Scrutatio

Lunedi, 3 giugno 2024 - San Carlo Lwanga ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 10


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA VOLGARE
1 - Il Maccabeo dunque, e quelli che lo seguivano, protetti da Dio, rioccuparono il tempio e la città;1 E Maccabeo, e quelli ch' erano con lui, aiutandogli il Signore, ricevette la città e il templo.
2 abbatterono le are ed i tempietti che gli stranieri avevano alzati per le piazze;2 Ma li altari, li quali le genti forestiere aveano edificato per le piazze, e li templi degl' idoli destrussero.
3 quindi, purificato il tempio, costruirono un nuovo altare, e col fuoco cavato da pietre focaie offrirono sacrifizi dopo due anni, e riposero al suo luogo l'incenso, le lucerne, ed i pani della proposizione.3 E purgato il templo, fecero uno altro altare; e tratto il fuoco delle pietre da trar fuoco, offersero sacrificii dopo due anni; e posero lo incenso, le lucerne e li pani della proposizione.
4 Dopo di che, prostrati a terra, supplicavano il Signore di non più ricadere in tali sventure; ma che, se anche talora peccassero, fossero da lui più benignamente ripresi, e non dati in mano a barbari e bestemmiatori.4 Le quali cose fatte, prostrati In terra pregavano Iddio, che non permettesse che cadessero più in così fatti mali; e s' egli accadesse che alcuna volta peccassero, che con più pietà li castigasse, e che non fussero dati nelle mani di uomini barbari e bestemmiatori.
5 Ora, in quel giorno stesso nel quale il tempio era stato profanato dagli stranieri, in quel medesimo fu purificato: ai venticinque del mese detto di Casleu.5 E (accadette) in tal dì nel quale il templo fu corrutto e contaminato, in simil dì fu purgato; e fu questo a' XXV dì del mese di decembre.
6 E con letizia fecero festa otto giorni come pei tabernacoli, ricordando che poco tempo prima, avevano passato il giorno solenne del tabernacoli pei monti e nelle spelonche, come le bestie.6 E con letizia e gaudio fecero festa otto giorni, secondo il modo (della festa) de' tabernaculi, arricordandosi che poco dinanzi aveano fatto la solennità. de' tabernaculi nelli monti e nelle spelonche, in modo di bestie.
7 Perciò, In onore di Colui che aveva felicemente fatto mondare il suo luogo, portavano fasci e rami, verdeggianti e palme.7 Per la qual cagione portavano li tronchi e li rami verdi e le palme dinanzi a colui il qual prosperò di mondare il luogo suo.
8 Ed ordinarono con pubblico editto e decreto a tutta la nazione Giudea di celebrare questi giorni ogni anno.8 E deliberarono per comun comandamento e (universal) statuto alla gente de' Giudei, che (tutto il tempo) ogni anno fossero celebrati questi giorni.
9 Tale dunque fu il termine della vita di Antioco detto il Nobile.9 E lo eccesso della vita di Antioco, chiamato il Nobile, terminò a questo modo.
10 Ora poi, racconteremo le Imprese d’ Eupatore figlio dell’empio Antioco, compendiando i mali che accompagnarono quelle guerre.10 Ora veramente i fatti di Eupatore, figliuolo dello empio Antioco, narreremo, abbreviando li mali li quali furono fatti nelle battaglie.
11 Egli adunque, preso possesso del regno, pose a capo degli affari del regno un certo Lisia, comandante della milizia in Fenicia ed in Siria.11 Essendo dunque Eupatore succeduto nel reame, ordinò sopra le faccende del regno uno chiamato Lisia, principe della gente d'arme di Fenice e di Siria.
12 Giacché Tolomeo, detto il Magro, s’era proposto d’esser giusto a tutta prova verso i Giudei, specialmente In vista dell’iniquo trattamento che loro era stato fatto, e d’usare con loro benevolenza.12 E instituì Tolomeo, il qual si chiamava il Magro, tenace del giusto sopra li Giudei, e massimamente per la iniquità la qual era stata fatta contra di loro, (e comandò) che si portasse con loro pacificamente.
