Scrutatio

Mercoledi, 21 maggio 2025 - Santi Martiri Messicani (Cristoforo Magallanes Jara e 24 compagni) ( Letture di oggi)

Ecclesiastico 23


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1 Domenedio, padre e signoreggiatore della vita mia, non mi lasciare nel consiglio (sconsiderato) di coloro, e non mi lasciar cadere in quella vergogna (e improperio).1 Signore, Padre e signore della mia vita, non m'abbandonare al loro capriccio, e non permetter ch'io cada per via di loro.
2 Or chi darae alli miei pensieri flagelli, e al cuor mio dottrina di sapienza, acciò che non mi risparmino nelle orazioni (d' essere corretto nel pensiero e ammaestrato nel cuore), e non appariscano li peccati loro,2 Chi applicherà la sferza ai miei pensieri, e al mio cuore la correzione della sapienza, perchè non mi si risparmi nelle loro mancanze, e non si lascin correre i loro misfatti?
3 e non crescano le ignoranze mie, e non moltìplichino li falli miei, e non abbondino li peccati miei, e non caggi nel conspetto delli avversarii miei, e allègrisene lo nimico mio?3 affinchè non si accrescano i miei falli, e non si moltiplichino i miei delitti e abbondino i miei peccati, e io cada al cospetto de' miei avversari, e goda di me il mio nemico?
4 Signore, padre e Iddio della vita mia, non mi lasciare nel pensiero loro.4 Signore, Padre e Dio della mia vita, non mi abbandonare al loro capriccio,
5 E non mi dare nello alzamento degli occhi miei, e ogni desiderio isvolgi di me.5 non mi dare eccitazione d'occhi, e ogni concupiscenza tien lontana da me.
6 Togli da me le concupiscenze del ventre, li congiugamenti della concupiscenza non mi piglino, e non mi dare a niuno irridente nè isfrenato.6 Togli da me gli appetiti della carne, e la libidine non s'impossessi di me, e a uno spirito imprudente e stolto non m'abbandonare,
7 Udite, figliuoli, la dottrina della bocca mia; e chi la osserverà, non perirà per la bocca sua, non sarà scandalizzato nell' opere iniquissime.7 La disciplina della bocca ascoltate, o figliuoli, e chi l'osserverà, non si perderà a cagion dèlie labbra, nè sdrucciolerà in opere malvage.
8 Nella vanitade sua è preso il peccatore; e il superbo e il maldicente si scandalizzerae in quello.8 [Per via delle labbra] resterà preso il peccatore nella sua vanità, e il superbioso e il maledico sdruccioleranno per via d'esse.
9 Non adusare la bocca tua a giurare, però che molto cadimento è in quello.9 Al giuramento non abituar la tua bocca, molte invero son le cadute per causa di esso,
10 Il nominare Iddio non sia continuo nella bocca tua, e in tutti santi non ti mescolare; però che non sarai sanza pena da loro.10 e il nome di Dio non sia del continuo sulla tua bocca; nè t'immischiare coi nomi de' santi, perchè non ne andrai impunito.
11 Sì come il servo, richiesto spesso, non è invidiato, così ciascuno che giurerae e nominerae, in tutto non sarae sanza peccato.11 Come uno schiavo messo continuamente alla tortura, non manca di lividure; cosi chi giura e pronunzia [ogni momento] il Nome [del Signore], non sarà puro da peccato.
12 L'uomo che molto giura, si riempierae di iniquitade; e la piaga non si partirae dalla casa di colui.12 L'uomo che molto giurò, si rimpinza d'iniquità, e non s'allontanerà dalla sua casa il flagello.
13 E se elli ingannerae (il prossimo), il peccato suo sarae sopra lui; e se egli s' infignerae, peccherà doppiamente.13 Se mancherà [al giuramento], il suo peccato graverà su lui, e se ci passa sopra, pecca doppiamente.
14 E se a vòto giurerae, non fia giustificato; la casa sua si riempierae di pessimo merito.14 Se falsamente giura, non sarà giustificato; perchè sarà ricolma di castighi la casa di lui.
15 Ed è un altro parlare contrario (che chi l'userae) nella morte; non si troverà nella eredità di Iacob.15 C'è anche un altro parlare che ha di fronte la morte: non si ritrovi nell'eredità di Giacobbe!
16 Però questi parlari tutti si tolgano dalli misericordiosi; e non si convolgano nelli peccati,16 Dagli uomini pii invero stan lungi tutte queste cose: non si ravvoltolano essi ne' peccati!
17 Non adusare al parlare disordinato la bocca tua; però che in quello è parola di peccato.17 Al turpiloquio non s'avvezzi la tua bocca, perchè v'ha in esso parole di peccato.
18 Ricòrdati del padre e della madre tua, però che nel mezzo stai de' grandi,18 Ricordati di tuo padre e di tua madre, quando siedi in mezzo ai grandi;
