Scrutatio

Domenica, 2 giugno 2024 - Santi Marcellino e Pietro ( Letture di oggi)

Secondus Machabaeorum 3


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Igitur cum sancta civitas habitaretur in omni pace, leges etiam adhuc optime custodirentur, propter Oniæ pontificis pietatem, et animos odio habentes mala,1 Conciosiacosa adunque che la santa città si abitasse in ogni pace, e anche la legge ottimamente si osservasse per cagion della disposizione di Onia e della sua pietà, e per gli animi che aveano in odio le cose malfatte,
2 fiebat ut et ipsi reges et principes locum summo honore dignum ducerent, et templum maximis muneribus illustrarent :2 facevasi che anco essi re e principi conducessono il suo luogo degno con sommo onore, e nobilitassono il templo di grandi doni;
3 ita ut Seleucus Asiæ rex de redditibus suis præstaret omnes sumptus ad ministerium sacrificiorum pertinentes.3 sì che Seleuco, re di Asia, donasse delle sue entrate tutte le spese che s' appartenevano al ministerio del sacrificio.
4 Simon autem de tribu Benjamin, præpositus templi constitutus, contendebat, obsistente sibi principe sacerdotum, iniquum aliquid in civitate moliri.4 E Simone della tribù di Beniamin, constituito preposito del tempio, contendeva, contrastante a lui il principe de' sacerdoti, di (fabbricare, ovver) ordinare alcuna cosa iniqua nella cittade.
5 Sed cum vincere Oniam non posset, venit ad Apollonium Tharsææ filium, qui eo tempore erat dux Cœlesyriæ et Phœnicis :5 Ma vedendo non poter vincere Onia, venne ad Apollonio figliuolo di Tarsea, lo qual in quel tempo era duca della Celesiria e di Fenicia.
6 et nuntiavit ei pecuniis innumerabilibus plenum esse ærarium Jerosolymis, et communes copias immensas esse, quæ non pertinent ad rationem sacrificiorum : esse autem possibile sub potestate regis cadere universa.6 E nunciolli, lo erario di Ierusalem esser pieno di una innumerabile quantità di denari, e una immensa (quantità e) copia di comuni cose, la quale non s'appartiene alla ragione de' sacrificii; ed esser possibile che tutte queste cose cadesse sotto la podestà del re.
7 Cumque retulisset ad regem Apollonius de pecuniis quæ delatæ erant, illæ accitum Heliodorum, qui erat super negotia ejus, misit, cum mandatis ut prædictam pecuniam transportaret.7 E Apollonio, avendolo riferito al re delle pecunie che gli era stato nunciato, esso, chiamato Eliodoro, lo qual era sopra le sue faccende, mandollo con comandamenti, che questa predetta pecunia (li fosse mandata, e che lui la) transportasse.
8 Statimque Heliodorus iter est agressus, specie quidem quasi per Cœlesyriam et Phœnicen civitates esset peragraturus, re vera autem regis propositum perfecturus.8 Subito Eliodoro si pose in via, sotto specie quasi di andar per le cittadi di Celesiria e di Fenicia; ma secondo la verità andava per adempire il proposito del re.
9 Sed cum venisset Jerosolymam, et benigne a summo sacerdote in civitate esset exceptus, narravit de dato indicio pecuniarum, et cujus rei gratia adesset, aperuit : interrogabat autem si vere hæc ita essent.9 Ed essendo venuto in Ierusalem, ed essendo ricevuto benignamente dal sommo sacerdote nella città, narrò dello avviso ch' era stato dato delle pecunie; e manifestò per che cagione ch' egli era venuto; e domandava se queste cose erano vere.
10 Tunc summus sacerdos ostendit deposita esse hæc, et victualia viduarum et pupillorum :10 Allora il sommo sacerdote li dimostrò li depositi esser alla vita delle vedove e delli pupilli;
11 quædam vero esse Hircani Tobiæ viri valde eminentis, in his quæ detulerat impius Simon : universa autem argenti talenta esse quadringenta, et auri ducenta :11 e alcune cose esser di Ircano Tobia, uomo molto grande e nobile, in quelle cose che avea riferito quello malvagio Simone; e tutto quello ch' era ivi, era quattrocento talenti d' ariento, e ducento talenti d'oro.
12 decipi vero eos qui credidissent loco et templo quod per universum mundum honoratur pro sui veneratione et sanctitate, omnino impossibile esse.12 E saria appo noi al tutto impossibile permettere che fusse ingannati quelli i quali hannosi fidati di noi, e hanno posto in custodia lo aver suo nel tempio lo qual è avuto in venerazione per tutto il mondo per la sua santità.
