Scrutatio

Sabato, 1 giugno 2024 - San Giustino ( Letture di oggi)

Siracide 11


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Sapientia humiliati exaltabit caput illius
et in medio magnatorum consedere illum faciet.
1 La sapienza dello umiliato esalterà il capo suo, e farallo sedere nel mezzo de' grandi.
2 Non laudes virum in specie sua
neque spernas hominem deformem in visu suo.
2 Non lodare l' uomo secondo la forma sua, e non dispregiar l' uomo secondo l'aspetto suo.
3 Brevis in volatilibus est apis,
et initium dulcoris habet fructus illius.
3 L'ape è picciola nelli volanti, e il frutto suo hae il principato delle dolcezze.
4 In vestitu ne glorieris umquam
nec in die honoris tui extollaris,
quoniam mirabilia opera Altissimi solius,
et absconsa et invisa hominibus opera illius.
4 Mai non ti gloriare nelle vestimenta, e non te ne esaltare nel dì dello onore tuo; però che maravigliose sono l'opere dello Altissimo, e gloriose e occulte sono tutte le sue opere.
5 Multi tyranni sederunt in terra,
et insuspicabilis portavit diadema.
5 Molti tiranni sederono in sedia regale, e tale di cui non si pensò portò corona.
6 Multi potentes exhonorati sunt valide,
et gloriosi traditi sunt in manus alterorum.
6 Molti potenti furono fortemente oppremuti; e li famosi furono dati in mano ad altrui.
7 Priusquam interroges, ne vituperes quemquam,
sed, postquam interrogaveris, corripe iuste.
7 Prima che tu domandi, non vituperare alcuno; e quando averai addomandato, riprendi giustamente.
8 Priusquam audias, ne respondeas verbum
et in medio sermonum ne adicias loqui.
8 Non rispondere parola, prima che tu oda; in mezzo delli antichi non parlare.
9 De ea re, quae te non molestat, ne certeris
et in iudicio peccantium ne consistas.
9 Non contendere di quella cosa che non ti grava; e non istare nel piato delli peccanti.
10 Fili, ne in multis sint actus tui;
etsi festinaveris, non eris immunis a delicto:
si enim persecutus fueris, non apprehendes,
et non effugies, si discurreris.
10 Figliuol mio, le opere [tue] non sieno in molti atti; per che tu sia ricco, non sarai sanza peccato. Se tu seguiterai molti, non piglierai; e se tu fuggirai, non scamperai.
11 Est homo laborans et festinans et dolens
et tanto magis non abundabit.
11 Egli è uomo che lavora e studiasi, ed è rammaricoso e crudele, e tanto maggiormente non abbonderae.
12 Est homo marcidus egens susceptione,
plus deficiens virtute et abundans paupertate;
12 E sì è un altro uomo languido, e che ha bisogno d' essere ricomperato, molto mancante in forza, e abbondante in povertade.
13 et oculus Dei respexit illum in bono
et erexit eum ab humilitate ipsius
et exaltavit caput eius:
et mirati sunt in illo multi.
13 E l'occhio di Dio guatoe colui in bene, e dirizzoe lui della umilitade sua, e levoe il capo suo (della tribulazione); in colui molti si sono maravigliati, e onorarono Iddio.
14 Bona et mala, vita et mors,
paupertas et honestas a Deo sunt.
14 Li beni, li mali, la vita, la morte, la povertade la onestade sono da Dio.
15 Sapientia et disciplina et scientia legis apud Dominum;
dilectio et viae bonorum apud ipsum.
15 Sapienza e disciplina e scienza della legge sono appo Iddio; la dilezione e le vie de' buoni sono appo lui.
16 Error et tenebrae peccatoribus concreata sunt;
qui autem exsultant in malis, consenescunt in malo.
16 L'errore e le tenebre sono concreate a'peccatori; coloro che si esaltano nelli mali, invecchiano in quelli.
17 Datio Dei permanet iustis,
et beneplacitum illius successus habebit in aeternum.
17 Il dono di Dio sta fermo alli giusti, e le utilitadi di colui averanno prosperitade in eterno.
18 Est qui locupletatur parce agendo,
et haec est pars mercedis illius
