Scrutatio

Lunedi, 3 giugno 2024 - San Carlo Lwanga ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 16


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1 - E venne anche a Derbe e a Listri; dov'era un certo discepolo, per nome Timoteo, figlio di una donna giudea credente in Cristo, ma di padre greco.1 E pervenendo Paulo in Derben e in Listra, trovò uno cristiano, il quale avea nome Timoteo, ed era figliuolo di una fedele donna cristiana, ma di padre pagano.
2 Data la buona testimonianza che di lui rendevano i fratelli di Listri e di Iconio,2 A costui rendendo buona testimonianza (tutti) li fedeli, ch' erano in Listra e in Iconio,
3 Paolo lo volle con sè; e, presolo, lo fece circoncidere, per cagione dei Giudei che erano in que' luoghi; essi già sapevano che il padre di lui era greco.3 Paulo il prese per suo discepolo, e sì lo circoncise, per li iudei ch' erano in quelli luoghi, li quali tutti sapevano che il padre era pagano.
4 Passando così di città in città, si raccomandava a tutti d'osservar le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme.4 E andando (predicando) per diverse contrade, ammaestravanli di osservare li comandamenti degli apostoli, e de' seniori li quali erano in Ierusalem.
5 E le chiese eran confermate nella fede, e di giorno in giorno crescevan di numero.5 Onde le Chiese si confermavano nella fede, e il numero delli fedeli cresceva continuamente.
6 Poi, avendo lo Spirito Santo fatto divieto d'annunziar la parola di Dio nell'Asia, traversarono la Frigia e il paese della Galazia;6 E passando le contrade di Frigia e di Galazia, furono proibiti dallo Spirito Santo di (andare e) predicare in Asia.
7 e, arrivati nella Misia, si proponevano d'andare in Bitinia; ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro.7 E venendo in Misia, tentavano d' andare in Bitinia; ma questo non permise il Spirito Santo, (cioè che li impedì, che non andorono).
8 Traversata quindi la Misia, scesero a Troade.8 Onde poi ch' ebbeno passata la (predetta terra) Misia, discesono in Troade.
9 E una notte Paolo ebbe questa visione: un uomo della Macedonia gli apparve, supplicandolo e dicendo: «Passa in Macedonia, e soccorrici».9 E ivi Paulo ebbe una tale visione, cioè che gli apparve uno uomo di Macedonia, il quale (umilmente) i pregava, e diceva: passa in Macedonia, e aiutaci.
10 E com'egli ebbe avuta questa visione, cercammo subito di partire per la Macedonia, tenendo per certo che il Signore ci avesse chiamati là ad annunziar l'Evangelo.10 Dopo la quale visione incontanente procurassimo d'andare, avendo per certo che Dio ci chiamava (e mandava) a predicare a quella gente.
11 Perciò, imbarcatici a Troade, facemmo vela direttamente per la Samotracia, e il giorno seguente per Neapoli;11 E navigando da Troade, per diritto corso pervenimmo in Samotracia; il seguente di giungemmo a Napoli,
12 e di lì a Filippi, che è la città principale di quella parte della Macedonia, ed è colonia; e vi passammo alquanti giorni.12 e indi a Filippi, ch' è nella prima parte di Macedonia, nella quale città erano quasi pur forestieri; e quivi stemmo alquanti giorni (pensando e) ragionando di Dio.
13 Venuto il sabato, andammo fuor di porta, presso al fiume, dove pareva che fosse il luogo della preghiera; e, postici a sedere, ci mettemmo a parlare alle donne là adunate.13 Il dì del sabbato seguente uscimmo fuori della porta a lato al fiume, dove era certo luogo d'orazione; e quivi sedendo, parlammo con molte donne che verano congregate.
