Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Esther 1


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 In diebus Assueri, qui regnavit ab India usque Æthiopiam super centum viginti septem provincias,1 Nel tempo di Assuero, il quale regnò dall'India insino all' Etiopia in cento ventisette provincie;
2 quando sedit in solio regni sui, Susan civitas regni ejus exordium fuit.2 (ed essendo eletto in questa signoria) e signoreggiando ordinò la corte sua nella città di Susa, la qual fu principio del suo regno;
3 Tertio igitur anno imperii sui fecit grande convivium cunctis principibus et pueris suis, fortissimis Persarum, et Medorum inclytis, et præfectis provinciarum coram se,3 nel terzo anno della sua signoria (ordinò e) fece uno grandissimo convito a tutti i principi e a' suoi servi e a tutti i fortissimi di Persia e a tutti i nobili di Media e a tutti i governatori delle provincie dinanzi a sè.
4 ut ostenderet divitias gloriæ regni sui, ac magnitudinem atque jactantiam potentiæ suæ, multo tempore, centum videlicet et octoginta diebus.4 E questo fece per dimostrare la sua grande magnificenza e ricchezza e lo fasto della sua potenza; e durò questa corte cento ottanta giorni.
5 Cumque implerentur dies convivii, invitavit omnem populum, qui inventus est in Susan, a maximo usque ad minimum : et jussit septem diebus convivium præparari in vestibulo horti, et nemoris quod regio cultu et manu consitum erat.5 E quando furono questi giorni del convito compiuti, egli fece invitare tutta la gente che si trovò in Susa (cioè nella città) dal maggiore insino al minore; e nel portico del suo giardino e bosco, lo quale era (piantato e) seminato a mano secondo lo modo de' giardini regali, fece per sette giorni apparecchiare,
6 Et pendebant ex omni parte tentoria ærii coloris et carbasini ac hyacinthini, sustentata funibus byssinis atque purpureis, qui eburneis circulis inserti erant, et columnis marmoreis fulciebantur. Lectuli quoque aurei et argentei, super pavimentum smaragdino et pario stratum lapide, dispositi erant : quod mira varietate pictura decorabat.6 e coprire da ogni parte di drappi a oro e a seta azzurra e cremesina; e le funi, che stavano per sostenere questi drappi, tutte erano dì seta bianca e cremesina, le quali [erano] poste di dentro anelli di avorio. Le colonne erano di marmo (ed erano attorniate di panni); li letti tutti erano d' oro e di ariento, ordinati sopra il pavimento seliciato di pietra verde e di marmo di Pario bianchissimo; lo qual ornava la pittura di una maravigliosa varietà.
7 Bibebant autem qui invitati erant aureis poculis, et aliis atque aliis vasis cibi inferebantur. Vinum quoque, ut magnificentia regia dignum erat, abundans, et præcipuum ponebatur.7 E le vasa, le quali s' adoperavano per bere nella corte, tutte erano d'oro; e i cibi erano posti in altri diversi vasi; (e niuna cosa era la quale fosse in questo convito, che fosse meno cioè che al convito bisogno fosse). E il vino era, tale come alla magnificenza regia si convenia, in abbondanza e buono sempre (invitando di bere di diversi e buoni vini).
8 Nec erat qui nolentes cogeret ad bibendum, sed sicut rex statuerat, præponens mensis singulos de principibus suis ut sumeret unusquisque quod vellet.8 E non era chi sforzasse quelli che non voleano bere; e ordinò il re che ciascuno de' suoi prìncipi, li quali erano ordinati sopra ciascuna mensa, lasciasse prendere tutto quello che piacesse loro.
9 Vasthi quoque regina fecit convivium feminarum in palatio, ubi rex Assuerus manere consueverat.
9 E la regina, la quale avea nome Vasti, fece il convito alle donne nel palazzo (del re, cioè in quello) che il re solea abitare.
10 Itaque die septimo, cum rex esset hilarior, et post nimiam potationem incaluisset mero, præcepit Maumam, et Bazatha, et Harbona, et Bagatha, et Abgatha, et Zethar, et Charchas, septem eunuchis qui in conspectu ejus ministrabant,10 E nel settimo giorno, essendo il re allegro, e dal vino riscaldato per aver bevuto troppo, comandò a Maumam e a Bazata e ad Arbona e a Bagata e ad Abgata e a Zetar e a Carcas, sette eunuchi i quali erano ministratori del re,
11 ut introducerent reginam Vasthi coram rege, posito super caput ejus diademate, ut ostenderet cunctis populis et principibus pulchritudinem illius : erat enim pulchra valde.11 che loro dovessono menare la regina Vasti al re, (adornata di tutte vestimenta regali e) posta la corona sopra il capo suo, acciò che si vedesse da tutti li principi, e da tutta gente, la sua bellezza; la quale era molto bella.