13 At ille pro his quæ habebat in mandatis a rege, dicebat omni genere regi ea esse deferenda.13 Ed Eliodoro, per quello che lui avea in comandamento del re, diceva che bisognava sanza alcuna contraddizione, che li fusse portato al re ogni cosa.
14 Constituta autem die, intrabat de his Heliodorus ordinaturus. Non modica vero per universam civitatem erat trepidatio.14 E il dì constituito (e ordinato) entrò Eliodoro per ordinare di far condurre questo al re. E per questo non era poco timore per tutta la città.
15 Sacerdotes autem ante altare cum stolis sacerdotalibus jactaverunt se, et invocabant de cælo eum qui de depositis legem posuit, ut his qui deposuerant ea salva custodiret.15 E i sacerdoti stavano dinanzi all' altare prostrati con le stole, e invocavano dal cielo colui lo qual avea posto la legge dei depositi (cioè chiamavano Iddio), acciò che lui conservasse le robe salve a coloro i quali le aveano poste in deposito.
16 Jam vero qui videbat summi sacerdotis vultum, mente vulnerabatur : facies enim et color immutatus declarabat internum animi dolorem :16 E già colui che vedea il volto del sommo sacerdote, percoteasi nella mente (e attristavasi); però la faccia e il colore, ch' era immutato, declarava lo intrinseco (suo) dolore dell' animo.
17 circumfusa enim erat mœstitia quædam viro, et horror corporis, per quem manifestus aspicientibus dolor cordis ejus efficiebatur.17 Però che una mestizia d'animo e uno spavento del corpo avea circondato il sommo sacerdote, per lo qual lo dolor del cuore suo a tutti che il vedeano era manifesto.
18 Alii etiam gregatim de domibus confluebant, publica supplicatione obsecrantes, pro eo quod in contemptum locus esset venturus.18 E anco molti altri, congregati delle case, veniano pregando con una pubblica petizione, però che il luogo santo era venuto in disprezzo.
19 Accinctæque mulieres ciliciis pectus, per plateas confluebant : sed et virgines quæ conclusæ erant, procurrebant ad Oniam, aliæ autem ad muros, quædam vero per fenestras aspiciebant :19 E le donne uscivano per le piazze, cinti i cilicii al petto; e anco le vergini, ch' erano chiuse, sollecitamente correvano a Onia; alcune altre alle mura; e alcune guardavano per le finestre;
20 universæ autem protendentes manus in cælum, deprecabantur :20 e tutte levando le mani al cielo.
21 erat enim misera commistæ multitudinis, et magni sacerdotis in agone constituti exspectatio.21 Ed era una misera espettazione della moltitudine mista insieme, e del grande sacerdote constituito nel luogo della contenzione.
22 Et hi quidem invocabant omnipotentem Deum, ut credita sibi his qui crediderant, cum omni integritate conservarentur.22 E tutti questi gridavano a Dio onnipotente, che lui conservasse quelle cose le quali (con fiducia grande) li erano state date in custodia, per quelli i quali si fidavano di loro.
23 Heliodorus autem, quod decreverat, perficiebat eodem loco ipse cum satellitibus circa ærarium præsens.23 Ma Eliodoro ciò ch' egli avea deliberato mandava ad effetto, presente lui in quello medesimo luogo dell' erario con li suoi satelliti.
24 Sed spiritus omnipotentis Dei magnam fecit suæ ostensionis evidentiam, ita ut omnes qui ausi fuerant parere ei, ruentes Dei virtute, in dissolutionem et formidinem converterentur.24 Ma il spirito di Dio onnipotente fece una grande evidenza di dimostrazione, per tal modo che tutti quelli, che furono arditi d' ubbidirli, per la virtù di Dio precipitando, loro furono convertiti in gran paura, sì che tutti s'erano divisi uno dall' altro molto.
25 Apparuit enim illis quidam equus terribilem habens sessorem, optimis operimentis adornatus : isque cum impetu Heliodoro priores calces elisit : qui autem ei sedebat, videbatur arma habere aurea.25 Però che apparve loro uno cavallo, il qual avea uno terribile (assessore e) cavalcatore, adornato di ottime vestimenta; e costui con impeto percosse prima con li calci Eliodoro; e colui che sedeva sopra il cavallo parea che avesse l'arme d'oro.
26 Alii etiam apparuerunt duo juvenes virtute decori, optimi gloria, speciosique amictu : qui circumsteterunt eum, et ex utraque parte flagellabant, sine intermissione multis plagis verberantes.26 E anco apparvono due altri giovani, ornati di bellezza, ottimi di gloria e vestiti di belle vestimenta, li quali lo circondorono, e da ciascuna parte lo flagellavano sanza dimora, percotendolo di molte piaghe.
