Scrutatio

Domenica, 2 giugno 2024 - Santi Marcellino e Pietro ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 17


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Cum autem perambulassent Amphipolim et Apolloniam, venerunt Thessalonicam, ubierat synagoga Iudaeorum.1 E poi ch' ebbero passate le contrade d' Amflpoli e di Apollonia, vennero in Tessalonica, dove era la sinagoga (e congregazione) de' giudei.
2 Secundum consuetudinem autem suam Paulus introivit adeos et per sabbata tria disserebat eis de Scripturis2 Onde Paulo, secondo ch' era sua usanza, entrò a loro per tre sabbati continui, e predicò (loro mostrando e) provando per le (loro) Scritture,
3 adaperiens et comprobansquia Christum oportebat pati et resurgere a mortuis, et: “ Hic est Christus,Iesus, quem ego annuntio vobis ”.3 che Cristo era Dio, e come fu bisogno che elli ricevesse passione, e poi resuscitasse il terzo dì.
4 Et quidam ex eis crediderunt et adiunctisunt Paulo et Silae et de colentibus Graecis multitudo magna et mulieres nobilesnon paucae.4 Onde molti di loro credettero, e diventorono suoi discepoli; e poi così altri pagani molti e donne nobili (ricevettero il battesimo).
5 Zelantes autem Iudaei assumentesque de foro viros quosdam malos etturba facta concitaverunt civitatem; et assistentes domui Iasonis quaerebant eosproducere in populum.5 Allora li iudei (irati e) accesi di pazzo zelo (della legge) concitorono e indussero certi mali uomini del popolo, e fecero grande sedizione in tutta la città; e a furore andorono a casa di (uno cristiano, che avea nome) Iasone (nella cui casa Paulo e Sila abitavano), e gridavano che li producesse e mandasse fuori.
6 Et cum non invenissent eos, trahebant Iasonem et quosdamfratres ad politarchas clamantes: “ Qui orbem concitaverunt, isti et hucvenerunt,6 E trovandoli, presonli e menaronli insieme con Iasone e altri (molti) cristiani a' principi (e a' rettori) della città, (accusandoli e) gridando (e dicendo): questi conturbano la nostra città,
7 quos suscepit Iason; et hi omnes contra decreta Caesaris faciunt,regem alium dicentes esse, Iesum ”.7 e prèdicano (nuova dottrina) contra alli statuti di Cesare, dicendo che uno loro Iesù è re; e questo reo uomo li ricetta (e tienli in casa sua).
8 Concitaverunt autem plebem etpolitarchas audientes haec;8 E per (questo modo e per) queste parole provocavano la gente e li principi (contra a loro).
9 et accepto satis ab Iasone et a ceteris,dimiserunt eos.
9 Ma il predetto Iasone con dolci e soavi parole li placò e scusossi, sì che li lasciorono partire quindi.
10 Fratres vero confestim per noctem dimiserunt Paulum et Silam in Beroeam; quicum advenissent, in synagogam Iudaeorum introierunt.10 E (partendosi) di notte (occultamente) li cristiani li feciono partire, e pervennero in Berea; dove entrando (li sabbati) nelle sinagoghe de' iudei,
11 Hi autem erantnobiliores eorum, qui sunt Thessalonicae, qui susceperunt verbum cum omniaviditate, cotidie scrutantes Scripturas, si haec ita se haberent.11 dove erano raunati li più nobili (e maggiori) di Tessalonica, furono ricevuti e uditi con grande desiderio, cercando le Scritture, per vedere (e trovare) se era vero come gli apostoli dicevano.
12 Et multiquidem crediderunt ex eis et Graecarum mulierum honestarum et virorum non pauci.12 E allora si convertirono molti maschi e femine, e iudei e pagani.
13 Cum autem cognovissent in Thessalonica Iudaei quia et Beroeae annuntiatum esta Paulo verbum Dei, venerunt et illuc commoventes et turbantes multitudinem.13 E conoscendo (e udendo) li giudei di Tessalonica, che Paulo aveva predicato a Berea la parola di Dio, vennero e mostrorono grande turbazione, e concitorono grande sedizione (contra gli apostoli).
14 Statimque tunc Paulum dimiserunt fratres, ut iret usque ad mare; Silas autem etTimotheus remanserunt ibi.14 Onde li cristiani (per lo meglio) il feciono partire e andare insino al mare; ma pur Sila e Timoteo rimansero quivi.
15 Qui autem deducebant Paulum, perduxerunt usqueAthenas; et accepto mandato ad Silam et Timotheum, ut quam celerrime venirent adillum, profecti sunt.
15 E quelli ch' ebbero a guidare Paulo, il menorono insino ad Atene; e poi, tornando elli, Paulo mandò (dicendo e comandando) per loro a Sila e Timoteo, che tosto andassero a lui; e così fecero.
16 Paulus autem cum Athenis eos exspectaret, irritabatur spiritus eius in ipsovidens idololatriae deditam civitatem.16 E stando Paulo in Atene, e aspettando Sila e Timoteo, accendevasi (e quasi tutto si rodeva) di santo zelo, vedendo che sì nobile città (piena di tanti savii uomini) serviva agl' idoli.
17 Disputabat igitur in synagoga cumIudaeis et colentibus et in foro per omnes dies ad eos, qui aderant.17 E (spesse volte) disputava co' iudei (che v'erano) entrando nelle sinagoghe (li sabbati); e similmente andava gli altri dì alle piazze e a' mercati, e disputava co' filosofi pagani, cioè con li epicurei e con gli stoici (e altre sette).
