Scrutatio

Venerdi, 23 maggio 2025 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 16


font
BIBBIA VOLGAREBIBBIA MARTINI
1 E pervenendo Paulo in Derben e in Listra, trovò uno cristiano, il quale avea nome Timoteo, ed era figliuolo di una fedele donna cristiana, ma di padre pagano.1 Arrivo adunque a Derbe, e a Listra. Ed ecco, che quivi si ritrovava un certo discepolo per nome Timoteo, figliuolo di una donna Giudea fedele, di padre Gentile.
2 A costui rendendo buona testimonianza (tutti) li fedeli, ch' erano in Listra e in Iconio,2 A lui rendevano buona testimonianza i fratelli, che erano in Lastra, e in Iconio.
3 Paulo il prese per suo discepolo, e sì lo circoncise, per li iudei ch' erano in quelli luoghi, li quali tutti sapevano che il padre era pagano.3 Volle Paolo, che questi andasse seco: e presolo lo circoncise per riguardo de' Giudei, che erano in que' luoghi; perché tutti sapevano, che il padre di lui era Gentile.
4 E andando (predicando) per diverse contrade, ammaestravanli di osservare li comandamenti degli apostoli, e de' seniori li quali erano in Ierusalem.4 E passando di città in città raccomandavan di osservare le regole stabilite dagli apostoli, e dai sacerdoti, che erano in Gerusalemme.
5 Onde le Chiese si confermavano nella fede, e il numero delli fedeli cresceva continuamente.5 E le chiese si assodavano nella fede, e diventavano ogni giorno più numerose.
6 E passando le contrade di Frigia e di Galazia, furono proibiti dallo Spirito Santo di (andare e) predicare in Asia.6 Passata poi la Frigia, e il paese della Galazia, fu loro vietato dallo Spirito Santo di aununziar la parola di Dio nell'Asia.
7 E venendo in Misia, tentavano d' andare in Bitinia; ma questo non permise il Spirito Santo, (cioè che li impedì, che non andorono).7 Ed essendo giunti nella Misia tentavano di andare nella Bitinia, ma nol permise loro lo Spirito di Gesù.
8 Onde poi ch' ebbeno passata la (predetta terra) Misia, discesono in Troade.8 E traversata la Misia, giunsero a Troade.
9 E ivi Paulo ebbe una tale visione, cioè che gli apparve uno uomo di Macedonia, il quale (umilmente) i pregava, e diceva: passa in Macedonia, e aiutaci.9 E fu veduta la notte da Paolo una visione. Un cert'uomo di Macedonia se gli presentava pregandolo, e dicendo: passa nella Macedonia, e ajutaci.
10 Dopo la quale visione incontanente procurassimo d'andare, avendo per certo che Dio ci chiamava (e mandava) a predicare a quella gente.10 E subito che egli ebbe veduta questa visione, cercammo di partire per la Macedonia, accertati, che ci avesse il Signore chiamati ad evangelizzare colà.
11 E navigando da Troade, per diritto corso pervenimmo in Samotracia; il seguente di giungemmo a Napoli,11 E fatta vela da Troade a dirittura andammo a Samotracia, e il di seguente a Napoli.
12 e indi a Filippi, ch' è nella prima parte di Macedonia, nella quale città erano quasi pur forestieri; e quivi stemmo alquanti giorni (pensando e) ragionando di Dio.12 E di lì a Filippi, colonia, che è la prima città di quella parte di Macedonia e dimorammo in questa città alcuni giorni.
13 Il dì del sabbato seguente uscimmo fuori della porta a lato al fiume, dove era certo luogo d'orazione; e quivi sedendo, parlammo con molte donne che verano congregate.13 E il giorno di sabato uscimmo fuori di porta vicino al fiume, dove pareva, che fosse l'orazione: e postici a sedere parlavamo alle donne congregate.