27 Subito autem Heliodorus concidit in terram, eumque multa caligine circumfusum rapuerunt, atque in sella gestatoria positum ejecerunt.27 E subitamente Eliodoro cadette in terra, e preserlo, essendo involuto di molta caligine, e posto di sopra una sedia portatile e' fu portato via.
28 Et is, qui cum multis cursoribus et satellitibus prædictum ingressus est ærarium, portabatur nullo sibi auxilium ferente, manifesta Dei cognita virtute :28 E colui, il quale era entrato con molti corsieri e satelliti nel predetto erario, era portato non avendo ausilio alcuno, conosciuta la virtù di Dio manifesta.
29 et ille quidem per divinam virtutem jacebat mutus, atque omni spe et salute privatus.29 E lui istava muto mediante la virtù di Dio, privato di ogni speranza e salute.
30 Hi autem Dominum benedicebant, quia magnificabat locum suum : et templum, quod paulo ante timore ac tumultu erat plenum, apparente omnipotente Domino, gaudio et lætitia impletum est.30 Eli altri benedicevano il Signore, però ch' egli magnificava il suo luogo; e lo tempio, lo qual poco inanzi era pieno di paura e di tumulto, apparendo lo Signore onnipotente, fu riempiuto di gaudio e di letizia.
31 Tunc vero ex amicis Heliodori quidam rogabant confestim Oniam, ut invocaret Altissimum ut vitam donaret ei qui in supremo spiritu erat constitutus.31 E allora alcuni degli amici di Eliodoro pregavano con instanza Onia, ch' egli pregasse lo Altissimo, che li dèsse la vita, lo qual era constituito nel supremo spirito.
32 Considerans autem summus sacerdos ne forte rex suspicaretur malitiam aliquam ex Judæis circa Heliodorum consummatum, obtulit pro salute viri hostiam salutarem.32 E considerando il sommo sacerdote, che forse il re non suspicasse alcuna malizia esser usata per i Giudei contro a Eliodoro, offerse per la salute sua sacrificio di salute.
33 Cumque summus sacerdos exoraret, iidem juvenes eisdem vestibus amicti astantes Heliodoro, dixerunt : Oniæ sacerdoti gratias age : nam propter eum Dominus tibi vitam donavit.33 E pregando il sommo sacerdote, quelli medesimi giovani con quelle istesse vesti vestiti, istando presenti a Eliodoro, dissono: riferisci grazia a Onia sacerdote, però che per suo amore il Signore t' ha donata la vita.
34 Tu autem a Deo flagellatus, nuntia omnibus magnalia Dei, et potestatem. Et his dictis, non comparuerunt.34 E tu così flagellato [da Dio] nuncia agli altri le cose grandi di Dio e la sua podestà. E dette queste parole, non comparveno piò.
35 Heliodorus autem, hostia Deo oblata, et votis magnis promissis ei qui vivere illi concessit, et Oniæ gratias agens, recepto exercitu, repedabat ad regem.35 Ed Eliodoro, offerta l'ostia a Dio, e fatti grandi voti (e promissioni) a colui che li concesse la vita (cioè a Dio), e referendo grazia a Onia, e chiamato lo esercito, tornava al re.
36 Testabatur autem omnibus ea quæ sub oculis suis viderat opera magni Dei.36 E testificava a tutti quelle cose gra di del grande Iddio, le quali lui avea (provate e) vedute cogli occhi suoi.
37 Cum autem rex interrogasset Heliodorum, quis esset aptus adhuc semel Jerosolymam mitti, ait :37 E domandando il re Eliodoro, chi fosse atto di mandar anco in Ierusalem, (ed Eliodoro) disse:
38 Si quem habes hostem, aut regni tui insidiatorem, mitte illuc, et flagellatum eum recipies, si tamen evaserit : eo quod in loco sit vere Dei quædam virtus.38 Se tu hai alcuno inimico, ovver traditor del tuo regno, mandalo in quel luogo; e lo riaverai flagellato (e straziato), s' egli potrà campare; però che in quel luogo egli è una particolar virtù di Dio.
39 Nam ipse, qui habet in cælis habitationem, visitator et adjutor est loci illius, et venientes ad malefaciendum percutit ac perdit.39 Però che colui, che ha abitazione in cielo, è visitatore e adiutore di quello luogo; e quelli che vanno per mal fare sono percossi e perduti.
40 Igitur de Heliodoro et ærarii custodia ita res se habet.40 Di Eliodoro adunque, e dell' erario, così fu la cosa.