Scrutatio

Sabato, 11 maggio 2024 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 11


font
LA SACRA BIBBIABIBBIA MARTINI
1 Poco tempo dopo, Lisia, tutore del re, suo parente e capo degli affari, mal sopportando quanto era accaduto,1 Ma poco dopo Lisia aio del re, e suo parente, che avea il maneggio degli affari, non potendo digerire le botte, che avean ricevute,
2 radunò circa ottantamila soldati con tutta la sua cavalleria e mosse contro i Giudei, contando di fare della città una residenza per i Greci,2 Messi insieme ottanta mila uomini, e tutta la cavalleria, si mosse contro i Giudei colla intenzione di prendere la città, e darla ad abitare ai Gentili,
3 di sottoporre il tempio al tributo al pari degli altri santuari dei gentili e di mettere in vendita ogni anno il sommo sacerdozio,3 E di fare un buon guadagno sul tempio, come sopra gli altri templi pagani, e sopra il sacerdozio vendendolo ogni anno,
4 non tenendo in alcun conto la potenza di Dio, ma confidando soltanto nelle sue miriadi di fanti, nelle sue migliaia di cavalieri e nei suoi ottanta elefanti.4 Non riflettendo niente alla possanza di Dio, ma senza prudenza fidandosi nella moltitudine de' fanti, e nelle migliaia di cavalli, e in ottanta elefanti.
5 Penetrato in Giudea, si avvicinò poi a Bet-Zur, che era una località fortificata, distante circa venti miglia da Gerusalemme, e la cinse d'assedio.5 Ed entrò nella Giudea, e avvicinatosi a Bethsura, che era in un sito angusto, lontana cinque stadj da Gerusalemme, assalì quella fortezza.
6 Quando gli uomini del Maccabeo appresero che egli assediava le fortezze, con gemiti e lacrime, insieme a tutto il popolo, supplicarono il Signore d'inviare un angelo buono per la salvezza d'Israele.6 Maccabeo però, e la sua gente subito che intesero come faceasi l'assedio delle fortezze, con sospiri, e lagrime pregavano il Signore insieme con tutto il popolo, che mandasse un buon Angelo a salvare Israele.
7 Poi il Maccabeo stesso per primo prese le armi ed esortò gli altri ad affrontare il pericolo insieme a lui per soccorrere i loro fratelli. Si mossero tutti insieme con coraggio.7 E lo stesso Maccabeo prese egli il primo le armi, esortò tutti di altri ad esporsi seco al pericolo, e dar soccorsa a' lor fratelli.
8 Mentre erano ancora presso Gerusalemme, apparve alla loro testa un cavaliere vestito di bianco, che agitava armi d'oro.8 E nel mentre che tutti insieme con animo risoluto uscivano di Gerusalemme, appari innanzi a loro un cavaliere vestito di bianco, con armi di oro, il quale vibrava sua lancia.
9 Allora tutti insieme benedissero il misericordioso Dio e si rinvigorirono nell'animo, pronti ad assalire non solo gli uomini, ma anche le fiere selvagge e mura di ferro.9 Allora tutti insieme benedissero il Signore misericordioso, e preser nuovo coraggio, pronti ad assalire non solò gli uomini, ma anche le bestie più feroci, è di trapassar muraglie di ferro.
10 Avanzarono in ordine di battaglia con quell'alleato venuto dal cielo, grazie al Signore che aveva avuto di essi misericordia.10 Andavan pertanto volonterosamente, avendo il Signore, che gli aiutava dal cielo, e avea di essi pietà.
11 Quindi, gettatisi sui nemici come leoni, abbatterono undicimila fanti e milleseicento cavalieri, costringendo tutti gli altri alla fuga.11 E scagliatisi impetuosamente a guisa di leoni sopra il nimico, trucidarono undici mila fanti, e mille secentò cavalieri:
12 La maggior parte di questi si mise in salvo, ma ferita e disarmata, e Lisia stesso si salvò fuggendo vergognosamente.12 E messero in fuga il rimanente; dei quali molti scapparon feriti, e ignudi: e lo stesso Lisia con vergognosa fuga si mise in salvo.
13 Questi però, che non era privo d'intelligenza, riflettendo tra sé sulla disfatta che gli era capitata, comprese che gli Ebrei erano invincibili perché il potente Dio combatteva per essi.13 E perché egli non era senza discernimento, considerando dentro di sé il danno sofferto, e conoscendo, che i Giudei appoggiati al soccorso dell'Onnipotente erano invincibili, mandò a trattare con essi:
14 Perciò inviò loro ambasciatori e li persuase a venire ad un accordo su quanto era giusto. A questo scopo egli avrebbe persuaso anche il re, costringendolo a farsi loro amico.14 E promise di condiscendere a tutto quello che fosse giusto, e che averebbe fatto in guisa, che il re diventasse loro amico.
15 Il Maccabeo acconsentì a tutte le cose che Lisia gli aveva proposto, preoccupato solo della comune utilità. Perciò quanto il Maccabeo richiese per iscritto a Lisia riguardo ai Giudei, il re lo concesse.15 E Maccabeo si prestò alle richieste di Lisia, badando sempre a quello che era utile; e tutto quello, che Maccabeo chiese per iscritto a Lisia in prò de' Giudei, il re lo concesse.
16 La lettera scritta da Lisia ai Giudei era concepita in questo modo: "Lisia al popolo dei Giudei: salute!16 Imperocché questo era il tenore della lettera scritta a' Giudei da Lisia: Lisia al popolo de' Giudei, salute.
17 Giovanni e Assalonne, da voi inviati, mi consegnarono il documento sottotrascritto, pregandomi di ratificare quanto era in esso contenuto.17 Giovanni, e Abesalom mandati da voi avendo rimessa la scrittura hanno domandato, che io mettessi ad effetto le cose, sopra le quali eran venuti a parlarmi.
