Scrutatio

Giovedi, 6 giugno 2024 - San Norberto ( Letture di oggi)

Giudici 9


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Abiit autem Abimelech filius Ierobbaal in Sichem ad fratres matris suae et locutus est ad eos et ad omnem cognationem familiae matris suae dicens:1 E andò Abimelec, figliuolo che fue di Gedeone, ai fratelli della madre sua, e favellò loro, e a tutto il suo parentado della casa del padre della madre sua, e disse:
2 “ Loquimini ad omnes viros Sichem: “Quid vobis est melius, ut dominentur vestri septuaginta viri, omnes filii Ierobbaal, an ut dominetur vobis unus vir? Simulque considerate quod os vestrum et caro vestra sum” ”.2 Parlate a tutti gli uomini della città di Sichem, (e dite loro): quale vi mette meglio, o che signoreggino sopra di voi (e siano vostri signori) LXX uomini della casa di Gedeone, o che vi signoreggi uno uomo? e tutti pensate insieme; però ch' io sono vostro osso e vostra carne.
3 Locutique sunt fratres matris eius de eo ad omnes viros Sichem universos sermones istos et inclinaverunt cor eorum post Abimelech dicentes: “ Frater noster est ”.3 E favellarono di lui i fratelli della madre sua a tutti gli uomini di Sichem tutte quelle parole che avea detto Abimelec; e tanto fecero che puosero (nella testa e) ne' cuori loro, che andassero (dopo e) dietro alla signoria di Abimelec, dicendo loro: egli sì è nostro fratello.
4 Dederuntque illi septuaginta pondo argenti de fano Baalberith; qui conduxit sibi ex eo viros inopes et vagos, secutique sunt eum.4 E sì gli diedero LXX pesi d' ariento del luogo dove era l' idolo di Baalberit. Lo qual sì recò a sè e soldonne uomini poveri e senza opera e arte niuna; e sì lo seguitarono.
5 Et venit in domum patris sui Ephra et occidit fratres suos filios Ierobbaal septuaginta viros super lapidem unum. Remansitque Ioatham filius Ierobbaal minimus, quia absconditus erat.5 E venne Abimelec con costoro nella casa del padre suo in Efra, e sì uccise i suoi fratelli, figliuoli di Gedeone, i quali erano LXX, in su una pietra; e rimase solo Ioatam figliuolo di Ierobaal (cioè di Gedeone) che era il minore, e si nascose.
6 Congregati sunt autem omnes viri Sichem et universae domus Mello abieruntque et constituerunt regem Abimelech iuxta quercum, quae stabat in Sichem.
6 E raunaronsi tutti gli uomini della città di Sichem, e tutte le famiglie della città di Mello; e sì andarono, e sì fecer re Abimelec, a lato alla quercia che sta in Sichem.
7 Quod cum nuntiatum esset Ioatham, ivit et stetit in vertice montis Garizim elevataque voce clamavit et dixit: “ Audite me, viri Sichem, ut audiat vos Deus.7 La qual cosa essendo nunziata (e ridetta) a Ioatam, andò e istette suso nel monte di Garizim; e gridando ad alta voce, (gridò e) disse: udite uomini della città di Sichem, (acciò che) così oda voi Iddio.
8 Ierunt ligna, ut ungerent super se regem, dixeruntque olivae: “Impera nobis”.8 (E sì disse costui): andarono le legna acciò che ugnesseno (e facessero) sopra loro uno re, e dissono all' ulivo: sii nostro signore (e re).
9 Quae respondit: “Numquid possum deserere pinguedinem meam, qua et dii honorantur et homines, et venire, ut super ligna movear?”.9 Il quale si respuose: or come posso io abbandonare la mia grassezza, la quale usano gli dii e gli uomini, (e andare) e venire per esser promosso tra le legna?