18 Egli è chi arricchisce, temperatamente operando; e questa è la parte del merito suo,
19 in eo quod dicit: “ Inveni requiem mihi,
et nunc manducabo de bonis meis solus”;
19 ch' elli dice: apparecchia'mi, e io mangeroe ora de' beni miei solo.
20 et nescit quod tempus praeteriet, et mors appropinquet,
et relinquet omnia aliis et morietur.
20 E non sa che il tempo passa, e la morte s' approssima, e ch' egli lascerae tutte le cose agli altri, e morrae.
21 Sta in mandato tuo et in illo conversare
et in opere mandatorum tuorum veterasce.
21 Sta nel testamento tuo, e in quello favella (con noi), e nell' opera de' tuoi comandamenti invecchia.
22 Ne mireris in operibus peccatorum;
confide autem in Deo et mane in labore tuo.
22 Non dimorare nell' opera de' peccatori; ma confidati in Dio, e sta nel luogo tuo.
23 Facile est enim in oculis Dei subito honestare pauperem.
23 Lieve è nel conspetto di Dio sùbito arricchire il povero.
24 Benedictio Dei in mercede iusti continuo,
et in hora veloci successus illius fructificat.
24 La benedizione di Dio (sùbito) s' affretta a venire nel merito del giusto, e il provvedimento d'essa fruttifica in veloce onore.
25 Ne dicas: “ Quid est mihi opus?
Et, quae erunt mihi ex hoc bona? ”.
25 Non dire: di che ho io bisogno? e che arò io dopo questa vita?
26 Ne dicas: “ Sufficiens mihi sum;
et, quid ex hoc nunc pessimabor? ”
26 Non dire: io son sufficiente a me stesso; e (avendo tanti beni) che mal mi puote avvenire?
27 In die bonorum ne immemor sis malorum
et in die malorum ne immemor sis bonorum,
27 Nel dì de' beni non ti dimenticare de' mali, e nel dì de' mali non ti dimenticar de' beni.
28 quoniam facile est coram Deo in die obitus
retribuere unicuique secundum vias suas.
28 Però che lieve cosa è dinanzi da Dio, nel die della morte, meritare ciascuno secondo le sue vie.
29 Malitia horae oblivionem facit luxuriae magnae,
et in fine hominis denudatio operum illius.
29 La afflizione sùbita fa dimenticare (l'onore e) li desideri carnali; e nella fine dell' uomo fia il palesamento delle sue opere.
30 Ante mortem ne laudes hominem quemquam,
quoniam in extremis suis agnoscitur vir.
30 Anzi la morte non lodare alcuno uomo; però che l'uomo si conosce ne' suoi figliuoli.
31 Non omnem hominem inducas in domum tuam,
multae enim sunt insidiae dolosi.
31 Non menare ogni uomo in casa tua; per che molte sono le insidie del fraudolente.
32 Sicut enim eructant praecordia foetentium,
et sicut perdix inducitur in caveam,
et ut caprea in laqueum, sic et cor superborum,
et sicut prospector videns casum proximi sui.
32 Sì come li luoghi vicini del cuore delle pregne spirano e gettano fuori, e sì come la pernice s' induce nella gabbia, e sì come la cervia s' induce nel lacciuolo; così il cuore de' superbi, e così il ragguardatore vedendo il cadimento del prossimo suo.
33 Bona enim in mala convertens insidiator
et in electis imponet maculam.
33 Però che convertendo le cose buone in cattive, insidia e pone macula nelli eletti.
34 A scintilla una augentur carbones,
et ab uno doloso augetur sanguis;
homo vero peccator sanguini insidiatur.
34 Da una favilla s' accresce il fuoco, e da uno malizioso s'accresce il sangue; l'uomo peccatore agguata il sangue.
35 Attende tibi a pestifero, fabricat enim mala;
ne forte inducat super te maculam in perpetuum.
35 Guàrdati dal pestilenzioso, però ch' elli fabbrica il male; guàrdati da lui, acciò ch' elli non induca sopra te ischernimento in perpetuo.
36 Admitte ad te alienigenam, et subvertet te in turbore
et abalienabit te a tuis propriis.
36 Caccia lo straniero; e se tu non lo cacci, elli ti sovvertirae nelli ravvolgimenti suoi, e faratti smarrire nelle proprie vie.