Scrutatio

Mercoledi, 21 maggio 2025 - Santi Martiri Messicani (Cristoforo Magallanes Jara e 24 compagni) ( Letture di oggi)

Sapienza 16


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1 Per queste cose e somiglianti a queste sostennero degnamente tormenti, e da moltitudine di bestie sono sterminati.1 Per questo furono giustamente castigati con le medesime cose e furono tormentati con una moltitudine di bestie.
2 Per li quali tormenti tu disponesti bene, il popolo tuo, al quale tu dèsti il volere del suo dilettamento, nuovo sapore, apparecchiandoli a mangiare coturnici,2 Invece di questo castigo, beneficasti il tuo popolo; per soddisfarne l'ardente desiderio, preparasti un cibo di gusto meraviglioso, le quaglie,
3 sì come quelli che desiderano tale vivanda; e perciò sono loro dimostrate e mandate, acciò che si rimovessono anco dalle necessarie concupiscenze; e costoro in corto tempo, fatti bisognosi, mangiarono di nuova vivanda.3 perché quelli che desideravano il cibo, per il disgusto delle bestie inviate loro contro, perdessero anche l'appetito naturale, mentre questi, divenuti bisognosi per breve tempo, gustassero un cibo meraviglioso.
4 Elli convenia che a coloro, che usavano tirannia, morte sopravvenisse sanza alcuna scusa; e a costoro bisognava dimostrare solamente, in che guisa li nimici si esterminavano.4 Veramente era necessario che su quei tiranni sopravvenisse una inevitabile indigenza, ma a questi solo che si mostrasse come erano tormentati i loro nemici.
5 Però che elli erano esterminati da' morsi delli perversi serpenti, quando sopravvenne loro l'ira di crudeli bestie.5 Quando infatti sopravvenne su di loro la furia terribile delle belve ed erano sterminati dai morsi di velenosi serpenti, la tua ira non durò sino alla fine.
6 Ma l'ira tua non durò sempre, ma a correzione e in breve sono turbati, avendo segno di (correzione e di) sanitade a commemorazione del comandamento della legge tua.6 A scopo di ammonizione e per breve tempo furono tormentati, avendo avuto un segno di salvezza, perché conservassero il ricordo del precetto della tua legge.
7 Colui che si convertie, non per questo che vedeva si sanava, ma per te, salvatore di tutti.7 Infatti chi vi si volgeva, non era salvato da ciò che guardava, ma da te, salvatore di tutti.
8 In questo mostrasti tu alli nimici nostri, che tu se' colui che liberi da ogni mal?.8 Anche con questo persuadesti i nostri nemici che sei tu colui che libera da ogni male.
9 Ma li morsi delle mosche e delle locuste uccisero coloro; e non fue trovata sanitade all'anima di coloro, però ch' elli erano degni d'essere sterminati di queste cotali cose.9 Veramente li uccisero i morsi di cavallette e di mosche, né si trovò un rimedio per la loro vita, perché meritavano di essere castigati da tali bestie;
10 Li denti delli dragoni (animali) velenosi non vinsero li figliuoli tuoi; la tua soccorrente misericordia li sanoe.10 ma i denti di serpenti velenosi non vinsero i tuoi figli, poiché intervenne la tua misericordia e li guarì.
11 Nella memoria de' sermoni tuoi erano esaminati, e tostamente sanati, acciò che cadendo in alta dimenticanza, non potessono usare il tuo adiutorio.11 Perché conservassero il ricordo delle tue parole, erano puniti e subito salvati, per timore che, caduti in un profondo oblio, fossero esclusi dai tuoi benefici.
12 Nè erba nè impiastro sanoe coloro; ma solo. il tuo sermone, Signore, il quale sana tutte le cose.12 Non li guarì né erba né unguento, ma la tua parola, Signore, che tutto sana.
13 Tu se', Signore, colui che hai potestade della vita e della morte, e che conduci alla porta della morte, e ritrai.13 Tu infatti hai potere sulla vita e sulla morte, conduci alle porte degl'inferi e riconduci indietro.
14 L'uomo uccide per malizia (l'anima sua); e quando lo spirito ne sia uscito, non ritornerae, e non rivocherae l'anima ch' è ricevuta.14 L'uomo nella sua malvagità può uccidere, ma non può richiamare lo spirito che è uscito, né liberare un'anima che è stata rinchiusa.
15 Ma ischifare la mano tua sì è impossibile.15 E' impossibile sfuggire alla tua mano.
