Scrutatio

Martedi, 20 maggio 2025 - San Bernardino da Siena ( Letture di oggi)

Ecclesiastico 30


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BIBBIA VOLGAREVULGATA
1 Colui che ama lo figliuolo suo, continua [a lui] le battiture, acciò che finalmente s'allegri, e non vada palpando li usci de' vicini.1 Qui diligit filium suum assiduat illi flagella,
ut lætetur in novissimo suo,
et non palpet proximorum ostia.
2 Colui che ammaestra il suo figliuolo, s' allegrerà in lui, e glorierassi in esso in mezzo delli suoi domestici.2 Qui docet filium suum laudabitur in illo,
et in medio domesticorum in illo gloriabitur.
3 Colui che ammaestra il figliuolo suo, in zelo perde il nimico, e in mezzo delli amici si glorierà in colui.3 Qui docet filium suum in zelum mittit inimicum,
et in medio amicorum gloriabitur in illo.
4 Morto è il padre suo, ed è sì come egli non fusse morto; però ch' egli lasciò somigliante a sè dopo sè.4 Mortuus est pater ejus, et quasi non est mortuus :
similem enim reliquit sibi post se.
5 In vita sua cotale il vide, e allegrossi in lui; e nella morte sua non si contristoe, nè si confondeo dinanzi dalli nimici.5 In vita sua vidit, et lætatus est in illo :
in obitu suo non est contristatus,
nec confusus est coram inimicis :
6 Egli lasciò il difenditore della sua casa contro alli nimici, e lascioe chi rendesse grazia agli amici.6 reliquit enim defensorem domus contra inimicos,
et amicis reddentem gratiam.
7 Egli legherae le ferite sue per l'anime dei figliuoli; e le sue interiore si turberanno sopra ogni voce.7 Pro animabus filiorum colligabit vulnera sua,
et super omnem vocem turbabuntur viscera ejus.
8 Il cavallo non domato riesce duro; il figliuolo non castigato riesce ruinoso.8 Equus indomitus evadit durus,
et filius remissus evadet præceps.
9 Latta il figliuolo; ello ti farae pauroso; scherza con lui, ed egli ti contristerae9 Lacta filium, et paventem te faciet :
lude cum eo, et contristabit te.
10 Non ridere insieme con lui, nè anco ti dogli, acciò che nella fine i tuoi denti siano stupefatti.10 Non corrideas illi, ne doleas,
et in novissimo obstupescent dentes tui.
11 E non li dare signoria nella sua gioventudine, e non disprezzare li suoi pensieri.11 Non des illi potestatem in juventute,
et ne despicias cogitatus illius.
12 China il suo collo nella sua giovinezza, e battigli i lati suoi infino ch' egli è fanciullo, acciò che per ventura non induri, e non creda a te, e sia dolore dell' anima tua.12 Curva cervicem ejus in juventute,
et tunde latera ejus dum infans est,
ne forte induret, et non credat tibi,
et erit tibi dolor animæ.
13 Ammaestra lo figliuolo tuo, ed esèrcitalo e provalo, acciò che tu non sia offeso nelle sue brutture.13 Doce filium tuum, et operare in illo,
ne in turpitudinem illius offendas.
14 Meglio è il povero sano e forte nelle sue forze, che il ricco debile e rotto nella sua malizia.14 Melior est pauper sanus, et fortis viribus,
quam dives imbecillis et flagellatus malitia.
15 La salute dell' anima è nella santitade e giustizia, ed è migliore che ogni oro e argento; e il corpo (sano e) vigoroso sì è meglio che ismisurata rendita.15 Salus animæ in sanctitate justitiæ
melior est omni auro et argento :
et corpus validum quam census immensus.
16 E non è rendita sopra la sanitade del corpo; e non è dilettazione sopra il gaudio del cuore.16 Non est census super censum salutis corporis,
et non est oblectamentum super cordis gaudium.
17 Meglio è la morte, che l'amara vita; meglio è lo riposo eterno, che la infermitade perseverante.17 Melior est mors quam vita amara,
et requies æterna quam languor perseverans.
18 Li beni nascosi nella chiusa bocca sono come le vivande messe alla sepoltura.18 Bona abscondita in ore clauso,
quasi appositiones epularum circumpositæ sepulchro.
19 Che gioverà lo gustare all' idolo? egli non mangia, e non odora.19 Quid proderit libatio idolo ?
nec enim manducabit, nec odorabit.
20 Così è colui che è cacciato dal Signore, portante seco li meriti della iniquitade;20 Sic qui effugatur a Domino,
portans mercedes iniquitatis :
21 che vede cogli occhi e piagne, sì come lo castrato abbracciante vergine, e sospirante.21 videns oculis et ingemiscens,
sicut spado complectens virginem, et suspirans.
22 Non dare tristizia all' anima tua, e non affligere te nello consiglio tuo.22 Tristitiam non des animæ tuæ,
et non affligas temetipsum in consilio tuo.
23 La gioconditade del cuore, questa è la vita dell' uomo, e il tesoro sanza difetto [di santità]; e l'allegrezza dell' uomo si è il lungo vivere.23 Jucunditas cordis, hæc est vita hominis,
et thesaurus sine defectione sanctitatis :
et exsultatio viri est longævitas.
24 Abbi misericordia dell' anima tua piacendo a Dio, e contienti; e ricogli il cuore tuo in la sua santitade, e caccia di lunga da te la tristizia.24 Miserere animæ tuæ placens Deo, et contine :
congrega cor tuum in sanctitate ejus,
et tristitiam longe repelle a te.
25 Però che molti n' ha ucciso la tristizia, e non è utilitade in quella.25 Multos enim occidit tristitia,
et non est utilitas in illa.
26 La gelosia e la iracundia diminuiscono lindì, e il pensiero aggiugne vecchiezza inanzi il tempo.26 Zelus et iracundia minuunt dies,
et ante tempus senectam adducet cogitatus.
27 Il cuore buono e splendente è nelli mangiari a tavola; le vivande sue sono fatte diligentemente.27 Splendidum cor et bonum in epulis est :
epulæ enim illius diligenter fiunt.