Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Ester 13


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BIBBIA TINTORIBIBBIA VOLGARE
1 Artaserse, il gran re, ai principi ed ai governatori delle centoventisette provincie, dall'india all'Etiopia, soggette al suo impero: salute.1 Lo re grande Artaserse, dall' India persino alla Etiopia, di cento e ventisette provincie, a tutti li prìncipi e li duchi, li quali sono sotto il suo imperio, manda salute.
2 Benchè io comandi a moltissime nazioni, e abbia assoggettata al mio dominio tutta la terra, non ho voluto abusare della grandezza della mia potenza, ma governare con clemenza e bontà i sudditi, affinchè menando tranquilla e senza alcun timore la loro vita, godano la pace, bramata da tutti i mortali.2 Conciosia che io sia signore di molte genti, e abbi soggiogato tutto il mondo al mio comandamento, non ho però voluto usare male la grandezza della mia potenza, ma ho voluto governare i miei sudditi con clemenza e mansuetudine, acciò che senza alcuno spavento passando la sua vita, potessero adempire i suoi desiderii, nelle cose di questo mondo, con pace.
3 Or, cercando io dai miei consiglieri in qual modo ciò si possa ottenere, uno chiamato Aman, il primo fra tutti gli altri in saviezza e fedeltà, il secondo dopo il re,3 E dimandando io dalli miei consiglieri, a che modo io potessi fare questo, uno di costoro, il quale eccedeva tutti in sapienza e in fede, ed era il secondo dopo il re, chiamato Aman,
4 mi fece sapere che vi è un popolo disperso su tutta la terra, il quale ha leggi tutte sue, ed è avverso ai costumi di tutte le genti, disprezza i comandi del re, e, colle sue dissenzioni, altera la concordia di tutte le genti.4 mi significò esser uno popolo disperso in tutte le terre del mondo, lo qual vive con leggi nuove le quali sono contro la consuetudine di tutte le genti, lo qual disprezzava li comandamenti del re, e corrompeva con la sua divisione la concordia di tutte le nazioni.
5 Noi, avendo ciò saputo, e vedendo come una sola nazione, ribelle a tutto il genere umano, segue leggi perverse, disobbedisce ai nostri ordini, turba la concordia e la pace delle provincie a noi soggette,5 E avendo noi inteso, e vedendo una gente ribelle usare leggi perverse contro a tutte le generazioni degli uomini, e contrafare alli nostri comandamenti, e turbar la pace de' nostri sudditi, e delle nostre provincie la concordia,
6 abbiamo comandato che tutti quelli che saranno indicati da Aman (il quale ha la sovrintendenza di tutte le provincie, è il secondo dopo il re ed è da noi onorato come padre) siano sterminati dai loro nemici, colle mogli e i figli, ai quattordici del mese duodecimo, Adar, di quest'anno, e che nessuno abbia pietà di loro;6 facemmo comandare che tutti quelli i quali avrà dimostrato Aman, lo qual è sopra tutte le nostre provincie, e la seconda persona dopo il re, e anco il quale amiamo come padre, siano uccisi dalli suoi inimici con le loro mogli e figliuoli, e a nullo si abbi misericordia; e questo sia lo quartodecimo dì del duodecimo mese chiamato Adar (cioè marzo) dell' anno presente;
7 affinchè questi uomini scellerati, scendendo nello stesso giorno all'inferno, rendano al nostro impero la pace che avevan turbata.
(Fin qui l'esemplare della lettera. Quanto segue lo trovai scritto dopo quel luogo dove si legge: E Mardocheo andò a fare tutto quel che Ester gli aveva ordinato. Non si trova nell'ebreo e per intero non riportato da nessun traduttore). Mardocheo pregò il Signore,
7 acciò che questi mali uomini essendo in uno dì tutti uccisi, sia restituita la pace a tutto il mio imperio, la qual loro aveano turbata.

Persino a qui è lo esemplare della epistola. E questo che sëguita, dopo questo, dove si legge; E andando Mardocheo, fece tutte quelle cose che li comandò Ester. Nientedimeno non si trova in Ebreo, e non si trova appo alcuno interprete.
8 e, ricordandosi di tutte le sue opere,8 Mardocheo (però ch' era Giudeo) pregò Iddio, il quale era suo aiutatore e suo difensore.
9 disse: « Signore, Signore e re Onnipotente, tutte le cose son a te soggette, non v'è chi possa resistere al tuo volere, se tu hai risoluto di salvare Israele.9 E disse: Signore Iddio onnipotente, chè nel tuo cospetto sono poste tutte le cose, e niuno puote resistere alla tua volontà, se tu [hai] deliberato di camparci da questo giudicio, (noi siamo liberati).
10 Tu facesti il cielo e la terra, e tutto quello che si contiene nel giro dei cieli.10 Tu facesti il cielo e la terra, e ciò che dentro ci abita.
11 Tu sei il Signore di tutte le cose e nessuno può resistere alla tua maestà.11 Iddio se' d' ogni cosa, e niuno puote resistere alla tua potenza.
12 Tu, che conosci tutte le cose, sai bene che non per superbia, nè per insulto, nè per qualche desiderio di gloria ho fatto questo, di non adorare il superbissimo Aman.12 E niuna cosa t'è nascosta, e sai bene che non per superbia nè per contenzione, nè per altro desiderio di vanagloria (nè per mala volontà), io non volsi adorare Aman superbo.
13 (Volentieri, per salvare Israele sarei pronto a baciare anche le orme dei suoi piedi).13 Però ch' io sono bene apparecchiato, per la salute del popolo mio, di basciarli le vestigie dei piedi (non tanto adorarlo).
14 Ma ho temuto di trasportare ad un uomo l'onore del mio Dio, di adorare qualcuno oltre il mio Dio.14 Ma temetti di non offendere te, che dovendo adorar te, io adorassi gli uomini; però ch' io sono bene acconcio di giammai adorare, se non solo te.
15 Or tu, o Signore e re, o Dio d'Àbramo, abbi pietà del tuo popolo, perchè i nostri nemici vogliono sterminarci e distruggere la tua eredità.15 Imperciò, Signore Iddio di Abraam, libera il popolo tuo delle mani di costoro nostri nimici, i quali ci vogliono uccidere, e (che) questa tua eredità vogliono consumare.
16 Non disprezzare il tuo retaggio che ti riscattasti dall'Egitto.16 Non abbandonare questa tua particella, la quale tu traesti dello Egitto.
17 Esaudisci la mia preghiera e sii propizio alla tua parte, alla tua porzione, e muta in allegrezza il nostro lutto, affinchè, vivendo, o Signore, celebriamo il tuo nome: non chiudere la bocca di coloro che ti lodano ».17 Priegoti, Signore, che tu esaudischi la mia orazione, e sia tu in adiutorio a questa tua eredità; e questa amaritudine (la quale noi aspettiamo) convertila tu in allegrezza, acciò che vivendo possiamo laudare il tuo nome; e non volere serrare le bocche di coloro che sempre ti lodano.
18 Anche Israele collo stesso animo e la stessa preghiera alzò le grida al Signore, perchè indubbia morte li minacciava.18 E tutto il popolo d' Israel, con eguale mente e prego, chiamò al Signore Iddio; però che erano in pericolo della morte.