13 Ma per questo motivo, accusato dagli amici presso Eupatore, sentendosi ad ogni momento chiamar traditore perché aveva abbandonato Cipro affidatagli da Fllometore, e passato alla parte d’Antioco il Nobile se n’era poi allontanato, s’uccise di veleno.13 Ma per questo accusato dagli inimici appresso Eupatore, avendo udito molte volte ch' elli era. traditore, però che essendoli dato Cipro in custodia da Filometore lui l'abbandonò, e menato al re Antioco (chiamato il) Nobile, anco da lui si parti, poi si morì di veneno.
14 Gorgia poi, essendo a capo di quelle regioni, assoldati degli stranieri, spesso molestava i Giudei.14 Ed essendo Gorgia duca di quelli luoghi, congregata la gente forestiera (che gli era dintorno), spesse volte rompea i Giudei.
15 Ed i Giudei, che occupavano vantaggiose posizioni fortificate, accoglievano i fuggiaschi da Gerusalemme, e tentavano di far guerra.15 Ma li Giudei, che teneano le munizioni necessarie, ricevevano quelli ch' erano fuggiti di Ierusalem, e tentavano di far guerra.
16 Ma quelli che erano col Maccabeo, ricorsi con preghiere al Signore acciò li aiutasse, fecero impeto contro le fortezze degl'Idumei,16 Ma quelli ch' erano con Maccabeo, pregando Iddio con orazione che li fusse propizio, fecero uno impeto contro alle munizioni degl' Idumei.
17 e dopo vigorosi sforzi le conquistarono, sbaragliarono gli oppositori, ed in tutto ne ucciser non meno di ventimila.17 E contrastando con una grande forza, ottennero i luoghi, e uccisero tutti quelli che li veniano incontro; e tutti insieme non furono meno, quelli che uccisero, di venticinque milia.
18 Ma alcuni essendosi rifugiati in due ben munite torri fornite di tutto, il necessario alla difesa,18 Ed essendo alcuni fuggiti in due torri fornite e bene armate, avendo ogni preparazione per combattere,
19 il Maccabeo lasciò ad espugnarle Simone e Giuseppe, ed anche Zaccheo, e quelli che eran con loro, molti assai; ed egli andò ad altre imprese più urgenti.19 Maccabeo (si convertì) alla ioro espugnazione lasciando Simone e Iosefo e Zacheo, con coloro i quali erano con lui in assai buona quantità, lui si rivolse a quelle battaglie le quali più constrignea.
20 Ma quelli che eran con Simone, vinti dalla cupidigia, si lasciarono persuadére per danaro da alcuni di quelli che erano nelle torri, e, ricevute settantunmila didramme lasciarono che quelli fuggissero.20 Ma quelli i quali erano con Simone, accecati dalla loro cupidità (e avarizia) furono persuasi da alcunì ch' erano nelle torri, con promissione di danari; e avendo avuto settanta milia dramme, lasciorono fuggire alcuni.
21 Quando l’accaduto fu annunziato al Maccabeo, egli, convocati i maggiorenti del popolo accusò costoro d’aver vénduto per danaro i fratelli, lasciando liberi i loro nemici.21 Ed essendo questo nunciato a Maccabeo congregati i principi del popolo, accusò che alcuni aveano venduto i fratelli, avendo lasciato li suoi avversarii.
22 Quelli adunque, convinti di tradimento, li mise a morte, e subito occupò quelle due torri.22 Questi adunque traditori, avendo fatto tal cosa, li uccisero; e sùbito prese due torri.
23 E tutto riuscendogli bene con le armi e col braccio, in quelle due fortezze uccise più di ventimila uomini.23 E succedendo le cose prospere, così con l' arme come con le mani uccisero in queste due torri più di venti milia uomini.
24 Ma Timoteo, che già era stato sconfitto dai Giudei, messo insieme un esercito di gente straniera, e la cavalleria dell’Asia, venne con l’intenzione di conquistare la Giudea con le armi.24 E Timoteo, il qual era stato prima superato dai Giudei, (chiamato e) radunato lo esèrcito delle genti forestiere, e congregato lo esèrcito di quelli da cavallo, se ne venne con Asinio per pigliare la Giudea con l' arme.
25 Il Maccabeo, e quelli che eran con lui, all’avvicinarsi di Timoteo, pregavano il Signore, col capo coperto di polvere, co’ fianchi cinti di cilizio,25 (Avendo adunque udito questo,) Maccabeo e quelli ch' erano con lui, approssimandosi Timoteo, pregavano Iddio, gittandosi la terra sopra il capo, e cinti li cilicii alli lombi,
26 prostrati ai piedi dell’altare, perché fosse a loro favorevole, ai loro nemici nemico, ed agli avversari avversario, come dice la legge.26 prostrati alla sommità dell' altare (per lo circuito), acciò che li fusse propizio, e alli suoi nimici li fusse inimico, e fusse avversario alli suoi avversarii, sì come dice la legge.
