Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Proverbia 11


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Statera dolosa abominatio est apud Dominum,
et pondus æquum voluntas ejus.
1 Quello che fa disleali giudicamenti dispiace molto al nostro Signore; ma molto ama Iddio il giudicio che dirittamente giudica (così l' uno come l'.altro; e però chiama Salomone il giudicamento la bilancia, che non dee pendere dall' una parte nè dall'altra).
2 Ubi fuerit superbia, ibi erit et contumelia ;
ubi autem est humilitas, ibi et sapientia.
2 Là dove è (leale) arigoglio (tutto tempo) è gravezza (chè l' arigoglioso non degna niuno); e là dove è umilità, sì è pace e buona voluntade.
3 Simplicitas justorum diriget eos,
et supplantatio perversorum vastabit illos.
3 Là simplicità del buono uomo si accrescerà; ma i malvagi saranno distrutti in loro malizie.
4 Non proderunt divitiæ in die ultionis ;
justitia autem liberabit a morte.
4 Al (grande) dì della vendicanza (del nostro Signore, cioè al dì del giudicamento) non varranno niente ricchezze (nè in alti signori); ma colui che bene averà fatto (in questo secolo) sarà deliberato dalla morte (dello inferno).
5 Justitia simplicis diriget viam ejus,
et in impietate sua corruet impius.
5 I benfatti deliberano (il corpo, e l' anima) di male; (la vita di ciascuno sarae bene conosciuta); quando il disleale uomo è morto, non ha mai speranza di veruno bene, (chè tanto quanto vivette non volse fare bene).
6 Justitia rectorum liberabit eos,
et in insidiis suis capientur iniqui.
6 Che tanto com' egli, colui chiama la scrittura uomo fellone e sanza pietade; però che non ebbe pietade di sè medesimo tanto quanto potè.
7 Mortuo homine impio, nulla erit ultra spes,
et exspectatio sollicitorum peribit.
7 Se sopraviene che quelli che ha grande desiderio falla, ha ciò che crede avere altresì; come il malvagio crede lungamente vivere, e la morte il sorprende e abbatte.
8 Justus de angustia liberatus est,
et tradetur impius pro eo.
8 Il prode uomo sarà deliberato da dolore; il prode uomo sarà deliberato da morte.
9 Simulator ore decipit amicum suum ;
justi autem liberabuntur scientia.
9 Uomo che è falso (di cuore e) di lingua inganna il suo amico (per false parole e per malvagio consiglio); ma il prode uomo intende bene la tradigione del malvagio.
10 In bonis justorum exsultabit civitas,
et in perditione impiorum erit laudatio.
10 Molte genti sono liete quando addiviene bene al prode uomo; e distrutto il cattivo, tutta la città ne fa gloria.
11 Benedictione justorum exaltabitur civitas,
et ore impiorum subvertetur.
11 E per consiglio d'uno prode uomo è mantenuto tutto uno paese e governato; ma il consiglio d'uno reo mette spesso una città a male.
12 Qui despicit amicum suum indigens corde est ;
vir autem prudens tacebit.
12 Molto è disleale chi un suo amico inganna; e di ciò si guarda chi è savio.
13 Qui ambulat fraudulenter, revelat arcana ;
qui autem fidelis est animi, celat amici commissum.
13 (I folle biasima e riprende il suo amico. dinanzi a tutte genti); il malvagio accusa i secreti del suo amico (e la sua coscienza); e quelli che è verace amico, e ha il cuore del suo amico, li guarda di tutto il suo potere, (come che a lui gravi molto; il malvagio, e colui che hae fidanza in lui e sicurtà, accusa il suo amico per gravarlo di ciò che hae detto in secreto consiglio. E quello ch' è leale amico con suo amico, ciascuno il guarda di pericolo e di disavventura al suo potere. Chè non è già amico chi palesa quello che il suo amico gli ha detto, e vallo dicendo ad un altro).
14 Ubi non est gubernator, populus corruet ;
salus autem, ubi multa consilia.
14 In tutti i luoghi dove è malvagio (signore e malvagio) governatore, il popolo va male; là dove egli averà buono consiglio, non ne averà se non bene.
15 Affligetur malo qui fidem facit pro extraneo ;
qui autem cavet laqueos securus erit.
15 Ispesso addiviene che colui che per l' altrui si mette, misviene a colui; (chi si guarda verso le genti strane, sarà securo; e l'avventura che dee venire, si può ciascuno guardare;) e chi è savio sarà già sicuro.
16 Mulier gratiosa inveniet gloriam,
et robusti habebunt divitias.
16 La femina che è buona deve essere onorata; e le genti savie non averanno già bisogno.
17 Benefacit animæ suæ vir misericors ;
qui autem crudelis est, etiam propinquos abjicit.
17 Colui in cui è misericordia (e pietade) fa per la sua anima; ma il crudele (e il malvagio) mette bugie adosso le povere genti, (e non cura del ben fare, per che possa avere la gioia dell' altro secolo; chè avarizia gli strigne sì che non intende al bene che avvenire gli potesse).
