Scrutatio

Domenica, 26 maggio 2024 - San Filippo Neri ( Letture di oggi)

Deuteronomium 32


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Audite, cæli, quæ loquor :
audiat terra verba oris mei.
1 Udite, cieli, quello ch' io parlo; oda la terra le parole della bocca mia.
2 Concrescat ut pluvia doctrina mea,
fluat ut ros eloquium meum,
quasi imber super herbam,
et quasi stillæ super gramina.
2 La dottrina mia cresca come la piova; il mio parlare venga ed esca, come la rugiada e come la brinata sopra l'erba, e come l'acqua stillata sopra la gramigna.
3 Quia nomen Domini invocabo :
date magnificentiam Deo nostro.
3 Imperciò ch' io chiamerà il nome di Dio; date magnificenza (e grandezza) a Dio nostro Signore.
4 Dei perfecta sunt opera,
et omnes viæ ejus judicia :
Deus fidelis, et absque ulla iniquitate,
justus et rectus.
4 (Imperciò che) le sue opere sono perfette, e le sue vie sono i giudicii suoi; egli è Iddio fedele e senza alcuna iniquità, giusto e diritto.
5 Peccaverunt ei, et non filii ejus in sordibus :
generatio prava atque perversa.
5 E i suoi figliuoli peccarono in lui in sozzura (e in peccato); generazione rea e perversa,
6 Hæccine reddis Domino,
popule stulte et insipiens ?
numquid non ipse est pater tuus,
qui possedit te, et fecit, et creavit te ?
6 la quale poco rendi a Iddio Signore; popolo istolto e senza senno, di’: non è egli tuo padre, il quale ti possiede (e mantiene), e feceti e creotti?
7 Memento dierum antiquorum, cogita generationes singulas :
interroga patrem tuum,
et annuntiabit tibi :
majores tuos, et dicent tibi.
7 Ricordati delli di antichi, e pensa per ciascuna generazione; e domandane il padre tuo, ed egli sì lo ti dirà; e li tuoi maggiori il ti diranno.
8 Quando dividebat Altissimus gentes,
quando separabat filios Adam,
constituit terminos populorum
juxta numerum filiorum Israël.
8 Quando Iddio tuo altissimo dividea le genti; quando separava se dividea i figliuoli di Adamo, egli (puose e) ordinò i termini de' popoli, secondo il numero de' figliuoli d'Israel.
9 Pars autem Domini, populus ejus :
Jacob funiculus hæreditatis ejus.
9 Ma la parte di Dio sì è il popolo suo; e Iacob il ligamento della sua eredità.
10 Invenit eum in terra deserta,
in loco horroris, et vastæ solitudinis :
circumduxit eum, et docuit :
et custodivit quasi pupillam oculi sui.
10 Egli (cioè Iddio) il trovoe (cioè) nella terra deserta, in luogo pauroso e oscuro, e nel profondo della solitudine; egli il menù di quà e di là; e sì gl' insegnò (e ammaestrò), e sì lo guardò come la luce del suo occhio.
11 Sicut aquila provocans ad volandum pullos suos,
et super eos volitans,
expandit alas suas, et assumpsit eum,
atque portavit in humeris suis.
11 E siccome l'aquila, la quale provoca a vo lare i suoi figliuoli e vola sopra i suoi figliuoli, così egli sì prese le sue ali, e sì lo recò a sè, e sì lo portò in su le sue spalle.
12 Dominus solus dux ejus fuit,
et non erat cum eo deus alienus :
12 Solo Iddio fu lo suo guidatore (e menatore), e non era con lui Iddio estrano (ad altrui).
13 constituit eum super excelsam terram,
ut comederet fructus agrorum :
ut sugeret mel de petra,
oleumque de saxo durissimo ;
13 Egli il puose sopra la terra grandissima, acciò che mangiasse i frutti de' campi, acciò che succhiasse (e traesse) il miele della pietra, e l'olio del sasso durissimo,
14 butyrum de armento, et lac de ovibus
cum adipe agnorum,
et arietum filiorum Basan : et hircos
cum medulla tritici,
et sanguinem uvæ biberet meracissimum.