12 Quæ renuit, et ad regis imperium quod per eunuchos mandaverat, venire contempsit. Unde iratus rex, et nimio furore succensus,12 E udendo la regina l'ambasciata del re da questi eunuchi, rinunciolla e non vi volse andare. Onde per questa renunciazione il re si adirò in molto furore.
13 interrogavit sapientes, qui ex more regio semper ei aderant, et illorum faciebat cuncta consilio, scientium leges, ac jura majorum13 E domandò a' savii, i quali sempre consigliavano il re, e al loro consiglio s' attenea; perciò ch' erano savii e ammaestrati della legge;
14 (erant autem primi et proximi, Charsena, et Sethar, et Admatha, et Tharsis, et Mares, et Marsana, et Mamuchan, septem duces Persarum, atque Medorum, qui videbant faciem regis, et primi post eum residere soliti erant) :14 e costoro erano i primi e più prossimi : Carsena, Setar, Admata e Tarsis, Mares e Marsana e Mamuca, sette duchi del popolo di Persia e di Media, i quali (sempre) istavano nel cospetto del re, ed erano dopo il re i primi nello reame;
15 cui sententiæ Vasthi regina subjaceret, quæ Assueri regis imperium, quod per eunuchos mandaverat, facere noluisset.15 che sentenza davano della regina Vasti, la quale non volle obbedire il comandamento del re, lo quale mandò comandando per sette eunuchi suoi.
16 Responditque Mamuchan, audiente rege atque principibus : Non solum regem læsit regina Vasthi, sed et omnes populos et principes qui sunt in cunctis provinciis regis Assueri.16 Allora rispose Mamuca (uno de' savii) in presenza del re e degli altri savii, e disse: la regina Vasti non ha offeso solamente il re, ma ella hae offeso tutti quanti i principi, e tutto il popolo il quale è sotto la signoria del re Assuero.
17 Egredietur enim sermo reginæ ad omnes mulieres, ut contemnant viros suos, et dicant : Rex Assuerus jussit ut regina Vasthi intraret ad eum, et illa noluit.17 E (che) questo che ha fatto la regina sarà manifesto a tutte le donne, e (che) l'altre donne non faranno la volontà de' loro mariti; anzi diranno: poi che la regina si ribella dal re, bene ci possiamo ribellare noi da' nostri mariti;
18 Atque hoc exemplo omnes principum conjuges Persarum atque Medorum parvipendent imperia maritorum : unde regis justa est indignatio.18 sì che per questo esempio tutte le donne [de' principi] di Persia e di Media si faranno beffe de' loro mariti; onde se il re n'è turbato, egli n' ha grande ragione
19 Si tibi placet, egrediatur edictum a facie tua, et scribatur juxta legem Persarum atque Medorum, quam præteriri illicitum est, ut nequaquam ultra Vasthi ingrediatur ad regem, sed regnum illius altera, quæ melior est illa, accipiat.19 E per ciò se [ti] piace, alla tua presenza fa uno comandamento, sì che sia manifesto in Persia e in Media, che giammai la regina Vasti non venga uella presenza del re; ma tròvisene un' altra che succeda nel regno, che sia migliore (e più obbediente).
20 Et hoc in omne (quod latissimum est) provinciarum tuarum divulgetur imperium, et cunctæ uxores, tam majorum quam minorum, deferant maritis suis honorem.20 E questo sia manifesto in tutto il tuo imperio per tutte le tue provincie, sì che niuna maritata, così delli maggiori come delli minori, (si debba nè) si ribelli giammai al suo marito.
21 Placuit consilium ejus regi et principibus : fecitque rex juxta consilium Mamuchan,21 Piacque il detto di questo savio al re et agli altri savii.
22 et misit epistolas ad universas provincias regni sui, ut quæque gens audire et legere poterat, diversis linguis et litteris, esse viros principes ac majores in domibus suis : et hoc per cunctos populos divulgari.22 E incontanente fece scrivere lettere a tutte le provincie del suo reame, che dovessero manifestare e leggere la sentenza detta di sopra.