SCRUTATIO

Martes, 8 Julio 2025 - Santi Aquila e Priscilla ( Letture di oggi)

Apocalissi 14


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 2008
1 E vidi; ed ecco, l' agnello stava sopra il monte Sion, e con quello cento quarantaquattro milia, che avevano il nome suo il nome del Padre suo, scritto nel fronte suo.1 E vidi: ecco l’Agnello in piedi sul monte Sion, e insieme a lui centoquarantaquattromila persone, che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo.
2 E udii una voce dal cielo, come voce di molte acque, e come voce grande di tuoni; e la voce ch' io udii, come di molti citaredi che citarizzavano nelle citare sue.2 E udii una voce che veniva dal cielo, come un fragore di grandi acque e come un rimbombo di forte tuono. La voce che udii era come quella di suonatori di cetra che si accompagnano nel canto con le loro cetre.
3 E cantavano quasi uno cantico nuovo dinanzi la sede, e dinanzi i quattro animali e li antiqui; e niuno poteva dire il cantico (nuovo), salvo quelli cento quarantaquattro milia, li quali sono comperati della terra.3 Essi cantano come un canto nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e agli anziani. E nessuno poteva comprendere quel canto se non i centoquarantaquattromila, i redenti della terra.
4 Questi sono quelli li quali con le femine non sono imbrattati, ma sono vergini. Questi sèguitano l'agnello, là dove elli va. Questi sono comperati di tutte primizie a Iddio e all' Agnello.4 Sono coloro che non si sono contaminati con donne; sono vergini, infatti, e seguono l’Agnello dovunque vada. Questi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l’Agnello.
5 E nella bocca sua non è trovata bugia; senza macula sono avanti il trono di Dio.5 Non fu trovata menzogna sulla loro bocca: sono senza macchia.
6 E vidi un altro angelo, volante per mezzo il cielo, che aveva l' evangelio eterno, acciò che lui evangelizzasse alli sedenti sopra la terra, e sopra ogni gente e tribù, e lingua e popolo;6 E vidi un altro angelo che, volando nell’alto del cielo, recava un vangelo eterno da annunciare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, tribù, lingua e popolo.
7 dicendo con grande voce: temete Dio, e date a lui onore, per che vegnirà l'ora del giudicio suo; e adorate quello il quale fece il cielo e la terra, e il mare (e quelle cose che sono in quello) e le fontane delle acque.7 Egli diceva a gran voce:
«Temete Dio e dategli gloria,
perché è giunta l’ora del suo giudizio.
Adorate colui che ha fatto il cielo e la terra,
il mare e le sorgenti delle acque».
8 E uno altro angelo seguitò quello, dicendo: egli è cascata Babilonia, città grande, la quale dal vino dell' ira della fornicazione sua ha fatto bevere tutte le genti.8 E un altro angelo, il secondo, lo seguì dicendo:
«È caduta, è caduta Babilonia la grande,
quella che ha fatto bere a tutte le nazioni
il vino della sua sfrenata prostituzione».
9 E il terzo angelo seguitò quelli, con voce grande dicendo: se alcuno adorerà la bestia e la imagine sua, e riceverà il carattere nel fronte suo, ovver nella mano sua;9 E un altro angelo, il terzo, li seguì dicendo a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua statua, e ne riceve il marchio sulla fronte o sulla mano,
10 colui beverà del vino dell' ira di Dio, il quale è messedato nel calice dell' ira di Dio, e sarà cruciato con il fuoco e sulfore, nel conspetto de' angeli santi, e dinanzi al cospetto dell' agnello.10 anch’egli berrà il vino dell’ira di Dio, che è versato puro nella coppa della sua ira, e sarà torturato con fuoco e zolfo al cospetto degli angeli santi e dell’Agnello.
11 E il fumo de' tormenti suoi ascenderà in secula seculorum; e non hanno riposo nè dì nè notte chi adorarono la bestia e la imagine sua, e chi riceverà il carattere del nome suo.11 Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli, e non avranno riposo né giorno né notte quanti adorano la bestia e la sua statua e chiunque riceve il marchio del suo nome».
12 Qui è pazienza de' santi li quali servano li comandamenti di Dio e la fede di Iesù.12 Qui sta la perseveranza dei santi, che custodiscono i comandamenti di Dio e la fede in Gesù.
13 E udii una voce del cielo, la quale a me disse scrivi: beati i morti, li quali muoiono nel Signore. Da qui avanti disse il Spirito acciò che riposinsi dalle sue fatiche; le sue opere sèguitano loro.13 E udii una voce dal cielo che diceva: «Scrivi: d’ora in poi, beati i morti che muoiono nel Signore. Sì – dice lo Spirito –, essi riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono».
14 E vidi; ed ecco, una nebula bianca, e sopra la nebula sedente uno simile al Figliuolo dell' uomo, il quale aveva nel suo capo una corona d'oro, nella sua mano una falce aguzza.14 E vidi: ecco una nube bianca, e sulla nube stava seduto uno simile a un Figlio d’uomo: aveva sul capo una corona d’oro e in mano una falce affilata.
15 E uno altro angelo usciva del tempio, gridando con voce grande a colui che sedeva sopra la nebula: manda la falce tua, e mieti, per che viene l'ora da mietere, conciosia che è seccata la messe della terra.15 Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: «Getta la tua falce e mieti; è giunta l’ora di mietere, perché la messe della terra è matura».
16 E colui che sedeva sopra la nebula mandò la falce sua in terra, e mietette quella.16 Allora colui che era seduto sulla nube lanciò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta.
17 E un altro angelo uscì del tempio, il quale è in cielo, che aveva ancora lui una falce aguzza.17 Allora un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, tenendo anch’egli una falce affilata.
18 E uno altro angelo uscì dell' altare, il quale aveva potenza sopra il fuoco; e gridava con voce grande a quello il quale aveva la falce aguzza, dicendo: manda la tua falce, e vendemmia li grappi di uva della vigna della terra, conciosia che le uve sono mature.18 Un altro angelo, che ha potere sul fuoco, venne dall’altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata: «Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature».
19 E mandò l'angelo la falce sua aguzza in terra, e vendemmiò la vigna della terra, e mandò nel lago grande dell' ira di Dio.19 L’angelo lanciò la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra e rovesciò l’uva nel grande tino dell’ira di Dio.
20 E fu calcato il lago fuora della città, e uscì fuori sangue del lago insino alli freni de' cavalli per stadii mille seicento.20 Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì sangue fino al morso dei cavalli, per una distanza di milleseicento stadi.