14 e il butiro dell' armento, il latte (cioè il siro) delle pecore (e degli armenti) colla grassezza degli agnelli de' figliuoli di Basan, e ' capretti colla midolla del grano; e che bevessono il sangue dell' uva pu rissimo.
15 Incrassatus est dilectus, et recalcitravit :
incrassatus, impinguatus, dilatatus,
dereliquit Deum factorem suum,
et recessit a Deo salutari suo.
15 Il mio diletto si è ingrassato, e ricalcitro; egli è ripieno e dilatato; egli hae abbandonato Iddio suo che il fece, ed èssi partito da Dio il quale è sua salute.
16 Provocaverunt eum in diis alienis,
et in abominationibus ad iracundiam concitaverunt.
16 Egli l'hanno provocato, adorando agli dii altrui; e sì l'hanno concitato colle abbominazioni loro.
17 Immolaverunt dæmoniis et non Deo,
diis quos ignorabant :
novi recentesque venerunt,
quos non coluerunt patres eorum :
17 Egli sacrificarono alli demonii, e non a Dio; alli dii che non conoscevano, dii nuovi (e di nuovo fatti), li quali i loro padri non aveano adorati.
18 Deum qui te genuit dereliquisti,
et oblitus es Domini creatoris tui.
18 Iddio, che ti generò, tu sì abbandonasti; e se'ti dimenticato di Dio, (tuo signore e) tuo creatore.
19 Vidit Dominus, et ad iracundiam concitatus est :
quia provocaverunt eum filii sui et filiæ.
19 E (Iddio) sì vide, e si concitò ad ira; però che lo provocarono i suoi figliuoli e le sue figliuole.
20 Et ait : Abscondam faciem meam ab eis,
et considerabo novissima eorum :
generatio enim perversa est,
et infideles filii.
20 E (Iddio) disse: io nasconderò la faccia mia da loro, e considererò tutte le sue cose nuove; imperciò che la sì è generazione perversa, e figliuoli infedeli.
21 Ipsi me provocaverunt in eo qui non erat Deus,
et irritaverunt in vanitatibus suis :
et ego provocabo eos in eo qui non est populus,
et in gente stulta irritabo illos.
21 Egli sì mi provocarono in quella cosa che non era Dio, e sì mi concitarono nelle loro abbomi nazioni; e io provocarò loro in quella cosa che non è [popolo), e in gente stolta cì gli concitard.
22 Ignis succensus est in furore meo,
et ardebit usque ad inferni novissima :
devorabitque terram cum germine suo,
et montium fundamenta comburet.
22 Il fuoco è acceso nel furore mio, e arderae insino alla fine dello inferno; e sì devorerà la terra col frutto che fa, e i fondamenti de' monti sì arderanno.
23 Congregabo super eos mala,
et sagittas meas complebo in eis.
23 Io raunerò molti mali sopra loro, e le mie saette (manderò e) compierò in loro.
24 Consumentur fame,
et devorabunt eos aves morsu amarissimo :
dentes bestiarum immittam in eos,
cum furore trahentium super terram, atque serpentium.
24 Loro morranno di fame, e gli uccelli sì gli divoreranno di morso amarissimo; io manderò loro adosso denti di bestie crudeli, e degli altri che vanno sopra la terra, e anco li serpenti.
25 Foris vastabit eos gladius,
et intus pavor,
juvenem simul ac virginem,
lactentem cum homine sene.
25 Di fuori gli guasterà (e taglierà) il coltello, e dentro sarà la grave paura; e questo sarà al gio vane e alla vergine, e a quelli che poppa insieme coll'uomo (antico e) vecchio.
26 Dixi : Ubinam sunt ?
cessare faciam ex hominibus memoriam eorum.
26 E dissi: ove sono loro? Io farò (partire e) cessare dagli uomini la loro (ricordanza e la loro) memoria.
27 Sed propter iram inimicorum distuli :
ne forte superbirent hostes eorum,
et dicerent : Manus nostra excelsa,
et non Dominus, fecit hæc omnia.
