Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Habacuc 2


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Super custodiam meam stabo,
et figam gradum super munitionem :
et contemplabor ut videam quid dicatur mihi,
et quid respondeam ad arguentem me.

1 Sopra la guardia mia starò, e fermerò il passo mio sopra la fortezza; e ragguarderò, acciò che intenda quello che mi sia detto, e quello ch' io risponda a chi mi riprende.
2 Et respondit mihi Dominus, et dixit : Scribe visum, et explana eum super tabulas,
ut percurrat qui legerit eum.
2 E il Signore mi rispuose, e disse: scrivi la visione, e spianala sopra le tavole, acciò che chi la leggerà la intenda perfettamente.
3 Quia adhuc visus procul ;
et apparebit in finem, et non mentietur :
si moram fecerit, exspecta illum,
quia veniens veniet, et non tardabit.
3 Però che la visione è ancora di lungi; e apparirà in fine, e non mentirà; se egli indugerà, aspettalo; per che colui che dee venire verrà, e non tarderà.
4 Ecce qui incredulus est, non erit recta anima ejus in semetipso ;
justus autem in fide sua vivet.
4 Ecco che colui ch' è incredulo, non sarà diritta l'anima sua in lui medesimo; ma il giusto viverà nella fede sua.
5 Et quomodo vinum potantem decipit,
sic erit vir superbus, et non decorabitur :
qui dilatavit quasi infernus animam suam,
et ipse quasi mors, et non adimpletur :
et congregabit ad se omnes gentes,
et coacervabit ad se omnes populos.
5 E come il vino inganna colui che lo beve, così sarà l'uomo superbo, e non sarà onorato, però ch' egli ha dilatato, come lo inferno, l'anima sua; ed egli è come la morte, e non s'empierà; e congregherà a sè tutte le genti, e radunerà a sè tutti li popoli.
6 Numquid non omnes isti super eum parabolam sument,
et loquelam ænigmatum ejus, et dicetur :
Væ ei qui multiplicat non sua ?
usquequo et aggravat contra se densum lutum ?
6 Or non parleranno tutti costoro per similitudine sopra di lui, e parleranno di lui per figure oscure, e dirassi: guai a lui che moltiplica le cose non sue? insino a quando aggrava egli contra sè il luto spesso?
7 Numquid non repente consurgent qui mordeant te,
et suscitabuntur lacerantes te,
et eris in rapinam eis ?
7 Or non si leveranno coloro incontanente, che ti mordano, e saranno suscitati (e ammessi) coloro che ti làcerino, e sarai loro in rapina?
8 Quia tu spoliasti gentes multas,
spoliabunt te omnes qui reliqui fuerint de populis,
propter sanguinem hominis,
et iniquitatem terræ, civitatis, et omnium habitantium in ea.
8 Per che tu hai spogliato molte genti, spoglieranno te tutti quelli che ci sono rimasi di quei popoli, per lo sangue delli uomini, e per la iniquità della terra e della città e di tutti coloro che àbitano in essa.
9 Væ qui congregat avaritiam malam domui suæ,
ut sit in excelso nidus ejus,
et liberari se putat de manu mali !
9 Guai a colui che raduna la mala avarizia alla casa sua, acciò che il nido suo sia in alto, e pensasi d'essere liberato della mano del male!
10 Cogitasti confusionem domui tuæ ;
concidisti populos multos,
et peccavit anima tua.
10 Tu hai pensato confusione alla casa tua; tu hai abbassati molti popoli, e ha peccato l' anima tua.
11 Quia lapis de pariete clamabit,
et lignum, quod inter juncturas ædificiorum est, respondebit.
11 Però che la pietra del muro griderà; e lo leguo, ch' è tra le giunture degli edifici, risponderà.
12 Væ qui ædificat civitatem in sanguinibus,
et præparat urbem in iniquitate !
12 Guai a colui ch' edifica la città nello spargimento de' sangui, e apparecchia (e fa) la città nella iniquità!
13 Numquid non hæc sunt a Domino exercituum ?
laborabunt enim populi in multo igne,
et gentes in vacuum, et deficient.
13 Or non sono queste cose dal Signore delli esèrciti? Però che i popoli s' affaticheranno nel molto fuoco, e le genti s' affaticheranno indarno, e verranno meno.
14 Quia replebitur terra, ut cognoscant gloriam Domini,
quasi aquæ operientes mare.
14 Però che (ne) sarà ripiena la terra, acciò che conoscano la gloria del Signore, come l'acque che cuoprono il mare.
15 Væ qui potum dat amico suo mittens fel suum,
et inebrians ut aspiciat nuditatem ejus !
15 Guai, chi dà da bere allo amico suo, mettendovi il fiele suo, e inèbrialo acciò che veggia la nudità sua!
16 Repletus es ignominia pro gloria ;
bibe tu quoque, et consopire.
Circumdabit te calix dexteræ Domini,
et vomitus ignominiæ super gloriam tuam.
16 Se' ripieno di vergogna in iscambio di gloria; bèi anche tu, e addormèntati; e il calice della mano diritta del Signore ti circonderà; il vomito della vergogna ti sopraverrà dopo la gloria tua.
17 Quia iniquitas Libani operiet te,
et vastitas animalium deterrebit eos
de sanguinibus hominum,
et iniquitate terræ, et civitatis, et omnium habitantium in ea.
17 Però che la iniquità del Libano ti coprirà; e la distruzione degli animali li sbigottirà dello sangue degli uomini, sparto per la iniquità della terra e della città e di tutti coloro che àbitano in essa.
18 Quid prodest sculptile, quia sculpsit illud fictor suus,
conflatile, et imaginem falsam ?
quia speravit in figmento fictor ejus, ut faceret simulacra muta.
18 Che giova allo idolo scolpito, per che lo suo artefice lo scolpisse al fuoco, fabbricando (e facendo) falsa imagine? però che lo suo artefice ebbe speranza nell' idolo lavorato da lui, acciò che facesse gl' idoli mutoli.
19 Væ qui dicit ligno : Expergiscere ;
Surge, lapidi tacenti !
Numquid ipse docere poterit ?
ecce iste coopertus est auro et argento,
et omnis spiritus non est in visceribus ejus.
19 Guai a chi dice al legno: svègliati, e alla pietra che tace dice: sta su! Or potratti la pietra ammaestrare? Ecco ch' ella è coperta d' oro e d'ariento; e niuno spirito è nelle viscere sue.
20 Dominus autem in templo sancto suo :
sileat a facie ejus omnis terra !
20 Ma il Signore è nel tempio santo suo; e però taccia dalla faccia tua tutta la terra.