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Venerdi, 14 giugno 2024 - Sant´ Eliseo ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 19


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 1974
1 Or avvenne che mentre Apollo era a Corinto, Paolo, attraversate le provincie superiori, giunse ad Efeso e vi trovò alcuni discepoli,1 Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, attraversate le regioni dell'altopiano, giunse a Èfeso. Qui trovò alcuni discepoli
2 e disse loro: Avete voi ricevuto lo Spirito Santo dopo che avete creduto? Ma quelli risposero: Non abbiamo nemmeno sentito dire che ci sia lo Spirito Santo.2 e disse loro: "Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?". Gli risposero: "Non abbiamo nemmeno sentito dire che ci sia uno Spirito Santo".
3 Ed egli a loro: Con qual battesimo adunque siete stati battezzati? E quelli dissero: Col battesimo di Giovanni.3 Ed egli disse: "Quale battesimo avete ricevuto?". "Il battesimo di Giovanni", risposero.
4 E allora Paolo: Giovanni battezzò il popolo col battesimo di penitenza, dicendo che credessero in quello che doveva venire dopo di lui, cioè Gesù.4 Disse allora Paolo: "Giovanni ha amministrato un battesimo di penitenza, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù".
5 Udite tali cose, furono battezzati nel nome del Signore Gesù.5 Dopo aver udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù
6 E, avendo Paolo imposto loro le mani, sopra di essi venne lo Spirito Santo, e parlavano le lingue, e profetavano.6 e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, scese su di loro lo Spirito Santo e parlavano in lingue e profetavano.
7 Questi eran circa dodici uomini fra tutti,7 Erano in tutto circa dodici uomini.

8 ed entrato nella sinagoga, parlava liberamente, disputando per tre mesi e rendendo ragione delle cose del regno di Dio.8 Entrato poi nella sinagoga, vi poté parlare liberamente per tre mesi, discutendo e cercando di persuadere gli ascoltatori circa il regno di Dio.
9 Ma siccome alcuni s'intestavano, non credevano e diffamavano la via del Signore dinanzi al popolo, ritirandosi da loro segregò i discepoli, e disputava ogni giorno nella scuola di un certo Tiranno.9 Ma poiché alcuni si ostinavano e si rifiutavano di credere dicendo male in pubblico di questa nuova dottrina, si staccò da loro separando i discepoli e continuò a discutere ogni giorno nella scuola di un certo Tiranno.
10 E ciò per due anni, in modo che tutti quelli che abitavano l'Asia, e Giudei e Gentili, udirono la parola del Signore.10 Questo durò due anni, col risultato che tutti gli abitanti della provincia d'Asia, Giudei e Greci, poterono ascoltare la parola del Signore.