16 Li malvagi, che hanno detto che non ti conoscono, sono flagellati per la fortezza del tuo braccio; elli sostennero persecuzione di nuove acque e di gragnuola e di piove, e per fuoco sono consumati.16 Gli empi, che rifiutavano di conoscerti, furono puniti con la forza del tuo braccio, perseguitati da insolite piogge, da grandine e da uragani spaventosi e consumati dal fuoco.
17 E quello ch' era mirabile nell'acqua, che ogni cosa spegne, ella ardeva più che il fuoco; vendicatore è il mondo de' giusti.17 E, cosa mirabile, nell'acqua che tutto spegne, il fuoco prendeva maggior vigore, poiché difensore dei giusti è l'universo.
18 Fue uno tempo che il fuoco divenia mansueto, sì che li animali, ch' erano mandati alli empii, non ardevano, acciò che quelli che il vedevano sapessono che qui patiscono persecuzione per giudizio di Dio.18 Talvolta veramente la fiamma si mitigava per non consumare gli animali inviati contro gli empi, ma perché essi, a tal vista, comprendessero che erano incalzati dal giudizio di Dio;
19 E uno tempo il fuoco ardeva nell' acqua sopra la sua potenza, per isterminare la malvagia generazione della terra.19 altre volte anche in mezzo all'acqua la fiamma bruciava oltre la potenza del fuoco, per distruggere i prodotti di una terra iniqua.
20 Per li quali tu comandasti che il popolo tuo fosse nutricato dello angelico cibo, e apparecchiasti loro pane dal cielo sanza fatica, avendo in sè ogni dilettamento, e suavitade d' ogni sapore.20 Al contrario nutristi il tuo popolo con il cibo degli angeli e preparasti per loro dal cielo un pane già pronto, senza fatica, capace di procurare ogni delizia e di soddisfare ogni gusto.
21 Tu mostrasti la ricchezza tua, che tu hai, verso li figliuoli tuoi, contentando la voluntade di ciascuno, acciò che ciascuno a quello che voleva si converta.21 Veramente quel tuo sostentamento manifestava la tua dolcezza per i figli, adattandosi al desiderio di chi ne mangiava, si mutava in ciò che uno voleva.
22 La neve e il ghiaccio sì sosteneano la forza del fuoco, e non si guastavano, acciò che sapessono che il fuoco ardente nella grandine e la piova fulgurante distruggerà li frutti de' nemici.22 Neve e ghiaccio resistevano al fuoco e non si consumavano, perché conoscessero che il fuoco, divampante tra la grandine e sfolgorante tra la pioggia, distruggeva i frutti dei nemici.
23 Questo fuoco, perchè una altra volta si nutricassero i giusti, sì dimenticoe la sua virtude.23 Ma questo, al contrario, per nutrire i giusti, dimenticava anche la propria potenza.
24 La creatura tua, servendo a te fattore, sì deserve nel tormento contro alli ingiusti; e fassi più lieve a fare bene per coloro che si confidano in te.24 La creazione, infatti, servendo a te che l'hai fatta, si eccita in punizione contro gli ingiusti e si distende a beneficio di quanti confidano in te.
25 Per questo, e allora tutte le cose transfigurate, servivano alla grazia tua nutrice di tutti, a volontade di coloro (li quali erano) che te desideravano.25 Per questo anche allora, piegandosi a tutto, serviva al tuo dono che tutto nutre, secondo il desiderio di quanti erano nel bisogno,
26 E conobbono li figliuoli tuoi, li quali tu, Signore, amasti, che li uomini non si pascono solo delli frutti che nascono, ma la tua parola conserva coloro che credono in te.26 perché i tuoi figli, che ami, Signore, imparassero che non i diversi frutti fanno vivere l'uomo, ma la tua parola conserva in vita quanti credono in te.
27 Quello che non si poteva disertare dal fuoco, incontinente scaldato dal raggio del sole inverminiva,27 Infatti, ciò che non era stato distrutto dal fuoco, subito si scioglieva, riscaldato da un semplice raggio di sole
28 acciò ch' elli fosse a tutti manifesto, ch' elli convegna che al sole prevenga la benedizione tua, e adorare te al levare della luce.28 perché fosse noto che è necessario prevenire il sole per renderti grazie e incontrarti al sorgere della luce,
29 La speranza dello ingrato, sì come il ghiaccio del verno, (che) si strugge; e disperderassi come l'acqua soperchia.29 poiché la speranza dell'ingrato si scioglierà come brina invernale e scorrerà via come acqua inutile.