14 Fra le quali v'era una donna che aveva nome Lidia, ed era della città di Tiatira, e faceva arte di porpore. Questa era molto fedele; onde Dio gli aperse il cuore a intendere quello che Paulo diceva.14 E una certa donna per nome Lidia della città di Thiatira, che vendeva la porpora, timorata di Dio, ascoltò: cui il Signore apri il cuore per attendere a quello, che diceva Paolo.
15 E (credette e) ricevette il battesimo con tutta la sua famiglia; e (dopo il battesimo) ci pregò, e disse: se ci reputate (degni e) fedeli a Dio, pregovi che vegniate a casa mia. E così ci fece (una cortese) forza.15 E battezzata, che fu ella, e la sua famiglia, pregò, dicendo: Se avete giudicato, che io sia fedele al Signore, venite, e fermatevi a casa mia; e ci fé forza.
16 E andando noi poi all' orazione, avvenne che scontrammo una giovane che avea spirito pitonico, (cioè che per opera del diavolo indovinava e prediceva molte cose); per la quale cosa grande guadagno dava alli suoi signori.16 Accadde poi, che andando noi all'orazione, una serva, che aveva lo spirito di Pitone, ci venne incontro. Ella portava molto guadagno a' suoi padroni col fare l'indovina.
17 Questa, venendoci drietro, gridava e diceva: questi uomini sono servi di Dio eccelso, e insegnano la via della salute.17 Costei seguitando Paolo, e noi, gridava: Questi uomini sono servi di Dio altissimo, che annunziano a voi la via della salute.
18 E così fece (e gridò) più giorni. Delle quali cose Paulo dolendosi, rivolsesi a lei, e disse a quello malo spirito (che parlava in lei): io ti comando nel nome di Iesù Cristo, ch' eschi di lei. E incontanente uscì.18 Ciò ella faceva per molti giorni. Ma Paolo annojato, rivoltosi disse allo Spirito: Ordino a te nel nome di Gesù Cristo, che esca da costei; e nel medesimo punto se n' andò.
19 La quale cosa vedendo li signori suoi, e considerando che ne perdevano il loro guadagno presero (a furore) Paulo e Sila, e menoronli inanzi a' principi (e a' rettori).19 Ma vedendo i padroni di lei, che se n' era andata la speranza del loro guadagno, presero Paolo, e Sita, e gli condussero nel foro ai decurioni:
20 E accusaronli, e dissono: questi uomini conturbano la città nostra, ed essendo iudei20 E presentatigli ai magistrati, dissero: Questi uomini mettono sossopra la nostra città, essendo Giudei:
21 prèdicano (una setta e) uno modo di vivere, il quale non è lecito di tenere nè di ricevere, perchè siamo Romani.21 E predicano cerimonie, le quali non è lecito a noi di abbracciare, né di praticare essendo noi Romani.
22 E (intanto concitorono la gente, che) il popolo corse a furore contra a loro, e li principi stracciorono le loro vestimenta indosso, e fecenli battere (duramente) con certe verghe.22 E insieme la moltitudine insorse contro di essi: e i magistrati, lacerate loro le vesti, ordinarono, che fossero battuti con le verghe.
23 E poi li misero in prigione, comandando alla guardia che li guardasse' diligentemente.23 E date loro molte battiture li cacciarono in prigione, dando ordine al custode, che facesse buona guardia.
24 La quale ricevendo il detto comandamento, li mise nel fondo della prigione con li piedi nel ceppo.24 Il quale ricevuto simil comando, li mise nella più profonda segreta, e strinse in ceppi i loro piedi.
25 Ma elli (di tutto questo) lodavano e adoravano Iddio; e stando così in su la mezza notte, udendoli le guardie (così laudare Dio),25 E su la mezza notte Paolo, e Sila oravano, cantando laudi a Dio: e i carcerati gli udivano.
26 venne uno sùbito terremuoto sì grande, che si commosse tutta quella casa insino alli fondamenti; e tutti li usci s' apersero e [si] ruppero tutti li legami.26 Ma a un tratto venne un gran tremuoto, e tale, che si scossero le fondamenta della prigione; e si apriron di subito tutte le porte, e si sciolsero a tutti le catene.
