Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Michea 6


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Audite, quae Dominus loqui tur:
“ Surge, contende iudicio coram montibus,
et audiant colles vocem tuam ”.
1 Udite le parole le quali lo Signore parla: lìèvati suso, e contendi con giudicio contro alli monti, e li colli odano la voce del Signore.
2 Audite, montes, iudicium Domini,
et auscultate, fundamenta terrae;
quia iudicium Domini cum populo suo,
et cum Israel iudicio contendit.
2 Odano li monti lo giudicio del Signore, e li forti fondamenti della terra; però che lo giudicio del Signore è con lo popolo suo, e sarà giudicato con Israel.
3 “ Popule meus, quid feci tibi
et quid molestus fui tibi?
Responde mihi.
3 O popolo mio, che ho io fatto a te, o vero in che fui io molesto a te? rispondimi.
4 Ego eduxi te de terra Aegypti
et de domo servientium liberavi te
et misi ante faciem tuam Moysen
et Aaron et Mariam.
4 Però ch' io ti menai della terra d' Egitto, e liberai te della casa della servitù, e mandai inanzi alla tua faccia Moisè e Aaron e Maria?
5 Popule meus, memento, quaeso,
quid cogitaverit Balac rex Moab,
et quid responderit ei Balaam filius Beor,
de Settim usque ad Galgalam,
ut cognoscas iustitias Domini ”.
5 O popolo mio, priegoti che ti ricordi di quello che pensò Balac, re di Moab, e che gli rispuose Balaam, figliuolo di Beor, di Setim insino a Galgala, acciò che tu conoscessi lo giudicio del Signore e la sua giustizia.
6 “ Quid dignum offeram Domino,
dum curvo genu Deo excelso?
Numquid offeram ei holocautomata
et vitulos anniculos?
6 Or che degna cosa offerrò io a Dio? io non m' inginocchierò dinanzi all' alto Dio? e [non] offerrò io a lui lo sacrificio, ovvero li vitelli d' uno anno?
7 Numquid placebunt Domino milia arietum,
multa milia torrentium olei?
Numquid dabo primogenitum meum pro scelere meo,
fructum ventris mei pro peccato animae meae?”.
7 Or puotesi (adumiliare e) pacificare Iddio per migliaia di montoni, ovvero per migliaia di molti becchi grassi? Or darò io per la mia fellonia lo primogenito del mio ventre per lo peccato dell' anima mia?
8 Indicatum est tibi, o homo, quid sit bonum,
et quid Dominus quaerat a te:
utique facere iudicium et diligere caritatem
et sollicitum ambulare cum Deo tuo.
8 O uomo, io dimostrerò a te qual cosa sia buona, e qual cosa lo Signore ricercherà da te; questa cerca, di fare giudicio, e amare la misericordia, ed essere sollecito di andare collo tuo Iddio.
9 Vox Domini ad civitatem clamat
- et sapientia est timere nomen tuum -:
“ Audite, tribus et coetus civitatis!
9 La voce del Signore grida alla cittade, e la salute sarà a tutti quelli che temono lo suo nome: o tribù (e schiatte), udite; chi approverà quello?
10 Numquid tolerabo batum iniquum
et ephi minus maledictum?
10 Ancora lo fuoco è nella casa del malvagio, e li tesori della iniquitade, e la misura minore è piena d'ira.
11 Numquid iustificabo stateram impiam
et saccelli pondera dolosa?
11 Or farò io giusta la stadera malvagia, e li falsi pesi de' sacchi?
12 Quia divites eius repleti sunt iniquitate,
et habitantes in ea loquebantur mendacium,
et lingua eorum fraudulenta in ore eorum.
12 Nelli quali i suoi ricchi sono ripieni di malvagitade, e gli abitanti in quella parlavano bugia, e la loro lingua era ingannevole nella loro bocca.
13 Ego ergo coepi percutere te
perditione super peccatis tuis.
13 Per la qual cosa io cominciai a percuotere te con uccisione per li peccati tuoi.
14 Tu comedes et non saturaberis,
et sordes tuae in medio tui.
Tu removebis et non salvabis;
et, quos salvaveris, in gladium dabo.
14 Tu mangerai, e non ti saturerai; e la tua umiliazione sarà nel mezzo di te; e apprenderai, e non salverai; e quelli che tu averai fatti salvi, io li metterò al coltello.
15 Tu seminabis et non metes,
tu calcabis olivam et non ungeris oleo,
mustum et non bibes vinum.
15 Tu seminerai, e non mieterai; tu infrangerai le ulive, e non avrai dell' olio; tu pigerai l' uve, e non berai del mosto.
16 Custodisti praecepta Amri
et omne opus domus Achab;
et ambulasti in voluntatibus eorum,
ut darem te in perditionem
et habitantes tuos in sibilum:
et opprobrium populorum portabitis ”.
16 Tu osservasti li comandamenti di Amri, e ogni operazione della casa di Acab; e andasti nelle dilettazioni loro, per ch' io dèssi te in perdizione, e ancora quelli che abitano in quella; e tu porterai lo sufolo e lo vituperio del popolo mio. (Noi doviamo sapere che loro, quando voleano fare altrui una grande vergogna e vituperio, il sufolavano, come noi ancora usiamo di fare certe stagioni e casi, quando accade il bisogno).