27 Ma solamente ho lasciato per l'ira de' loro nemici, acciò che non insuperbiscano, e dicesseno: questo hae fatto la nostra mano potente e alta, e non l'ha fatte Iddio queste cose.
28 Gens absque consilio est,
et sine prudentia.
28 Gente sanza consiglio e sanza prudenza (e senza senno).
29 Utinam saperent, et intelligerent,
ac novissima providerent.
29 Dio volesse, che loro sapessono e intendes sono e provedessono dell' ultime cose le quali debbono venire.
30 Quomodo persequatur unus mille,
et duo fugent decem millia ?
nonne ideo, quia Deus suus vendidit eos,
et Dominus conclusit illos ?
30 Come uno di loro perseguitarà mille degli altri, e due ne caccerebbono dieci mila (cioè de' loro nemici)? Questo non è per altro, se non che Iddio loro gli vendè, e il Signore sì gli (condusse e) atterrò.
31 Non enim est Deus noster ut dii eorum :
et inimici nostri sunt judices.
31 Imperciò che il nostro Iddio non è come lo Dio loro; e i nostri nemici sono giudici.
32 De vinea Sodomorum, vinea eorum,
et de suburbanis Gomorrhæ :
uva eorum, uva fellis,
et botri amarissimi.
32 La loro vigna sì è della vigna di Sodoma e de' borghi di Gomorra; la loro uva si è come di fiele, e l'acino amarissimo.
33 Fel draconum vinum eorum,
et venenum aspidum insanabile.
33 Il loro vino sì è fiele (di serpenti o) di dragoni, e veneno d'aspidi (sordi) insanabile.
34 Nonne hæc condita sunt apud me,
et signata in thesauris meis ?
34 (Imperciò che) queste cose non sono riposte appo di me, e segnate (e sigillate) nelli miei tesori?
35 Mea est ultio, et ego retribuam in tempore,
ut labatur pes eorum :
juxta est dies perditionis,
et adesse festinant tempora.
35 Ma sì è mia (di fare) la vendetta, e io la (manderò e) renderò loro nel tempo (loro), acciò che il loro piede venga meno. Ecco che s'approssima il dì della loro perdizione (e morte), e i tempi s'affretteranno di venire.
36 Judicabit Dominus populum suum,
et in servis suis miserebitur :
videbit quod infirmata sit manus,
et clausi quoque defecerunt,
residuique consumpti sunt.
36 Iddio sì giudicherà il suo popolo, e nelli suoi servi sì avrà misericordia; egli vederà che la mano si è infermata, e rinchiusi si sono venuti meno, e quelli i quali sono rimasi si sono consumati.
37 Et dicet : Ubi sunt dii eorum,
in quibus habebant fiduciam ?
37 E sì dirà: dove sono gli dii loro, nei quali loro aveano speranza,
38 de quorum victimis comedebant adipes,
et bibebant vinum libaminum :
surgant, et opitulentur vobis,
et in necessitate vos protegant.
38 Della cui ostia e sacrificii loro mangiavano il grasso e beveano il vino de' sacrificii? lievinsi, e sì vi aiutino, e sì vi defendano nella vostra necessità.
39 Videte quod ego sim solus,
et non sit alius deus præter me :
ego occidam, et ego vivere faciam :
percutiam, et ego sanabo,
et non est qui de manu mea possit eruere.
39 Vedete (e sappiate) ch' io sono Iddio, e non è altro Iddio fuori di me; io ucciderò, e io darò vita; e non è chi possa campare delle mie mani; e sì percuoterò e sanerò.
40 Levabo ad cælum manum meam,
et dicam : Vivo ego in æternum.
40 E leverò al cielo la mia mano, e dirò: io vivo in eterno.
41 Si acuero ut fulgur gladium meum,
et arripuerit judicium manus mea :
reddam ultionem hostibus meis,
et his qui oderunt me retribuam.
41 Io sì aguzzerò come il folgore il mio coltello, e le mie mani piglieranno il giudicio; io farò vendetta de' miei nemici, e coloro che mi hanno avuto in odio, io li meriterò.