27 (Al quale rumore) svegliandosi lo soprastante della prigione, e vedendo aperte le uscia, trasse fuori il coltello per uccidersi, pensando che gli apostoli fossero fuggiti.27 E risvegliatosi il custode della prigione, e vedute aperte le porte della prigione, sguainata la spada, voleva uccidersi, credendo, che i prigioni fossero fuggiti.
28 Dalla quale cosa Paulo avvedendosi, gridò con grande voce, e disse: non ti fare male, però che tutti ci siamo (e niuno è fuggito).28 Ma Paolo gridò ad alta voce, dicendo: Non fare a te male alcuno, mentre siam qui tutti quanti.
29 Onde elli (ciò udendo) fece venire un lume, ed entrando dentro (e trovandoli tutti), molto di ciò tremefatto, s' inginocchiò a Paulo e a Sila.29 E quegli avendo chiesto del lume entrò dentro, e tremante si gittò a' piedi di Paolo, e di Sila.
30 E menandoli fuori della prigione, sì li disse loro signori miei, che è bisogno che io faccia sì che io sia salvo?30 E menatili fuora, disse: Signori, che deggio fare per esser salvo?
31 Ed elli risposeno: credi in Iesù Cristo, e sarai salvo tu e la famiglia tua.31 Ed essi dissero: Credi nel Signore Gesù, e sarai salvo tu, e la tua famiglia.
32 E così dicendo li predicarono la fede.32 E parlarono della parola del Signore a lui, e a quanti erano nella di lui casa.
33 Onde elli incontanente credette, e ricevette il battesimo con tutta la sua famiglia; e (con grande pietà e devozione) lavò le piaghe di Paulo e di Sila.33 E presili seco in quella stessa ora di notte, lavò le loro piaghe, e fu battezzato egli, e tutta la sua famiglia immmediatamente.
34 E menolli in casa sua, e diede loro mangiare e bevere; e allegrossi con tutta la sua famiglia, credendo (veramente) in Iddio.34 E condottigli a casa sua, apparecchiò loro da mangiare, e fece festa dell'avere creduto a Dio con tutti i suoi.
35 E fatto che fu giorno, mandarono li magistrati (e gli uffiziali e) li giustizieri (della città e la famiglia loro) e dissenli lasciate andare via quelli uomini (cristiani li quali vi raccomandammo).35 E fattosi giorno, i magistrati mandarono i littori a dire: Metti in libertà quegli uomini.
36 La quale cosa dicendo elli a Paulo (e a Sila), inducevali che si partissero e andassero in pace.36 E il custode portò questa nuova a Paolo: I magistrati hanno mandato a liberarvi: or dunque uscite, e andatevene in pace.
37 Allora Paulo (arditamente) disse: poi che siamo pubblicamente battuti (ingiustamente) e senza colpa, e messi in prigione, essendo noi romani, ora ci vogliono scacciare (e liberare) occultamente? (Certo questa non è buona giustizia, e) non sarà così; ma vengano elli,37 Ma Paolo disse loro: Ci hanno battuti pubblicamente, senza che fossimo condannati. Romani, come siamo, messi in prigione, e ora nascostamente ci mandan via? Non sarà così: ma vengano,
38 e (come pubblicamente ci misero in prigione come malefattori così pubblicamente) ci lìberino (come innocenti). Le quali parole essendo annunziate a quelli principi (e ufficiali), temettero molto udendo ch' erano romani.38 Ed eglino ci traggan fuora. Riferirono i littori queste parole a' magistrati, i quali sentendo, che erano romani, ebber paura:
39 E vennero a loro, e sì li pregorono che li piacesse loro di partirsi di quella città.39 E andarono, e fecer loro buone parole, e trattili fuora li pregarono di partirsi dalla città.
40 Onde allora si partirono, e vennero a Lidia; e visitando li cristiani e fedeli, li confortorono (molto), e poi si partirono.40 Ed eglino usciti di prigione entrarono in casa di Lidia: e veduti i fratelli gli consolarono, e si partirono.