati li Tolomesi gravemente tolleravano la convenzione della amicizia, che per avventura non rompessero il patto.
26 Salì allora sulla tribuna Lisia, fece la sua difesa meglio che poté, li persuase, li calmò, li rese ragionevoli; poi tornò ad Antiochia. Così si svolse la spedizione del re e il suo ritorno.26 Allora Lisia salitte sopra il tribunale, ed espose la ragione (della contratta amicizia), e pacificato il popolo, ritornossi in Antiochia; e a questo mcdo procedette l'andare e ritornare del re.