19 acciò che non dimentichi di te Iddio nel conspetto di coloro, e impazzato dalla tua continuanza sostegni rimproperio, e averesti voluto inanzi non essere nato, e maledichi il dì della tua nativitade.19 affinchè non si dimentichi Iddio alla lor presenza, e, infatuato per la tua famigliarità [con essi], tu non subisca una mortificazione; sicché tu abbia a preferire di non esser nato, e maledica il giorno della tua nascita.
20 L'uomo accostumato alle parole del rimproperio, in tutti li dì della vita sua non fia ammaestrato.20 L'uomo avvezzo al parlare oltraggioso, non acquisterà mal educazione in tutti i giorni della sua vita.
21 Due generazioni abondano nelli peccati, e la terza generazione adduce ira e perdizione.21 Due classi [di persone] moltiplicano i peccati, e la terza s'attira lo sdegno e la perdizione.
22 L'anima maliziosa sì è come fuoco ardente; non si spegne infino a tanto che alcuna cosa inghiottisca.22 L'animo acceso [da passione] è come un fuoco ardente; non si spengerà finché non abbia divorato qualcosa.
23 E l'uomo malvagio nella bocca della carne sua non cesserà, insino a tanto che accenderà il fuoco.23 E l'uomo ch' è malvagio di fronte alla sua carne, non cesserà finché non abbia fatto divampare il fuoco.
24 All' uomo fornicario ogni pane è dolce; e non rincrescerae (infino) ch' elli peccherà infino alla fine.24 Al lussurioso ogni pane è gustoso, e non si stancherà di peccare sino alla morte.
25 Ogni uomo che travarica il letto suo, dispregiando nell' anima sua, e dicendo: or chi mi vede?25 Ogni uomo, che diserta dal proprio talamo, sprezza l'anima sua e dice: «Chi mi vede?
26 Le tenebre attorniano me, e le pareti mi cuoprono, e niuno mi vede; cui temo? l' Altissimo non si ricorderà de' miei peccati.26 Le tenebre mi circondano e le pareti mi coprono e nessuno mi vede: chi ho da temere? De' miei misfatti non si ricorderà l'Altissimo!».
27 E non intende che l'occhio di colui vede tutte le cose, e ch' elli caccia da sè lo timore di Dio: or che paura è questa di quello cotale uomo? e li occhi di colui temono tutti.27 E non intende che l'occhio del Signore vede ogni cosa, perchè il timore di siffatto uomo caccia via da sè il timor di Dio, e [solo] gli occhi degli uomini sono il suo timore.
28 E non intese, che gli occhi di Dio sono molto più lucenti sopra il sole, ragguardando tutte le vie degli uomini, il profondo del mare e il cuore dentro delli uomini (i quali guardano tutte le cose) nelle parti secrete.28 E non sa che gli occhi del Signore sono assai più lucenti del sole, e rimirano tutti i passi degli uomini e l'abisso profondo, e scrutano i cuori degli uomini ne' [più] segreti recessi.
29 Al Signore Iddio, inanzi che le cose fussono create, furono conosciute da lui; e così, poi che furono fatte, vede tutte le cose.29 Prima d'esser create, tutte le cose eran note al Signore Iddio, e così pure, dopo compiute, egli rimira ogni cosa!
30 Questo sarà giudicato nelle piazze della cittàde; e come puledro sarà cacciato, e dove non spererae sarà preso.30 Quest'[adultero] nelle vie della città sarà punito, e qual puledro equino sarà messo in fuga, e dove meno s'aspettava, sarà acchiappato.
31 E sarae vituperio di tutti, però che non averae inteso il timore di Dio.31 E sarà un'ignominia per tutti, perchè non conobbe il timor di Dio.
32 Così ogni femina che lascerà il marito suo, e ordinerae la ereditade da altro marito,32 Così parimenti ogni donna che lascia il proprio marito, e apparecchia un erede da estraneo coniugio.
33 primamente fu incredibile nella legge dello Altissimo; e appresso lascioe il marito suo; poi fornicò in adulterio, e d' altro marito ordinoe a sè figliuoli.33 Primieramente infatti ella fu ribelle alla legge dell'Altissimo, poi peccò contro il suo marito, in terzo luogo fornicò nell'adulterio, e da un altro uomo si procacciò figliuoli.
34 Costei fia menata nella chiesa, e nelli suoi figliuoli sarà veduta.34 Costei sarà portata davanti l'adunanza, e sui suoi figliuoli ricadrà il castigo.
35 Li figliuoli suoi non faranno radici, e li rami suoi non faranno frutto.35 Non metteran radice i suoi figliuoli, e i rami di lei non porteranno frutto.
36 Ma lasceranno in maledizione (l'anima sua36 Lascerà in maledizione la sua memoria, e la sua infamia non sarà cancellata.
37 E conosceranno coloro che rimarranno, che nulla è meglio che il timore di Dio, e nulla è più dolce che guardare li comandamenti di Dio.37 E conosceranno quei che sopravvivono, come nulla v'ha di meglio del timor del Signore, e nulla di più dolce che osservare i comandamenti del Signore»
38 Grande gloria è seguire Iddio; però che lunghezza di dì si riceverà da lui.38 Grande gloria è seguire il Signore, e lunghezza di giorni si riceverà da lui.