Scrutatio

Domenica, 2 giugno 2024 - Santi Marcellino e Pietro ( Letture di oggi)

Isaia 64


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Sicut ignis succendit sarmenta,
aquam ebullire facit ignis,
ut notum facias nomen tuum inimicis tuis,
a facie tua gentes turbentur,
1 Avessimo grato che tu rompessi li cieli, e iscendessi giuso; che li monti si movessono per la tua faccia,
2 cum feceris mirabilia,
quae non sperabamus.
Descendisti, et a facie tua montes defluxerunt.
2 e diventasseno niente come l'arsione del fuoco, e il fuoco ardesse loro, acciò che si facesse manifesto lo tuo nome alli tuoi nimici, e che le genti si turbassono per la tua faccia (cioè per paura).
3 A saeculo non audierunt, neque aures perceperunt;
oculus non vidit Deum, absque te,
qui operaretur pro sperantibus in eum.
3 E conciosia cosa che tu faccia le maraviglie, noi non ti sosterremo; tu iscendesti, e li monti iscorsono dalla tua faccia.
4 Occurris laetanti, facienti iustitiam
et his, qui in viis tuis recordantur tui.
Ecce tu iratus es, et peccavimus;
in ipsis a saeculo nos salvabimur.
4 Mai non fu udito, e non si ricevette mai in orecchie; e occhio non vidde sanza te quello che tu, Signore, apparecchiasti a quelli che ti aspettano, (cioè quelli che hanno speranza in te).
5 Et facti sumus ut immundus omnes nos,
et quasi pannus inquinatus universae iustitiae nostrae;
et marcuimus quasi folium universi,
et iniquitates nostrae quasi ventus abstulerunt nos.
5 Tu venisti contro a quelli che se ne rallegra e che fa la giustizia; egli si ricorderanno di te nelle tue vie (cioè nelle tue opere); ecco tu se' adirato, e noi peccammo; e fummo sempre nelli peccati, e pure ci salveremo.
6 Non est qui invocet nomen tuum,
qui consurgat et adhaereat tibi,
quia abscondisti faciem tuam a nobis
et dissolvisti nos in manu iniquitatis nostrae.
6 E siamo fatti sì come l'uomo brutto tutti noi; e come lo panno della donna che hae partorito, così sono le nostre giustizie; e tutti cademmo come foglie, e le nostre iniquitadi tolsono noi come uno vento.
7 Et nunc, Domine, pater noster es tu,
nos vero lutum; et fictor noster tu,
et opera manuum tuarum omnes nos.
7 E non è chi chiami lo tuo nome, e chi si levi e tenga te; tu nascondesti la tua faccia da noi, e percotesti noi nella mano della nostra malvagitade.
8 Ne irascaris, Domine, nimis
et ne ultra memineris iniquitatis;
ecce, respice: populus tuus omnes nos.
8 E ora, Signore, tu se' lo nostro padre, e noi siamo loto; e tu se' nostro facitore, e tutti siamo opera delle tue mani.
9 Urbes sanctitatis tuae factae sunt in desertum,
Sion deserta facta est,
Ierusalem desolata est.
9 O Signore, non ti adirare assai, e non ti ricordare più delle nostre malvagitadi; ecco, Signore, ragguarda noi, per ciò che siamo tutti il popolo tuo.
10 Domus sanctitatis nostrae et gloriae nostrae,
ubi laudaverunt te patres nostri,
facta est in exustionem ignis,
et omnia desiderabilia nostra versa sunt in ruinas.
10 La tua cittade santa sì è fatta deserta; Sion è fatta deserta; è desolata Ierusalem.
11 Numquid super his continebis te, Domine,
tacebis et affliges nos vehementer?
11 E la casa della nostra santificazione sì è desolata, e quella della nostra gloria, dove li nostri padri diedono laude a te; e quello luogo venne alle mani del fuoco, e tutte le nostre cose desiderabili sono rivolte in rovine.
12 Signore, contenerai tu te sopra tutte queste cose, o tacerai tu? (istando così) darai tu così forte afflizione a noi?