Scrutatio

Lunedi, 17 giugno 2024 - San Marciano ( Letture di oggi)

Lettera ai Galati 2


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA VOLGARE
1 - Appresso, dopo quattordici anni, salii di nuovo a Gerusalemme con Barnaba, preso con me anche Tito.1 E dopo quattordici anni, ancora andai in Ierusalem con Barnaba, accompagnato con Tito.
2 Vi andai in seguito a rivelazione, ed esposi loro il Vangelo quale lo predico ai Gentili, ciò privatamente a quelli che erano più reputati, nel pensiero che io corressi forse o fossi corso invano.2 Ma io andai per superna revelazione; e conferii l'evangelio con quelli, il quale prèdico alle genti, ma da parte da quelli che fossero da qual cosa, acciò che forse io non corressi ovver avessi corso in vano.
3 Ma neanche Tito che era con me, essendo Gentile, fu obbligato a circoncidersi;3 Ma nè etiam Tito, il quale era meco, essendo lui gentile, fu constretto di essere circonciso.
4 ciò per via di quegli intrusi falsi fratelli che si ficcaron dentro a insidiare la libertà che noi abbiamo in Cristo Gesù, per ridurci in servitù,4 E questo fece solamente a cagione de' falsi fratelli introdotti, li quali sotto entrarono a ispiare la nostra (franchezza e la nostra) libertà la quale avemo in Iesù Cristo, perchè reducessero noi in servitù.
5 ma a costoro neanche per il momento volemmo assoggettarci a cedere affinchè la verità del Vangelo rimanesse integra rispetto a voi.5 Alli quali una ora non concedemmo di volerci sottomettere, acciò che la verità dell' evangelio permanga sempre appresso di voi.
6 E da quelli che sembrano essere qualcosa (quali erano una volta, non vuol dir nulla per me: Dio non ha riguardo a persone), questi che sembrano qualcosa non aggiunsero nulla [a quel che io esposi],6 Ma (non mi appartiene cosa alcuna) di quelli che parevano essere qualche cosa; ed io non curo quali egli fossero in qua dietro (come altre volte furono); Dio non fa sceglimento di persone; quelli che parevano essere qualche cosa, niente mi hanno dato.
7 ma al contrario vedendo che a me fu affidata l'evangelizzazione degl'incirconcisi, così come Pietro ne aveva l'incarico pei circoncisi,7 Ma per contrario, poi ch' egli ebbeno veduto che la predicazione del prepuzio era data a me, come a Pietro quella della circoncisione;
8 (giacchè chi aveva dato energia a Pietro per l'apostolato della circoncisione diè potere anche a me per le genti),8 e quello che adoperato ha [in] Pietro l' apostolato della circoncisione, ha adoperato in me infra le genti;
9 e conosciuta la grazia a me concessa, Giacomo e Cefa e Giovanni, quelli che sono riputati le colonne, porsero a me e a Barnaba le destre a segno di unione e società fra noi, affinchè noi andassimo alle genti, e loro alla circoncisione;9 e poi che ebbeno conosciuto la grazia, la qual era data a me, Iacobo e Pietro e Ioanni, li quali pare che fossero colonne (e reggitori), sì diedero a me la destra e a Barnaba [di] compagnia, che noi predicassimo intra la gente, ed egli predicavano intra coloro ch' erano circoncisi.
10 e ci ricordassimo solo dei poveri, ciò appunto che io mi son dato premura di fare.10 Ma solamente questo c' imposero (e di questo ci pregarono), che noi fossimo ricordevoli de' poveri; la qual cosa sollicitamente faccio.
11 Quando poi venne Cefa in Antiochia, gli resistei in faccia perchè aveva torto.11 Ma venuto Pietro in Antiochia, gli ho contrastato nella faccia, imperò ch' egli era degno d'essere ripreso.
12 Difatti prima che venissero alcune persone da parte di Giacomo, mangiava coi Gentili, venute quelle si ritirò e se ne stette in disparte per paura di quei che provenivano dalla circoncisione.12 Inanzi che venissero alquanti da Iacobo, manducava con le genti; e dopo che quelli furono venuti (a Iacobo di Ierusalem) si separava, temendo quelli ch' erano della circoncisione.
13 E a tale simulazione di lui consentirono anche gli altri Giudei, sì che anche Barnaba fu trascinato da loro a quella simulazione.13 E gli altri iudei consentirono alla sua simulazione, sì che Barnaba fosse menato da quelli in quella simulazione.
14 Or quando io vidi che non camminavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa alla presenza di tutti: «Se tu che sei Giudei vivi da Gentile, non da Giudeo, perchè costringi i Gentili a far come i Giudei?».14 Ma io, vedendo che non andavano puramente secondo la verità dell' evangelio, sì dissi a Pietro dinanzi a tutti: conciosia cosa che tu sei iudeo, e non vivi secondo iudeo, anzi secondo gli altri gentili, come costringi li gentili, che vivano secondo li iudei?
15 Noi di nascita siamo Giudei, e non peccatori provenienti dai Gentili,15 Noi siamo per natura iudei, e non delle genti peccatori.
16 ma sapendo che non è giustificato un uomo dalle opere della Legge, bensì solo per la fede di Gesù Cristo, anche noi abbiamo creduto in Cristo Gesù per essere giustificati in forza della fede in Cristo, e non già in forza della Legge, per la ragione che dalle opere della Legge nessuna persona sarà giustificata.16 E sapendo che l' uomo non si salva per le opere della legge (e non diventa giusto), se non per la fede di Iesù Cristo, e noi in Iesù Cristo credemo, perchè siamo giustificati per la fede di Iesù Cristo, non per le opere della legge; per la qual cosa [per le opere della legge] non sarà giustificata ogni carne.
17 Se poi procurando d'esser giustificati in Cristo, fossimo trovati anche noi peccatori, si avrebbe a dire dunque che Cristo sia ministro di peccato? Certo che no.17 (E dico che) se noi (li quali siamo) in Cristo dimanderemo d' essere giustificati (per l' opere della legge, chè noi peccammo) e peccatori saremo trovati, or fu Cristo (servo e) ministro di peccato? Non piaccia a Dio.
18 Poichè se le cose che ho distrutto di nuovo le edifico, mi fo da me prevaricatore.18 Chè se io farò quelle cose che ho disfatte, sì diventerò prevaricatore.
19 Ma io per la Legge sono morto alla Legge, per vivere a Dio. Sono stato crocifisso con Cristo;19 Io son morto [alla legge] per la legge, perchè viva a Dio; e confitto son con Cristo nella croce.
20 e vivo non più io, ma vive in me Cristo; e quel che vivo nella carne, vivo nella fede che ho nel Figliuol di Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me.20 E già non vivo io; ma Cristo vive in me. E quello cotanto che vivo ora in carne, sì vivo nella fede del Figliuolo di Dio, il quale amò me, e diede sè medesimo per me.
21 Io non vo' render vana la grazia di Dio, perchè se la giustizia si avesse già per la Legge, allora Cristo sarebbe morto invano.21 Non voglio discacciare la grazia di Dio; chè certo se la giustizia fosse per la legge, adunque Cristo fu morto senza cagione.