10 Dixeruntque ligna ad arborem ficum: “Veni et super nos regnum accipe”.
10 E disseno le legna al fico: vieni, e piglia il reame (e la signoria) sopra noi.
11 Quae respondit eis: “Numquid possum deserere dulcedinem meam fructusque suavissimos et ire, ut super cetera ligna movear?”.11 Il quale si rispuose loro: or come posso io abbandonare la dolcezza mia e i frutti soavissimi, e andare acciò ch' io sia promosso a tutti gli altri legni?
12 Locuta quoque sunt ligna ad vitem: “Veni et impera nobis”.12 E favellarono le legna ancora alla vite: vieni, e sii nostro signore.
13 Quae respondit: “Numquid possum deserere vinum meum, quod laetificat deos et homines, et super ligna cetera commoveri?”.13 La quale sì respuose: or posso io abbandonare il vino mio, il quale (fa lieto e) rallegra Dio e gli uomini, ed essere levato in alto tra tutti gli altri legni?
14 Dixeruntque omnia ligna ad rhamnum: “Veni et impera super nos”.14 E dissero tutte le legna al pruno: vieni e sii nostro signore.
15 Quae respondit eis: “Si vere me regem vobis constituitis, venite et sub mea umbra requiescite; sin autem non vultis, egrediatur ignis de rhamno et devoret cedros Libani!”.15 Il quale sì respuose loro: se voi veramente m'avete fatto re, venite e sì vi riposate sotto l'ombra mia; ma se voi non volete, esca fuori del pruno il fuoco, e arda tutti i cedri del (monte di) Libano.
16 Nunc igitur, si recte et absque peccato constituistis super vos regem Abimelech et bene egistis cum Ierobbaal et cum domo eius et reddidistis vicem beneficiis eius,16 E ora veramente, se senza peccato, e dirittamente avete fatto re sopra voi Abimelec, e [vi] siete bene portati con Ierobaal (cioè con Gedeone) e con la casa sua, e avetegli renduto secondo i benefizii suoi, il quale combattette per voi,
17 qui pugnavit pro vobis et animam suam dedit periculis, ut erueret vos de manu Madian,17 e puose l'anima sua e la vita sua, acciò che vi liberasse delle mani di Madian;
18 qui nunc surrexistis contra domum patris mei et interfecistis filios eius septuaginta viros super unum lapidem et constituistis regem Abimelech filium ancillae eius super habitatores Sichem, eo quod frater vester sit;18 e ora vi siete levati suso contra alla casa del padre mio, e avete morti i suoi figliuoli, LXX uomini, sopra una pietra, e avete fatto re Abimelec, figliuolo di una fante di Gedeone, sopra gli uomini di Sichem, perchè è vostro fratello;
19 si ergo recte et absque vitio egistis cum Ierobbaal et domo eius hodie, laetamini in Abimelech, et ille laetetur in vobis.19 onde se dirittamente e sanza vizio avete fatto oggi con Ierobaal (cioè con Gedeone) e con la casa sua, rallegratevi (e pigliate conforto) con Abimelec, ed egli si rallegri (e conforti) con voi.
20 Sin autem perverse, egrediatur ignis ex Abimelech et consumat habitatores Sichem et domum Mello, egrediaturque ignis de viris Sichem et de domo Mello et devoret Abimelech! ”.20 Ma se avete fatto perversamente, esca fuori il fuoco di Gedeone, acciò che consumi (e arda) gli abitatori di Sichem e il castello di Mello; ed esca fuori il fuoco degli uomini di Sichem e del castello di Mello, e sì divori (e arda) Abimelec.
21 Quae cum Ioatham dixisset, fugit et abiit in Bera habitavitque ibi metu Abimelech fratris sui.
21 Le quali cose avendo tutte dette, si fuggì, e andossene nella città di Bera; e sì abitò quivi per paura di Abimelec suo fratello.