18 Quidamautem ex Epicureis et Stoicis philosophi disserebant cum eo. Et quidam dicebant:“ Quid vult seminiverbius hic dicere? ”; alii vero: “ Novorum daemoniorumvidetur annuntiator esse ”, quia Iesum et resurrectionem evangelizabat.18 Onde molti di loro (non intendevano l' altezza della sua dottrina, e facevansi beffe, e) dicevano: or che vuole dire questo seminatore di parole? [E altri] questo ci pare denunziatore di nuovi demonii, che predica Iesù (crucifisso e Dio), e annunzia la resurrezione.
19 Etapprehensum eum ad Areopagum duxerunt dicentes: “ Possumus scire quae est haecnova, quae a te dicitur, doctrina?19 E prendendolo, sì il menorono a quella contrada che si chiama Areopago (per che ivi s' adorava il dio Marte), e dissongli: potremo noi sapere la verità di questa tua dottrina?
20 Mira enim quaedam infers auribus nostris;volumus ergo scire quidnam velint haec esse ”.20 Chè per verità pare che ci vogli mettere nuove cose nelle orecchie; e però per certo vogliamo sapere quello che vuoli dire.
21 Athenienses autem omnes etadvenae hospites ad nihil aliud vacabant nisi aut dicere aut audire aliquidnovi.
21 Onde quelli di Atene non vacavano (e non intendevano) ad altro se non a dire o udire novità.
22 Stans autem Paulus in medio Areopagi ait: “ Viri Athenienses, per omniaquasi superstitiosiores vos video;22 Allora Paulo si levò in mezzo di loro, e disse: (signori e) uomini Ateniesi, considerando io li vostri fatti (li vostri studii), veggio che al tutto siete superstiziosi (e vani).
23 praeteriens enim et videns simulacravestra inveni et aram, in qua scriptum erat: “Ignoto deo”. Quod ergoignorantes colitis, hoc ego annuntio vobis.23 E avete tra voi (diverse sette e opinioni, e diversi templi e) diversi dii; li quali andando io veggendo, trovai uno altare, che v'era soprascritto in titolo: QUESTO È L'ALTARE DEL DIO NON CONOSCIUTO. Onde sappiate che questo Iddio, non conosciuto, quello che io vi prèdico.
24 Deus, qui fecit mundum et omnia,quae in eo sunt, hic, caeli et terrae cum sit Dominus, non in manufactis templisinhabitat24 Dio il quale fece il mondo e ciò ch' è in esso, essendo il Signore del cielo e della terra, non abita in templi fabbricati per umano magisterio.
25 nec manibus humanis colitur indigens aliquo, cum ipse det omnibusvitam et inspirationem et omnia;25 E non richiede culto manuale, e di niuno (vostro mestiere corporale) ha bisogno; anzi elli dà vita e spirazione e ogni cosa.
26 fecitque ex uno omne genus hominuminhabitare super universam faciem terrae, definiens statuta tempora et terminoshabitationis eorum,26 E produsse d' uno uomo tutta la umana (natura e) generazione, e divise e sparse gli uomini per diversi luoghi e diverse abitazioni,
27 quaerere Deum, si forte attrectent eum et inveniant,quamvis non longe sit ab unoquoque nostrum.27 (e induce tutti) a cercare Iddio (e conoscere per queste opere), se forse il possiamo trovare, avvegna ch' elli non sia da lungi da ciascuno di noi.
28 In ipso enim vivimus et movemuret sumus, sicut et quidam vestrum poetarum dixerunt:
“Ipsius enim et genus sumus”.
28 Per ciò che in lui (e per lui) viviamo e siamo, come eziandio mostrano certi vostri (antichi) poeti, dicendo che noi siamo sua generazione (e schiatta, e a sua similitudine).
29 Genus ergo cum simus Dei, non debemus aestimare auro aut argento aut lapidi,sculpturae artis et cogitationis hominis, divinum esse simile.29 Essendo adunque di sua generazione, non dobbiamo essere si stolti, che crediamo (o diciamo) ch' elli sia simile a nulla scultura d' oro o d' argento, o ad altra cosa scolpita, fatta per mano di uomo (o per ingegno d' uomo).
30 Et temporaquidem ignorantiae despiciens Deus, nunc annuntiat hominibus, ut omnes ubiquepaenitentiam agant,30 Onde dispregiando (e reprobando) elli li tempi di questa ignoranza (e cecità dell' idolatria), annunzia per noi, e induce ogni uomo a penitenza.
31 eo quod statuit diem, in qua iudicaturus est orbem iniustitia in viro, quem constituit, fidem praebens omnibus suscitans eum amortuis ”.
31 Perciò che ha instituito lo dì nel quale debbe giudicare il mondo, facendo a ciò venire giudice di tutti il suo figliuolo Iesù, il quale da morte resuscitd.
32 Cum audissent autem resurrectionem mortuorum, quidam quidem irridebant,quidam vero dixerunt: “ Audiemus te de hoc iterum ”.32 Ma imperciò che (quelli filosofi) non credeano la resurrezione de' morti, alcuni facevano beffe di lui (udendoli ricordare la resurrezione); alcuni dicevano: udiremoti di ciò un' altra volta.
33 Sic Paulus exivit demedio eorum.33 E dopo queste cose Paulo uscì di mezzo di loro (e partissi).
34 Quidam vero viri adhaerentes ei crediderunt; in quibus etDionysius Areopagita et mulier nomine Damaris et alii cum eis.
34 Ma alcuni altri gli andorono dietro (compunti e alluminati dal suo sermone) e diventorono cristiani; fra li quali principalmente fu (uno grande maestro e filosofo, il quale fu chiamato) Dionisio Areopagita con la sua donna, che aveva nome Damari, e altri (molti).