18 Io, dunque, ho esposto al re quanto bisognava riferirgli e quanto era accettabile egli l'ha concesso.18 Io adunque ho esposto al re tutto quello, che poteva a lui rappresentarsi, ed egli ha conceduto quello, che permettevano le circostanze degli affari.
19 Se perciò voi manterrete un favorevole atteggiamento verso il governo, io mi sforzerò di farmi promotore dei vostri vantaggi anche per il resto.19 Se adunque voi conserverete negli affari la fede, io anche in appresso procurerò di farvi del bene.
20 Quanto a queste cose e ad altre in particolare, ho dato ordine ai vostri e ai miei inviati di discuterne con voi.20 Quanto poi alle altre cose ho data commissione e a questi, e a quelli mandati da me, che di ciascheduna trattino a bocca con voi.
21 State bene! L'anno 148, il 24 di Dioscorinzio".21 State sani. L'anno cento quarantotto al ventiquattro del mese di Dioscuro.
22 La lettera del re era così concepita: "Il re Antioco al fratello Lisia: salute!22 La lettera poi del re diceva così: Il re Antioco a Lisia fratello, salute.
23 Passato nostro padre tra gli dèi, noi che vogliamo che i cittadini del regno attendano senza timore alla cura dei propri affari,23 Dopo che il padre nostro fu trasferito tra gli dei, bramando noi, che i nostri sudditi vivano tranquilli, e attendano ai loro affari.
24 abbiamo sentito che i Giudei non vogliono adottare i costumi greci, come voleva nostro padre, ma piuttosto, preferendo il loro modo di vivere, chiedono che siano loro lasciate le proprie leggi.24 Abbiam saputo come i Giudei non si piegarono al desiderio del padre mio, il quale volea far loro abbracciare i riti de' Greci, ma vogliono ritenere le lor costumanze, e perciò chiedono a noi, che sia lor conceduto di vivere secondo le loro leggi.
25 Volendo perciò che anche questo popolo viva senza timore, decidiamo che sia loro restituito il tempio e che possano vivere secondo le consuetudini dei loro antenati.25 Noi pertanto volendo, che anche questa nazione abbia pace, abbiam determinato, e stabilito, che sia loro restituito il tempio, affinchè osservino i riti de' lor maggiori.
26 Farai bene, dunque, ad inviare alcuni presso di essi e a dar loro la destra, affinché, conoscendo la nostra scelta, stiano di buon animo e attendano con piacere alla ripresa dei loro affari".26 Sarà adunque ben fatto, che tu mandi a fare alleanza con essi, affinchè conosciuta la nostra volontà stiano di buon animo, e provveggano ai loro vantaggi.
27 La lettera indirizzata dal re al popolo era questa: "Il re Antioco al consiglio dei Giudei e agli altri Giudei: salute!27 La lettera poi del re a' Giudei era di tal tenore: Il re Antioco al senato de' Giudei, e a tutti gli altri Giudei, salute.
28 Se state bene, è come noi vogliamo. Anche noi stiamo bene.28 Se voi state sani, questo è quello che noi bramiamo; e noi pure stiamo sani.
29 Menelao ci ha spiegato che voi volete far ritorno alle vostre occupazioni.29 E venuto da noi Menelao per dirci, che voi volete venire a trovare i vostri che sono presso di noi.
30 di Xàntico si metteranno in viaggio, sarà data la destra con l'assicurazione30 Noi adunque diamo parola di sicurezza a quelli, che faranno il viaggio per fino al di trenta del mese di Xantico,
31 che i Giudei potranno far uso delle loro sostanze e delle loro leggi, come era anche prima, e nessuno di essi sarà molestato in nessuna maniera per gli errori commessi per ignoranza.31 E sia permesso a' Giudei di usare i loro cibi, e le loro leggi, come per l'avanti; e nissuno di essi sia molestata per ragion delle cose, che sono avvenute per ignoranza.
32 Ho inviato anche Menelao per tranquillizzarvi.32 Abbiam parimente mandato Menelao, il quale la discorrerà con voi.
33 State bene! L'anno 148, il 15 di Xàntico".33 State sani. L'anno cento quarantotto, ai quindici del mese di Xantico.
34 Anche i Romani inviarono agli stessi una lettera così concepita: "Quinto Mennio e Tito Manlio, legati romani, al popolo dei Giudei: salute!34 I Romani ancora scrissero una lettera in questi termini: Quinto Memmio, e Tito Manilio legati de' Romani, al popolo de' Giudei, salute.
35 Riguardo alle cose che Lisia, parente del re, vi ha concesso, anche noi siamo d'accordo.35 Le cose concedute a voi da Lisia, parente del re, noi pure le concediamo.
36 Per le cose, invece, che egli ha giudicato di dover sottoporre al re, voi, dopo averle esaminate, mandateci subito qualcuno affinché provvediamo come meglio conviene per voi. Noi infatti proseguiamo per Antiochia.36 Quanto poi a quelle, sopra le quali egli ha stimato di farne parola col re, spedite subito qualcheduno dopo aver discussa la cosa tra voi, affinchè noi risolviamo come meglio conviene a voi: perocché noi andiamo verso Antiochia.
37 Per la qual cosa affrettatevi a mandarci qualcuno affinché anche noi possiamo conoscere di quale opinione siete.37 E perciò rispondete subito, affinchè noi pure sappiamo qual è il vostro desiderio.
38 State bene! L'anno 148, il 15 di Xàntico".38 State sani. L'anno centesimo quadragesimo ottavo ai quindici del mese di Xantico.