18 Impius facit opus instabile,
seminanti autem justitiam merces fidelis.
18 Il malvagio uomo non farà già cosa che abbia buona fine; e quello che fa cosa onde bene possa avvenire, quello farà bene in quale parte sia.
19 Clementia præparat vitam,
et sectatio malorum mortem.
19 Pietade di buona caritate puote essere produtta; e chi con malvagio uomo tiene compagnia, procaccia la sua morte.
20 Abominabile Domino cor pravum,
et voluntas ejus in iis qui simpliciter ambulant.
20 (Dice la scrittura che) Iddio inodia molto il cuore pieno di malvagitade, (che altra cosa mostra che non sente per altrui ingannare); ma semplicità è molto piacevole al nostro Signore, (in tale maniera che veruno non pensa in suo cuore per ingannare altrui).
21 Manus in manu non erit innocens malus ;
semen autem justorum salvabitur.
21 Chi non fa alcuna cosa e alcuno lavorio, molto spesso avviene che cade in reo pensiero; (però che il diavolo agguata l'uomo ozioso, per poterlo mettere in ree tentazioni); ma colui che il suo corpo affatica per sua vita acquistare, fia libero del pensiero d'ingannare altrui.
22 Circulus aureus in naribus suis,
mulier pulchra et fatua.
22 Altrettanto vale uno anello d' oro entro al naso d' una troia, come bellezza in folle feinina; (chè per lo anello dell' oro non lascia già la troia mettere il suo naso in lordura; e come è più bella la folle femina, più è abbandonata al peccato. Cotali sono le genti di religione, che di fuori mostrano umilità, e dentro al cuore hanno rigoglio e invidia e tutta cupidità. Coloro hanno di fuori l'anello dell' oro, ma sono dentro molto altro che di fuori. Questa è la falsa moneta; dalla lunga è bella, ma quando lo uomo viene appresso di lei, l' uomo la trova tutto in altro che apparenza. Questa religione non piace già a Dio; però ch' elli medesimo disse: guardatevi da' falsi profeti, che verranno a voi semplicemente come pecore, ma dentro sono come lupi rapaci, per cupidità e invidia onde sono tutti pieni, e bene mostrano in questi giorni quello che fanno e ch' egli hanno in cuori loro).
23 Desiderium justorum omne bonum est ;
præstolatio impiorum furor.
23 I prodi uomini non desiderano altro che tutto bene; e' malvagi hanno tuttavia in loro cuori malizia.
24 Alii dividunt propria, et ditiores fiunt ;
alii rapiunt non sua, et semper in egestate sunt.
24 Egli avviene che alcuna gente sono in buono stato, e splendono tuttavia assai, e hanno dell' oro, e fanno grandi limosine, e tutto tempo sono ricchi e hanno assai; alcuna gente che tolgono l' altrui (quante cose possono, e niuno bene non fanno, e non averanno assai nullo tempo, anzi) sono tuttavia in povertade.
25 Anima quæ benedicit impinguabitur,
et qui inebriat, ipse quoque inebriabitur.
25 Quello che fa bene avrà tuttavia assai; e quello che fa male, gli verrà senza fallire.
26 Qui abscondit frumenta maledicetur in populis ;
benedictio autem super caput vendentium.
26 Quello che ripone il grano quando tempo è caro, sarà maledetto dal popolo; e quello che il mostra quand' egli è mestiero, fie laudato e benedetto. (Bene ripone quello il grano per lo tempo caro, che non consiglia il povero uomo, quando è mestiere. Quello ch' è apparecchiato di consigliare altrui a suo potere, sarà benedetto da Dio e dal mondo).
27 Bene consurgit diluculo qui quærit bona ;
qui autem investigator malorum est, opprimetur ab eis.
27 Ben si affatica in buona maniera chi non intende se non al bene; e chi male farà (mette sua intenzione in peccato), lo ingombra il male.
28 Qui confidit in divitiis suis corruet :
justi autem quasi virens folium germinabunt.
28 Chi s' affida alle ricchezze sue, conviene che caggia; ma chi ha Iddio in sua intenzione e speranza multiplica tuttavia in bene.
29 Qui conturbat domum suam possidebit ventos,
et qui stultus est serviet sapienti.
29 Quello che spesso intorbida la sua famiglia (e mettela in ira), anderà male; (e quello che è savio sarà signore del folle uomo); e il folle sarà · servo del savio uomo, (ed è dolente creatura. Quello che è savio, averà Iddio pietà di lui).
30 Fructus justi lignum vitæ,
et qui suscipit animas sapiens est.
30 Il frutto del giusto è legno di vita; e savio è chi riceve le anime.
31 Si justus in terra recipit,
quanto magis impius et peccator !
31 Il nostro Signore dà in terra al prode uomo (malizia e) disavventura; il malvagio non se ne deve già maravigliare, se li misaddiviene apertamente, (poi che non fece mai bene in sua vita, e non ebbe pietà d'altrui).