11 E Dio faceva prodigi non ordinari per mano di Paolo:11 Dio intanto operava prodigi non comuni per opera di Paolo,
12 tanto che si portavano ai malati i fazzoletti ed i grembiuli che erano stati sul corpo di lui, e da essi partivano le malattie ed uscivano gli spiriti maligni.12 al punto che si mettevano sopra i malati fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con lui e le malattie cessavano e gli spiriti cattivi fuggivano.
13 Tentarono allora alcuni esorcisti Giudei, e girovaghi, di invocare il nome del Signore Gesù sopra coloro, che avevano degli spiriti cattivi, dicendo: Vi scongiuro pel nome di quel Gesù predicato da Paolo.13 Alcuni esorcisti ambulanti giudei si provarono a invocare anch'essi il nome del Signore Gesù sopra quanti avevano spiriti cattivi, dicendo: "Vi scongiuro per quel Gesù che Paolo predica".
14 Quelli che facevan questo eran sette figli di Sceva, giudeo principe dei sacerdoti.14 Facevano questo sette figli di un certo Sceva, un sommo sacerdote giudeo.
15 Ma lo spirito maligno, rispondendo, disse loro: Conosco Gesù e so chi è Paolo; ma voi chi siete?15 Ma lo spirito cattivo rispose loro: "Conosco Gesù e so chi è Paolo, ma voi chi siete?".
16 E l'uomo in cui era lo spirito maligno, saltato loro addosso e sopraffattine due, li malmenò talmente che fuggirono da quella casa ignudi e feriti.16 E l'uomo che aveva lo spirito cattivo, slanciatosi su di loro, li afferrò e li trattò con tale violenza che essi fuggirono da quella casa nudi e coperti di ferite.
17 E la cosa fu risaputa da tutti i Giudei e i Gentili d'Efeso, e tutti furono presi da timore, ed il nome del Signore Gesù era glorificato.17 Il fatto fu risaputo da tutti i Giudei e dai Greci che abitavano a Èfeso e tutti furono presi da timore e si magnificava il nome del Signore Gesù.
18 E molti di quelli che avevan creduto venivano a confessare e manifestare le opere loro.18 Molti di quelli che avevano abbracciato la fede venivano a confessare in pubblico le loro pratiche magiche
19 E parecchi di quelli che erano andati dietro ad arti vane portarono i loro libri e li bruciarono in presenza di tutti, e calcolatone il prezzo si trovò che ascendeva a cinquantamila pezzi d'argento.19 e un numero considerevole di persone che avevano esercitato le arti magiche portavano i propri libri e li bruciavano alla vista di tutti. Ne fu calcolato il valore complessivo e trovarono che era di cinquantamila dramme d'argento.
20 Così, cresceva potentemente e s'invigoriva la parola di Dio.20 Così la parola del Signore cresceva e si rafforzava.

21 Terminate queste cose, Paolo si prefisse nello spirito di andare attraverso la Macedonia e l'Acaia a Gerusalemme, dicendo: Dopo che sarò stato là bisogna che io vada anche a Roma.21 Dopo questi fatti, Paolo si mise in animo di attraversare la Macedonia e l'Acaia e di recarsi a Gerusalemme dicendo: "Dopo essere stato là devo vedere anche Roma".
22 E, mandati nella Macedonia due di quelli che l'assistevano, Timoteo ed Erasto, egli rimase per un po' di tempo nell'Asia.22 Inviati allora in Macedonia due dei suoi aiutanti, Timòteo ed Erasto, si trattenne ancora un po' di tempo nella provincia di Asia.