27 Dopo avere cosi pregato, prese le armi, s’avanzarono assai fuori dalla città, e giunti in vicinanza de’ nemici, si fermarono.27 E fatto questo, dopo la orazione presono l' arme; e allontanandosi molto dalla città, e fatti prossimi alli inimici, si fermarono.
28 Ma appena fatto giorno, da ambedue le parti s’azzuffarono; gli uni avendo mallevadore della vittoria e del buon successo il Signore e la sua potenza, gli altri avendo quasi a condottiero il loro furore.28 E nel primo levar del sole furono l' una parte contro all' altra a' fatti, avendo Maccabeo con li suoi Iddio con la sua virtù favorabile della prosperità della vittoria, e l'altra parte avendo confidenza e l'animo grande in lo principio della battaglia.
29 Ed ecco infuriando la pugna, apparvero dal ciclo al nemici cinque uomini a cavallo, belli d’armature d’oro, sulla prima fila de’Giudei:29 Ed essendo la battaglia molto grande, apparveno agli avversarii del cielo cinque uomini a cavallo, ornati con li freni d'oro, prestando favore al suo governo e alla sua defensione.
30 due di loro, avendo in mezzo il Maccabeo e coprendolo con le loro armi, lo rendevano invulnerabile; contro i nemici, poi, scagliavano dardi e folgori, talché quelli abbagliati ed atterrili cadevano.30 Dei quali due, avendo Maccabeo in mezzo di sè, lo conservavano salvo (e immacolato), fornito con le sue armi; e contro agli avversarii saetta[vano] dardi e folgori, mediante i quali, confusi di cecità e repleti di perturbazione, cadeano a terra;
31 Furono dunque uccisi ventlmilacinquecento fanti e seicento cavalieri.31 intanto che ne furono morti venti milia e cinquecento, e cavalieri secento.
32 Timoteo poi fuggì in Gazara, cittadella fortificata al comando di Cherea.32 Vedendo questo, Timoteo se ne fuggì in Gazara, la qual era (molto forte e) molto ben armata, la qual governava Cherea.
33 Il Maccabeo ed i suoi, giubilanti, assediarono per quattro giorni la cittadella.33 E Maccabeo, e quelli ch' erano con lui, rallegrandosi (molto per la vittoria) assediorono la fortezza (dove Timoteo era fuggito) per quattro dì.
34 E quelli che erano dentro, fidenti nella fortezza della posizione, vomitavano maledizioni e parole infami.34 Ma quelli ch' erano dentro, confidandosi per la fortezza del luogo, maledicevano sopra modo (quelli di fuori), e con parole sceleratissime si laudavano.
35 Ma al principiare del quinto giorno, venti giovani di quelli che erano col Maccabeo, non potendo sopportare quelle bestemmie, si accostarono valorosamente alle mura, e con animo intrepido cominciarono a salire.35 E poi che si cominciò a chiarire il quinto dì, venti giovani di quelli ch' erano con Maccabeo erano accesi nell' animo per cagion delle blasfemie; e virilmente se n' andarono al muro, e accesi di animo feroce andando salivano.
36 Allora, anche altri similmente salendo si dettero ad incendiare le torri e le porte, ed abbruciar vivi quei bestemmiatori.36 E anco gli altri, similmente salendo suso le torri, andarono ad abbruciare le porte; e anco quelli che li maledissero, li arsero vivi.
37 Duraron due giorni a devastare la piazza, ed avendo trovato nascosto Timoteo in un certo luogo, uccisero lui, il fratello suo Cherea, ed Apollofane.37 Guastando adunque il luogo continuamente per due giorni, trovato Timoteo il qual s'era nascosto, lo uccisero; e anco uccisero il suo fratello Cherea e Apollofane.
38 Dopo di che, con inni e cantici benedicevano il Signore, il quale aveva fatto cose grandi in Israele, e data a loro la vittoria.38 Le quali cose così terminate, benedice vano il Signore Iddio con inni (e cantici) e confessioni, il qual avea fatte cose così maraviglios? in Israel, e avevali dato vittoria.