Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Abacuc 2


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Super custodiam meam stabo
et consistam super speculam
et contemplabor, ut videam quid dicat mihi
et quid respondeat ad querelam meam.
1 Sopra la guardia mia starò, e fermerò il passo mio sopra la fortezza; e ragguarderò, acciò che intenda quello che mi sia detto, e quello ch' io risponda a chi mi riprende.
2 Et respondit mihi Dominus et dixit:
“ Scribe visum
et explana eum super tabulas,
ut percurrat, qui legerit eum.
2 E il Signore mi rispuose, e disse: scrivi la visione, e spianala sopra le tavole, acciò che chi la leggerà la intenda perfettamente.
3 Quia adhuc visus ad tempus constitutum,
sed anhelat in finem et non mentietur;
si moram fecerit, exspecta illum,
quia veniens veniet et non tardabit.
3 Però che la visione è ancora di lungi; e apparirà in fine, e non mentirà; se egli indugerà, aspettalo; per che colui che dee venire verrà, e non tarderà.
4 Ecce languidus, in quo non est anima recta;
iustus autem in fide sua vivet ”.
4 Ecco che colui ch' è incredulo, non sarà diritta l'anima sua in lui medesimo; ma il giusto viverà nella fede sua.
5 Et profecto divitiae decipiunt virum superbum,
et non perveniet ad finem;
qui dilatat quasi infernus fauces suas
et ipse quasi mors et non adimpletur:
et congregat ad se omnes gentes
et coacervat ad se omnes populos.
5 E come il vino inganna colui che lo beve, così sarà l'uomo superbo, e non sarà onorato, però ch' egli ha dilatato, come lo inferno, l'anima sua; ed egli è come la morte, e non s'empierà; e congregherà a sè tutte le genti, e radunerà a sè tutti li popoli.
6 Numquid non omnes isti super eum parabolam sument
et loquelam aenigmatum dicentes:
“ Vae ei, qui multiplicat non sua — usquequo? C
et aggravat pignora super se! ”.
6 Or non parleranno tutti costoro per similitudine sopra di lui, e parleranno di lui per figure oscure, e dirassi: guai a lui che moltiplica le cose non sue? insino a quando aggrava egli contra sè il luto spesso?
7 Numquid non repente consurgent, qui mordeant te,
et evigilabunt agitantes te,
et eris in rapinam eis?
7 Or non si leveranno coloro incontanente, che ti mordano, e saranno suscitati (e ammessi) coloro che ti làcerino, e sarai loro in rapina?
8 Quia tu spoliasti gentes multas,
spoliabunt te omnes, qui reliqui fuerint de populis;
propter sanguinem hominum et oppressionem terrae,
civitatum et omnium habitantium in eis.
8 Per che tu hai spogliato molte genti, spoglieranno te tutti quelli che ci sono rimasi di quei popoli, per lo sangue delli uomini, e per la iniquità della terra e della città e di tutti coloro che àbitano in essa.
9 Vae, qui congregat lucrum iniustum in malum domui suae,
ut ponat in excelso nidum suum
et salvet se de manu mali!
9 Guai a colui che raduna la mala avarizia alla casa sua, acciò che il nido suo sia in alto, e pensasi d'essere liberato della mano del male!
10 Consilium cepisti in confusionem domui tuae
concidendi populos multos
et peccasti in animam tuam.
10 Tu hai pensato confusione alla casa tua; tu hai abbassati molti popoli, e ha peccato l' anima tua.
11 Quia lapis de pariete clamabit,
et trabes de contignatione respondebit ei.
11 Però che la pietra del muro griderà; e lo leguo, ch' è tra le giunture degli edifici, risponderà.
12 Vae, qui aedificat civitatem in sanguinibus
et condit urbem in iniquitate!
12 Guai a colui ch' edifica la città nello spargimento de' sangui, e apparecchia (e fa) la città nella iniquità!
13 Numquid non haec a Domino sunt exercituum,
ut laborent populi pro igne,
et gentes in vacuum fatigentur?
13 Or non sono queste cose dal Signore delli esèrciti? Però che i popoli s' affaticheranno nel molto fuoco, e le genti s' affaticheranno indarno, e verranno meno.
14 Quia replebitur terra cognitione gloriae Domini,
sicut aquae operiunt mare.
14 Però che (ne) sarà ripiena la terra, acciò che conoscano la gloria del Signore, come l'acque che cuoprono il mare.
15 Vae, qui potum dat amico suo
mittens venenum suum et inebrians eum,
ut aspiciat nuditatem eius!
15 Guai, chi dà da bere allo amico suo, mettendovi il fiele suo, e inèbrialo acciò che veggia la nudità sua!
16 Repleris ignominia pro gloria;
bibe tu quoque et denudare!
Transibit ad te calix dexterae Domini,
et veniet ignominia super gloriam tuam.
16 Se' ripieno di vergogna in iscambio di gloria; bèi anche tu, e addormèntati; e il calice della mano diritta del Signore ti circonderà; il vomito della vergogna ti sopraverrà dopo la gloria tua.
17 Quia vastitas Libani operiet te,
et miseria animalium deterrebit te
propter sanguinem hominum et oppressionem terrae,
civitatum et omnium habitantium in eis.
17 Però che la iniquità del Libano ti coprirà; e la distruzione degli animali li sbigottirà dello sangue degli uomini, sparto per la iniquità della terra e della città e di tutti coloro che àbitano in essa.
18 Quid prodest sculptile,
quia sculpsit illud fictor suus;
conflatile et oraculum mendax,
quia speravit in figmento fictor eius, ut faceret simulacra muta?
18 Che giova allo idolo scolpito, per che lo suo artefice lo scolpisse al fuoco, fabbricando (e facendo) falsa imagine? però che lo suo artefice ebbe speranza nell' idolo lavorato da lui, acciò che facesse gl' idoli mutoli.
19 Vae, qui dicit ligno: “ Expergiscere! ”, “ Surge! ” lapidi tacenti!
Numquid ipse docere poterit?
Ecce iste coopertus est auro et argento,
et omnis spiritus non est in visceribus eius.
19 Guai a chi dice al legno: svègliati, e alla pietra che tace dice: sta su! Or potratti la pietra ammaestrare? Ecco ch' ella è coperta d' oro e d'ariento; e niuno spirito è nelle viscere sue.
20 Dominus autem in templo sancto suo; sileat a facie eius omnis terra.
20 Ma il Signore è nel tempio santo suo; e però taccia dalla faccia tua tutta la terra.