42 Inebriabo sagittas meas sanguine,
et gladius meus devorabit carnes ;
de cruore occisorum et de captivitate,
nudati inimicorum capitis.
42 Io (empierò e) inebrierò le mie saette del sangue loro, e il mio coltello (taglierà e) divorerà le carni, dello sangue di coloro che saranno morti, e del capo scoperto de' nemici i quali sono menati in pregione.
43 Laudate, gentes, populum ejus,
quia sanguinem servorum suorum ulciscetur :
et vindictam retribuet in hostes eorum,
et propitius erit terræ populi sui.
43 Lodate (ed esaltate), genti, il popolo suo (cioè di Dio); imperciò che farà vendetta del sangue de' suoi servi, e vendetta farà sopra i loro nemici, e averà pietà (e misericordia) alla terra del popolo suo.
44 Venit ergo Moyses, et locutus est omnia verba cantici hujus in auribus populi, ipse et Josue filius Nun.44 E venne Moisè, e disse tutte le parole di questo canto nelle orecchie di tutto il popolo, egli e Iosuè figliuolo di Nun.
45 Complevitque omnes sermones istos, loquens ad universum Israël,45 E sì compiette tutti quanti questi sermoni, parlando a tutto lo universo popolo d'Israel.
46 et dixit ad eos : Ponite corda vestra in omnia verba, quæ ego testificor vobis hodie : ut mandetis ea filiis vestris custodire et facere, et implere universa quæ scripta sunt legis hujus :46 E disse loro: ponete (bene) i vostri cuori in tutte quante le parole ch' io vi (dico e) favello oggi, acciò che voi comandiate a' vostri figliuoli, che le osservino (e guardino bene), e facciano e adempiano tutte queste cose che sono scritte (nel volume) di questa legge.
47 quia non incassum præcepta sunt vobis, sed ut singuli in eis viverent : quæ facientes longo perseveretis tempore in terra, ad quam, Jordane transmisso, ingredimini possidendam.47 Imperciò che non vi sono comandate in darno (e invano), ma acciò che tutti vivessono sotto questa legge; le quali cose (che vi sono dentro) fa cendo, perseveriate lungo tempo nella terra la quale, passato il (fiume) Giordano, entrerete a possedere.
48 Locutusque est Dominus ad Moysen in eadem die, dicens :48 E favellò Iddio Signore a Moisè in quel dì medesimo, e sì gli disse:
49 Ascende in montem istum Abarim, id est, transitum, in montem Nebo, qui est in terra Moab contra Jericho : et vide terram Chanaan, quam ego tradam filiis Israël obtinendam, et morere in monte.49 Sali in su questo monte Abarim, cioè nei passi, del monte di Nebon, il quale si è nella terra di Moab di contro (e dirimpetto) a Gerico; e (ragguarda e) vedi la terra di Canaan, la quale io ho data ai figliuoli d'Israel, che la (piglino e) tengano; e poi sì ti muori in sul monte.
50 Quem conscendens jungeris populis tuis, sicut mortuus est Aaron frater tuus in monte Hor, et appositus populis suis :50 Il quale salendo, sì ti congiugnerai coi tuoi popoli; come è morto Aaron tuo fratello nel monte di Or; e sì (si riposoe, e) fu posto colli popoli suoi.
51 quia prævaricati estis contra me in medio filiorum Israël ad aquas contradictionis in Cades deserti Sin : et non sanctificastis me inter filios Israël.51 Imperciò che voi trapassaste la mia volontà, nel mezzo de' figliuoli d'Israel, all'acque della contraddizione in Cades, nel deserto dì Sin; e non mi santificaste intra i figliuoli d'Israel (cioè non credeste questo ch' io vi dissi, anzi dubitaste, conciosia cosa ch' io sia santo ed intero).
52 E contra videbis terram, et non ingredieris in eam, quam ego dabo filiis Israël.52 E imperciò tu vederai la terra, e non v'entrerai dentro; la quale terra io darò ai figliuoli d'Israel.