23 Allora, nacque non piccolo tumulto a causa della via del Signore.23 Verso quel tempo scoppiò un gran tumulto riguardo alla nuova dottrina.
24 Perchè un certo orefice, di nome Demetrio, che faceva in argento dei tempietti di Diana, e procacciava non poco guadagno agli artigiani,24 Un tale, chiamato Demetrio, argentiere, che fabbricava tempietti di Artémide in argento e procurava in tal modo non poco guadagno agli artigiani,
25 convocati questi e quanti lavoravano in simili cose, disse: Amici, sapete bene che la nostra ricchezza dipende tutta da questa industria;25 li radunò insieme agli altri che si occupavano di cose del genere e disse: "Cittadini, voi sapete che da questa industria proviene il nostro benessere;
26 or vedete e sentite che non solo in Efeso, ma in quasi tutta l'Asia, questo Paolo ha pervertito gran folla, affermando che quelli che si fan colle mani non sono dèi.26 ora potete osservare e sentire come questo Paolo ha convinto e sviato una massa di gente, non solo di Èfeso, ma si può dire di tutta l'Asia, affermando che non sono dèi quelli fabbricati da mani d'uomo.
27 E c'è pericolo che non solo la nostra industria cada in discredito, ma anche il tempio di Diana, la gran dèa, sarà contato per niente e sarà abbattuta la maestà di colei che è venerata in tutta l'Asia, anzi in tutto il mondo.27 Non soltanto c'è il pericolo che la nostra categoria cada in discredito, ma anche che il santuario della grande dea Artémide non venga stimato più nulla e venga distrutta la grandezza di colei che l'Asia e il mondo intero adorano".
28 Udito questo, essi, trasportati dallo sdegno, si misero a gridare: Grande è la Diana degli Efesini.28 All'udire ciò s'infiammarono d'ira e si misero a gridare: "Grande è l'Artémide degli Efesini!".
29 E la città si riempì di confusione, e si precipitarono tutti verso il teatro, trascinando Gaio e Aristarco, Macedoni, compagni di Paolo.29 Tutta la città fu in subbuglio e tutti si precipitarono in massa nel teatro, trascinando con sé Gaio e Aristarco macèdoni, compagni di viaggio di Paolo.
30 E volendo Paolo presentarsi al popolo, i discepoli non lo permisero.30 Paolo voleva presentarsi alla folla, ma i discepoli non glielo permisero.
31 Perfino alcuni degli Asiarchi suoi amici, mandarono a pregarlo che non andasse al teatro.31 Anche alcuni dei capi della provincia, che gli erano amici, mandarono a pregarlo di non avventurarsi nel teatro.
32 Intanto gridavano chi una cosa e chi un'altra. L'assemblea era in confusione ed i più non sapevano perchè si fossero adunati.32 Intanto, chi gridava una cosa, chi un'altra; l'assemblea era confusa e i più non sapevano il motivo per cui erano accorsi.
33 Trassero poi di tra la folla Alessandro che i Giudei spingevano avanti. E Alessandro, fatto cenno colla mano che tacessero, voleva dire la sua ragione al popolo.33 Alcuni della folla fecero intervenire un certo Alessandro, che i Giudei avevano spinto avanti, ed egli, fatto cenno con la mano, voleva tenere un discorso di difesa davanti al popolo.
34 Ma, appena lo ebbero conosciuto come giudeo, eruppe da tutti una sola voce, e per quasi due ore gridarono: Grande è la Diana degli Efesini.34 Appena s'accorsero che era Giudeo, si misero tutti a gridare in coro per quasi due ore: "Grande è l'Artémide degli Efesini!".
35 Avendo poi il segretario calmata la folla, disse: Efesini, chi è mai che non sappia come la città di Efeso è adoratrice della gran Diana, prole di Giove?35 Alla fine il cancelliere riuscì a calmare la folla e disse: "Cittadini di Èfeso, chi fra gli uomini non sa che la città di Èfeso è custode del tempio della grande Artémide e della sua statua caduta dal cielo?
36 Non potendo questo esser negato, voi dovete quietarvi, senza far nulla d'avventato.36 Poiché questi fatti sono incontestabili, è necessario che stiate calmi e non compiate gesti inconsulti.
37 Voi infatti avete menati questi uomini, nè sacrileghi, nè bestemmiatori della nostra dèa.37 Voi avete condotto qui questi uomini che non hanno profanato il tempio, né hanno bestemmiato la nostra dea.
38 Or se Demetrio e gli artigiani che sono con lui hanno qualche cosa contro qualcuno, ci sono i tribunali ed i proconsoli; si citino davanti a loro.38 Perciò se Demetrio e gli artigiani che sono con lui hanno delle ragioni da far valere contro qualcuno, ci sono per questo i tribunali e vi sono i proconsoli: si citino in giudizio l'un l'altro.
39 Se poi chiedete qualche altra cosa, potrà decidersi in una legittima adunanza.39 Se poi desiderate qualche altra cosa, si deciderà nell'assemblea ordinaria.
40 Ma a causa dei fatti d'oggi, noi corriamo pericolo d'essere accusati di sedizione, non essendoci alcun motivo per cui possiamo render ragione di questo concorso. E detto questo, sciolse l'adunanza.40 C'è il rischio di essere accusati di sedizione per l'accaduto di oggi, non essendoci alcun motivo per cui possiamo giustificare questo assembramento".
41 E con queste parole sciolse l'assemblea.