22 Regnavit itaque Abimelech super Israel tribus annis.22 E regnò Abimelec sopra i figliuoli d' Israel tre anni.
23 Misitque Deus spiritum pessimum inter Abimelech et habitatores Sichem, qui rebellaverunt contra eum,23 E mise Iddio uno spirito pessimo (e una discordia) tra Abimelec e gli abitatori di Sichem; i quali sì incominciarono a biasimare (e avere in abominazione) il peccato,
24 ut scelus interfectionis septuaginta filiorum Ierobbaal et effusio sanguinis eorum veniret super Abimelech fratrem suum et in viros Sichimorum, qui eum adiuverant.24 e quella cosa iscellerata che fece dell' uccidere li LXX figliuoli di Gedeone, e lo spargimento che fece del sangue loro; incominciarono a (dire e a) favellare ad Abimelec loro fratello; e parlano [con] tra tutti gli altri principi della città di Sichem, quali l' aveano aiutato.
25 Posueruntque insidias adversus eum in montium summitate et exercebant latrocinia agentes praedas de omnibus praetereuntibus. Nuntiatumque est Abimelech.
25 E si gli puoser gli agguati suso nella punta de' monti; e aspettando che venisse Abimelec, sì andavano (sempre nascosi, e) rubando e facendo preda di coloro che passavano. E fue nunziato (e mandato dire) ad Abimelec.
26 Venit autem Gaal filius Ebed cum fratribus suis et transivit in Sichimam, et confisi sunt habitatores Sichem in eo.26 E venne Gaal figliuolo di Obed coi fratelli suoi, e sì passò suso in Sichem. Nel cui avvenimento, levandosi suso gli abitatori di Sichem,
27 Egressi in agros vindemiaverunt vineas uvasque calcaverunt et, factis cantantium choris, ingressi sunt fanum dei sui et inter epulas et pocula maledicebant Abimelech,27 si uscirono fuori nelli campi, guastando le vigne e calcando coi piedi in su l' uve (ordinate); e fatte le schiere de' cantatori, sì entrarono nel tempio del loro iddio, e dentro le nozze e il convito sì maledicevano Abimelec,
28 clamante Gaal filio Ebed: “ Quis est Abimelech, et quae est Sichem, ut serviamus ei? Numquid non est filius Ierobbaal et Zebul praefectus eius? Servite viris Hemmor patris Sichem! Cur serviemus ei?28 gridando Gaal figliuolo di Obed, e dicendo: chi è Abimelec, e chi è Sichem, che noi gli serviamo? Or non si trova ch' egli è figliuolo di Ierobaal, e ch' egli ha fatto principe il servo suo Zebul sopra gli uomini d' Emor padre di Sichem? Perchè gli serviamo noi?
29 Utinam daret aliquis populum istum sub manu mea, ut auferrem de medio Abimelech et dicerem ei: Congrega exercitus multitudinem et veni ”.
29 Iddio il volesse, che fosse alcuno il quale desse questo popolo sotto la mia mano, acciò ch' io ne cacciassi di mezzo Abimelec! E fue detto ad Abimelec: rauna l'oste e la moltitudine, e vieni.
30 Zebul princeps civitatis, auditis sermonibus Gaal filii Ebed, iratus est valde30 E avendo. udite queste parole Zebul, principe della città, le quali avea dette Gaal figliuolo di Obed, turbossi fortemente.
31 et misit clam ad Abimelech nuntios dicens: “ Ecce Gaal filius Ebed venit in Sichimam cum fratribus suis et excitant adversum te civitatem.31 E mandò nascosamente i messi ad Abimelec, dicendo: ecco Gaal figliuolo di Obed sì è venuto in Sichem colli suoi (messi e) fratelli, e sì combatte (e si fa commozione) contro a te nella cittade.
32 Surge itaque nocte cum populo, qui tecum est, et latita in agro.32 Lèvati suso di notte col popolo il quale è teco, e sì ti nascondi nel campo.
33 Et primo mane, oriente sole, irrue super civitatem; illo autem egrediente adversum te cum populo suo, fac ei, quod potueris ”.
33 E la mattina per tempo, quando il sole si lieva, percuoti adosso alla cittade: e uscendo egli contro a te (fuori della cittade) con lo popolo suo, fa tu a lui quello che fare puoi.
34 Surrexit itaque Abimelech cum omni exercitu suo nocte et tetendit insidias iuxta Sichimam in quattuor locis.34 E levossi suso di notte Abimelec con tutto l'oste suo; e sì puose agguati a lato a Sichem in quattro luoghi.