14 Una di loro, per nome Lidia, della città di Tiatira, che vendeva la porpora ed era timorata di Dio, stava ad ascoltarci; e il Signore le aprì il cuore per ricevere le cose dette da Paolo.14 Fra le quali v'era una donna che aveva nome Lidia, ed era della città di Tiatira, e faceva arte di porpore. Questa era molto fedele; onde Dio gli aperse il cuore a intendere quello che Paulo diceva.
15 E battezzata che fu con la sua famiglia, ella c'invitò, dicendo: «Se mi tenete per una credente nel Signore venite a stare in casa mia». E ci costrinse.15 E (credette e) ricevette il battesimo con tutta la sua famiglia; e (dopo il battesimo) ci pregò, e disse: se ci reputate (degni e) fedeli a Dio, pregovi che vegniate a casa mia. E così ci fece (una cortese) forza.
16 Accadde poi che, andando noi alla preghiera, ci venne incontro una serva che aveva lo spirito di Pitone. Costei procurava molto guadagno a' suoi padroni, facendo l'indovina.16 E andando noi poi all' orazione, avvenne che scontrammo una giovane che avea spirito pitonico, (cioè che per opera del diavolo indovinava e prediceva molte cose); per la quale cosa grande guadagno dava alli suoi signori.
17 E si mise a seguir Paolo e noi, gridando: «Questi uomini son servi di Dio Altissimo, e vi annunziano la via della salvezza!».17 Questa, venendoci drietro, gridava e diceva: questi uomini sono servi di Dio eccelso, e insegnano la via della salute.
18 Fece così per molti giorni; alla fine Paolo fu preso da sdegno, e si voltò, e disse allo spirito: «Nel nome di Gesù Cristo ti comando, che tu esca da costei!». E, d'un subito, uscì.18 E così fece (e gridò) più giorni. Delle quali cose Paulo dolendosi, rivolsesi a lei, e disse a quello malo spirito (che parlava in lei): io ti comando nel nome di Iesù Cristo, ch' eschi di lei. E incontanente uscì.
19 Ma i padroni di lei, vedendo che la speranza del loro guadagno era svanita, presero Paolo e Sila, e, conducendoli nel foro da' magistrati,19 La quale cosa vedendo li signori suoi, e considerando che ne perdevano il loro guadagno presero (a furore) Paulo e Sila, e menoronli inanzi a' principi (e a' rettori).
20 li presentarono ai giudici dicendo: «Questi uomini metton sossopra la nostra città; son dei Giudei,20 E accusaronli, e dissono: questi uomini conturbano la città nostra, ed essendo iudei
21 e predicono usi che non si possono nè ricevere nè osservare da noi che siam Romani».21 prèdicano (una setta e) uno modo di vivere, il quale non è lecito di tenere nè di ricevere, perchè siamo Romani.
22 Allora la plebe fu tutta contro di loro; e i giudici, fatte stracciar loro le vesti, comandarono che fossero battuti con verghe.22 E (intanto concitorono la gente, che) il popolo corse a furore contra a loro, e li principi stracciorono le loro vestimenta indosso, e fecenli battere (duramente) con certe verghe.
23 Così, battuti crudelmente, li cacciarono in prigione, ordinando al carceriere di fare buona guardia.23 E poi li misero in prigione, comandando alla guardia che li guardasse' diligentemente.
24 Ricevuto un tal ordine, egli li mise nel fondo della prigione con i piedi tra i ceppi.24 La quale ricevendo il detto comandamento, li mise nel fondo della prigione con li piedi nel ceppo.
25 Ma a mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li udivano.25 Ma elli (di tutto questo) lodavano e adoravano Iddio; e stando così in su la mezza notte, udendoli le guardie (così laudare Dio),
26 A un tratto, s'avvertì un gran terremoto; tanto che la prigione ne fu scossa tutta; e le porte si spalancarono, e le catene di tutti si sciolsero.26 venne uno sùbito terremuoto sì grande, che si commosse tutta quella casa insino alli fondamenti; e tutti li usci s' apersero e [si] ruppero tutti li legami.
