Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Geremia 37


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA VOLGARE
1 - E in luogo di Jeconia, figlio di Joachim, regnò il re Sedecia figlio di Josia, che Nabucodonosor, re di Babilonia costituì re nella terra di Giuda.1 E regnò lo re Sedecia, figliuolo di Iosia, in scambio [di Ieconia] figliuolo di Ioachim; il quale ordinò re Nabucodonosor, re di Babilonia, nella terra di Giuda.
2 Ma nè lui, nè i suoi ministri, nè il popolo delle sue terre diedero ascolto alle parole del Signore che aveva pronunziate per Geremia profeta.2 E non ubbidio esso, nè li suoi servi, [nè il populo] della terra sua, alle parole di Dio, le quali egli parlò in mano di Ieremia profeta.
3 E il re Sedecia mandò Jucal, figlio di Selemia, e Sofonia, figlio di Maasia, sacerdote, a Geremia profeta per dirgli: «Prega per noi il Signore Dio nostro!».3 E mandò lo re Sedecia Iucal figliuolo di Selemia, e Sofonia figliuolo di Maasia, sacerdote, a Ieremia profeta, dicendo: ora per noi lo nostro Signore Iddio.
4 Geremia girava liberamente in mezzo al popolo, perchè non l'avevano rimesso in prigione. L'esercito di Faraone poi aveva varcato la frontiera di Egitto e i Caldei, che assediavano Gerusalemme, ricevutone l'annunzio si erano ritirati da Gerusalemme.4 E Ieremia andava liberamente per lo mezzo del populo; e non lo aveano messo in guardia di carcere. Adunque lo esercito di Faraone sì è uscito fuori di Egitto; e udendolo i Caldei, i quali assediavano Ierusalem, a questo messaggio partironsi (e andorono) di Ierusalem.
5 E il Signore comunicò la sua parola a Geremia profeta dicendogli:5 E disse Iddio a Ieremia profeta:
6 «Così dice il Signore Dio di Israele: - Così direte al re di Giuda che vi ha mandati a interrogarmi: "Ecco che l'esercito di Faraone che è uscito in vostro soccorso ritornerà nel suo territorio d'Egitto.6 Questo dice lo Signore Iddio 'd' Israel: così direte allo re di Giuda, che vi mandò a domandarmi: ecco lo esèrcito di Faraone, il quale è uscito in adiutorio di voi, ritornerà nella sua terra in Egitto.
7 E i Caldei torneranno e daranno l'assalto a questa città e la prenderanno e la daranno alle fiamme".7 E ritorneranno i Caldei, e combatteranno incontro a questa città, e piglierannola, e incenderannola a fuoco.
8 Così dice il Signore: "Non v'illudete dicendo: Dovranno andarsene i Caldei e ritirarsi da noi, perchè non se ne andranno.8 E questo dice Iddio: non vogliate ingannare le vostre anime, dicendo: andanti anderanno, e partirannosi da noi li Caldei; però che non anderanno.
9 Quand'anche avrete sconfitto tutto l'esercito dei Caldei che combattono contro di voi e saranno rimasti solo alcuni pochi feriti, risorgeranno ciascuno dalla sua tenda e daranno la città alle fiamme!"-».9 Ma se voi percoterete tutto lo esèrcito dei Caldei, i quali combattono incontro a voi, e saranno lasciati di loro alcuni feriti, ciascuno della sua tenda si leveranno, e accenderanno questa cittade a fuoco.
10 Essendosi dunque l'esercito dei Caldei ritirato da Gerusalemme, a motivo dell'esercito di Faraone,10 Adunque quando fu partita l'oste de' Caldei da Ierusalem, per rispetto dello esèrcito di Faraone,
11 Geremia volle uscire da Gerusalemme per andarsene nella terra di Beniamino e dividere ivi un fondo in presenza dei cittadini.11 uscitte Ieremia di Ierusalem, e andò nella (sua) terra di Beniamin, per dividere ivi la possessione nel conspetto de' cittadini.
12 Ma giunto che fu alla porta di Beniamino c'era il custode di turno a guardia della porta, uno di nome Jeria, figlio di Selemia, figlio di Anania, e fermò Geremia profeta dicendo: «Tu vuoi fuggire ai Caldei!».12 E quando venne alla porta di Beniamin, era ivi la guardia della porta uno che avea nome Ieria, figliuolo di Selenia, figliuolo di Anania, e pigliò Ieremia profeta, dicendo: tu fuggi a' Caldei?
13 Ma Geremia rispose: «Non è vero, io non voglio fuggire ai Caldei!». E Jeria, senz'altro ascoltare, lo arrestò e lo condusse dai principi.13 E rispose Ieremia: falsa cosa è, io non fuggo a' Caldei. E non lo udio (cioè non li credette): e pigliollo, e menollo ai principi.
14 I principi tutti indignati per questo contro Geremia, fattolo bastonare, lo rinchiusero nel carcere che era nella casa di Jonatan scriba, come colui che faceva la sorveglianza delle carceri.14 Per la quale cosa i principi, adirati contro a Ieremia, ferito lo misono in carcere, la quale carcere era nella casa di Ionatan scriba; ed elli era soprastante della carcere.
15 Geremia dunque fu fatto entrare nell'andito sotterraneo d'una segreta e vi rimase per molti giorni.15 Sì che Ieremia entrò nella (sua casa, ovvero nella) casa del lago e nell' ergastolo; e sede ivi molti dì.
16 E il re Sedecia mandò a prenderlo, e lo interrogò in casa sua segretamente, e gli disse: «C'è qualche parola da parte del Signore?». «Sì, c'è», rispose Geremia «tu sarai dato in mano del re di Babilonia!».16 E mandovvi lo re Sedecia per tenerlo; e dimandollo di nascoso nella casa sua, e disse: che pensi? ecci parola niuna da Dio? E disse Ieremia: sì. E disse: tu sarai dato nelle mani dello re di Babilonia.
17 Poi Geremia disse al re Sedecia: «Che male ho fatto io a te e ai tuoi ministri e al popolo tuo da gettarmi in fondo a una prigione?17 E disse Ieremia a Sedecia: in che peccai io a te o alli tuoi servi o allo tuo popolo, perchè mi mettesti nella casa della carcere?
18 Dove sono i vostri profeti che vi profetizzavano e dicevano: - Il re di Babilonia non verrà contro di voi, nè contro questa terra? -18 Dove sono li vostri profeti, che profetavano a voi, e diccano: non verrà lo re di Babilonia sopra di voi e sopra questa terra?
19 Ma ora ascolta, o re, mio signore, te ne scongiuro: Valga questa mia preghiera nel tuo cospetto, e non rimandarmi nella casa di Jonatan scriba, affinchè ivi non muoia!».19 Ora odimi, e priegoti, o Signore re; valga la mia orazione nel conspetto tuo, e non mi rimetti nella casa di Ionatan scriba, acciò ch' io non muoia ivi.
20 Allora Sedecia diede ordine che Geremia fosse mantenuto nel cortile del carcere e gli fosse data una pagnotta al giorno, salvo il companatico, fino a che non venisse a mancare pane in città; e Geremia restò nel cortile della carcere.20 E comandò lo re Sedecia, che Ieremia fusse dato all' antiporto della carcere, e fusseli dato una torta di pane ogni giorno (al continuo) senza alcuno polmento, (cioè dalla cucina), insino a tanto che si consumassono tutti li pani della città; e stette Ieremia all' antiporto della carcere.