35 Egressusque est Gaal filius Ebed et stetit in introitu portae civitatis; surrexit autem Abimelech et omnis exercitus cum eo de insidiarum loco.35 E uscì fuori (incontro a lui) Gaal figliuolo di Obed, e istette suso nella entrata della porta della cittade. E levossi suso Abimelec, e tutto quanto l'oste suo con lui, del luogo dove (e nel quale) eran gli agguati.
36 Cumque vidisset populum Gaal, dixit ad Zebul: “ Ecce de montibus multitudo descendit ”. Cui ille respondit: “ Umbras montium vides quasi homines ”.36 E veggendo egli il popolo apparire, disse Gaal a Zebul: ecco una grande moltitudine di gente, la quale iscende giuso del monte. Al quale respuose Zebul: ombre di monti tu vedi, quasi come capi di uomini, e però tu se' ingannato per questo errore.
37 Rursumque Gaal ait: “ Ecce populus de Umbilico terrae descendit, et unus cuneus venit per viam Quercus Augurum ”.37 E disse una altra volta Gaal: ecco uno grande popolo il quale esce dal mezzo della terra; e una schiera venne per la via la quale riesce alla quercia.
38 Cui dixit Zebul: “ Ubi est nunc os tuum, quo loquebaris: “Quis est Abimelech, ut serviamus ei?”. Nonne iste est populus, quem despiciebas? Egredere et pugna contra eum ”.38 Allo quale disse Zebul: dove è ora la bocca tua delle parole, che dicevi? Chi è Abimelec, che noi gli serviamo? Non è questo popolo che tu dispregiavi? Esci fuori, e combatti contro a lui.
39 Abiit ergo Gaal, spectante Sichimorum populo, et pugnavit contra Abimelech.39 E andò Gaal, aspettando il popolo di quelli di Sichem; e combattè contro Abimelec.
40 Qui persecutus est eum fugientem, cecideruntque ex parte eius plurimi usque ad portam civitatis.40 E sì lo isconfisse Abimelec; e andogli dietro, e fuggendo sì il costrinse d'entrare nella cittade (tanto il perseguitò); e furono morti di quegli della parte sua molti, insino alla porta della cittade.
41 Et Abimelech sedit in Aruma; Zebul autem Gaal et fratres eius expulit de urbe nec in ea passus est commorari.
41 E istette Abimelec suso nel luogo dove era (fatta la sconfitta) Ruma; e Zebul, Gaal e' suoi compagni cacciò fuori della cittade, e non sostenne che vi stessero punto.
42 Sequenti ergo die egressus est populus in campum. Quod cum nuntiatum esset Abimelech,42 Il dì vegnente uscì fuori il popolo nel campo. La qual cosa essendo ridetta ad Abimelec,
43 tulit exercitum suum et divisit in tres turmas tendens insidias in agris. Vidensque quod egrederetur populus de civitate, surrexit et percussit eos.43 si prese tutto l'oste suo, e sì lo divise in tre schiere, e puose gli agguati nelli campi; e vedendo il popolo, il quale usciva della cittade, levossi suso dello agguato, e percossegli adosso
44 Irruensque cum cuneo suo obsedit ingressum portae civitatis; duae autem turmae palantes per campum adversarios percusserunt.44 con la schiera sua, combattendo forte e assediando la cittade; e le due altre ( ch' erano) ischiere correndo per lo campo, perseguitavano i nemici.
45 Porro Abimelech omni illo die oppugnabat urbem, quam cepit, interfectis habitatoribus eius ipsaque destructa, ita ut sal in ea dispergeret.
45 E Abimelec tutto quanto il dì combatteo la cittade; il quale sì la prese, e uccise tutti quanti gli abitatori della cittade; e disfacendola sì la spianò e dentro (sì seminò e) fece seminare il sale.