27 Il carceriere, destatosi in sussulto e vedute le porte della prigione aperte, sfoderata la spada, stava per uccidersi pensando che i carcerati fossero in fuga.27 (Al quale rumore) svegliandosi lo soprastante della prigione, e vedendo aperte le uscia, trasse fuori il coltello per uccidersi, pensando che gli apostoli fossero fuggiti.
28 Ma Paolo gridò ad alta voce: «Non ti far male alcuno, perchè tutti quanti siam qui».28 Dalla quale cosa Paulo avvedendosi, gridò con grande voce, e disse: non ti fare male, però che tutti ci siamo (e niuno è fuggito).
29 Colui, chiesto un lume, saltò dentro, e tutto tremante si gettò a' piedi di Paolo e di Sila;29 Onde elli (ciò udendo) fece venire un lume, ed entrando dentro (e trovandoli tutti), molto di ciò tremefatto, s' inginocchiò a Paulo e a Sila.
30 e, menatili fuori, esclamò: «Signori, che devo fare per esser salvo?».30 E menandoli fuori della prigione, sì li disse loro signori miei, che è bisogno che io faccia sì che io sia salvo?
31 E quelli risposero: «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvo tu e la tua famiglia».31 Ed elli risposeno: credi in Iesù Cristo, e sarai salvo tu e la famiglia tua.
32 E annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli di casa sua.32 E così dicendo li predicarono la fede.
33 In quella stessa ora della notte, egli li prese con sè, lavò le loro piaghe, e si fece immediatamente battezzare con tutti i suoi.33 Onde elli incontanente credette, e ricevette il battesimo con tutta la sua famiglia; e (con grande pietà e devozione) lavò le piaghe di Paulo e di Sila.
34 Poi, menatili su in casa sua, apparecchiò loro la mensa, tra il giubilo della sua famiglia, per aver creduto in Dio.34 E menolli in casa sua, e diede loro mangiare e bevere; e allegrossi con tutta la sua famiglia, credendo (veramente) in Iddio.
35 Fattosi giorno, i giudici mandarono i littori a dire: «Metti in libertà quegli uomini».35 E fatto che fu giorno, mandarono li magistrati (e gli uffiziali e) li giustizieri (della città e la famiglia loro) e dissenli lasciate andare via quelli uomini (cristiani li quali vi raccomandammo).
36 E il carceriere ne informò Paolo, dicendo: «I giudici han mandato a liberarvi; uscite, dunque, e andatevene in pace».36 La quale cosa dicendo elli a Paulo (e a Sila), inducevali che si partissero e andassero in pace.
37 Ma Paolo disse loro: «Battuti in pubblico e senza processo, noi che siamo Romani, ci hanno messi in prigione; e ora ci mandan via di nascosto? Ah, no! Vengano37 Allora Paulo (arditamente) disse: poi che siamo pubblicamente battuti (ingiustamente) e senza colpa, e messi in prigione, essendo noi romani, ora ci vogliono scacciare (e liberare) occultamente? (Certo questa non è buona giustizia, e) non sarà così; ma vengano elli,
38 essi stessi a menarci fuori!». I littori referirono queste parole ai giudici; i quali, udito che erano Romani, temettero molto;38 e (come pubblicamente ci misero in prigione come malefattori così pubblicamente) ci lìberino (come innocenti). Le quali parole essendo annunziate a quelli principi (e ufficiali), temettero molto udendo ch' erano romani.
39 e vennero, dissero loro buone parole, e, menandoli fuori li pregarono di lasciar la città.39 E vennero a loro, e sì li pregorono che li piacesse loro di partirsi di quella città.
40 Usciti così di prigione, si recaron da Lidia; e, dopo aver veduto ed esortato i fratelli, partirono.40 Onde allora si partirono, e vennero a Lidia; e visitando li cristiani e fedeli, li confortorono (molto), e poi si partirono.