46 Quod cum audissent, qui habitabant in turre Sichimorum, ingressi sunt cryptam fani Elberith (id est dei Foederis).46 La qual cosa udendo coloro i quali istavano nella torre degli uomini di Sichem, sì entrarono nel templo del loro iddio Berit; e qui fecero patto (e legamento) con lui; e da lui sì avea preso questo nome lo luogo che era (forte, imperciò ch' era) molto bene (fornito e) fortificato.
47 Abimelech quoque audiens omnes viros turris Sichimorum pariter conglobatos,47 E udendo Abimelec, che gli uomini della torre di quelli di Sichem erano dentro tutti raunati,
48 ascendit in montem Selmon cum omni populo suo et, arrepta securi, praecidit arboris ramum impositumque ferens umero dixit ad socios: “ Quod me viditis facere, cito facite ”.48 si salì in sul monte di Selmon con tutto il suo popolo; e presa in mano la scure, si tagliò uno grande ramo dall'àlbore; e postolosi suso in su la spalla, e portandolo, disse al popolo e compagni ch' erano con lui: quello che voi vedeste fare a me, fate voi costà.
49 Igitur certatim ramos de arboribus praecidentes sequebantur ducem, quos circumdantes cryptae succenderunt; atque ita factum est, ut fumo et igne omnes homines necarentur, circiter mille viri pariter ac mulieres, habitatores turris Sichem.
49 E tagliando ciascuno fortemente i rami degli arbori, seguitavano lo loro duca. Attorniando costoro la torre (intorno intorno) con questi rami di àrbori, sì vi misono entro fuoco; e intervenne questo, che del fumo e del fuoco (annegarono e) morirono più di mille uomini, tra femine e maschi insieme, i quali abitavano (ed erano) nella torre di Sichem.
50 Abimelech autem inde proficiscens venit ad oppidum Thebes, quod obsidebat et cepit.50 E partendosi quindi Abimelec, venne suso al castello di Tebes; il quale (castello) attorniato, sì l' assediava con l'oste suo.
51 Erat autem turris fortis in media civitate, ad quam confugerant viri simul ac mulieres et omnes cives civitatis, clausa firmissime ianua, et super turris tectum stantes per propugnacula.51 Ed era nel mezzo una torre altissima, nella quale erano fuggiti molti uomini e molte femine e tutti quanti i principi della cittade; e sì aveano forte serrata la porta, e istavano sopra il tetto della torre intorno alle beltresche.
52 Accedensque Abimelech iuxta turrim pugnabat fortiter et appropinquans ostio ignem supponere nitebatur.
52 E andando Abimelec (e accostandosi) presso alla torre, combatteva fortemente; e approssimandosi alla porta, si forzava di mettervi entro fuoco.
53 Et ecce una mulier superiorem molam desuper iaciens illisit capiti Abimelech et confregit cerebrum eius.53 E venne una femina, e gittò di sopra una pezza di macina; e diede in sul capo di Abimelec, e tutto il cervello sì gli spezzò.
54 Qui vocavit cito armigerum suum et ait ad eum: “ Evagina gladium tuum et percute me, ne forte dicatur quod a femina interfectus sim ”. Qui transfodit eum.54 Il quale sì chiamò tosto il suo scudiero, e sì gli disse: isguaina il coltello tuo (e dammi) e uccidimi, acciò che non si dica ch' io sia morto per mano di femina. Il quale facendo quello che gli fu comandato, sì lo uccise.
55 Illoque mortuo, omnes viri Israel hoc videntes reversi sunt in sedes suas.55 E morto egli, tutti coloro i quali erano con lui del popolo d'Israel, sì si tornarono nel luogo loro.
56 Et reddidit Deus malum, quod fecerat Abimelech contra patrem suum, interfectis septuaginta fratribus suis.56 E rendette Iddio male e quello che avea meritato Abimelec contro al padre suo, avendo morti LXX (uomini de') suoi fratelli.
57 Sichimitis quoque, quod operati erant, retributum est, et venit super eos maledictio Ioatham filii Ierobbaal.
57 E quelli di Sichem, come aveano adoperato, così rendette loro; e vennero loro addosso le maledizioni di Ioatam figliuolo dì Ierobaal (cioè di Gedeone).