Scrutatio

Giovedi, 6 giugno 2024 - San Norberto ( Letture di oggi)

Siracide 10


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Iudex sapiens instituet populum suum,
et principatus sensati stabilis erit.
1 Lo giudice savio giudicherà il popolo suo, il principato del savio sarà stabile.
2 Secundum iudicem populi sic et ministri eius,
et qualis rector est civitatis, tales et inhabitantes in ea.
2 Secondo il giudice del populo, così fieno li ministri suoi; e quale è il rettore della cittade, tali sono gli abitanti in quella.
3 Rex insipiens perdet populum suum,
et civitates inhabitabuntur per sensum potentium.
3 Lo sciocco re perderà il suo popolo; e le cittadi saranno abitate per lo senno de' savi.
4 In manu Dei potestas terrae,
et utilem rectorem suscitabit in tempus super illam.
4 La signoria della terra sì è nella mano di Dio, (e scomunicabile è ogni iniquità delle genti); e utile rettore al tempo suo susciterà Iddio sopra di quella.
5 In manu Dei prosperitas hominis,
et super faciem scribae imponet honorem suum.
5 Nella mano d' Iddio è la potenza dell' uomo, e sopra la faccia dello scrivano (Iddio) porrà l'onore suo.
6 Pro omni iniuria proximi ne rependas
et nihil agas in operibus superbiae.
6 Non tenere a memoria ogni ingiuria la quale t'ha fatto il prossimo; e nulla farai nell' opere della ingiuria.
7 Odibilis coram Deo est et hominibus superbia,
et utrisque execrabilis omnis vexatio.
7 La superbia è odiosa dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini; e ogni iniquità delle genti è biastemievole.
8 Regnum a gente in gentem transfertur
propter iniustitias et contumelias et divitias dolosas.
8 Il regno si trasporta di gente in gente per le ingiustizie e per le ingiurie e per le contumelie e per diversi inganni.
9 Avaro autem nihil est scelestius,
hic enim et animam suam venalem habet.
9 Niuna cosa è più scellerata che lo avaro. Per che sei superba, o terra e cenere?
10 Quid superbit terra et cinis?
Quoniam in vita sua proiecit intima sua.
10 Niuna cosa è più iniqua che amare la pecunia; per che costui che l'ama, ha l'anima sua venale, però che nella vita sua sì gittoe le sue intime cose.
11 Languor prolixior gravat medicum,
brevis languor serenat medicum.
11 Ogni signoria è breve per vita. La lunga infermità sì annoia il medico.
12 Omnis potentatus brevis vita,
sic et rex hodie est et cras morietur.
12 Rimove il medico la breve malattia; e così è il re oggi, e domani si muore.
13 Cum enim morietur homo,
hereditabit serpentes et bestias et vermes.
13 Quando muore l'uomo, fia erede delli serpenti e bestie e vermini.
14 Initium superbiae hominis apostatare a Deo;
14 Il principio della superbia dell' uomo sì è fuggirsi da Dio.
15 et ab eo, qui fecit illum, recessit cor eius.
Quoniam initium omnis peccati est superbia,
qui tenuerit illam, ebulliet maledictum,
et subvertet eum in finem.
15 Però che il cuore suo si partì da colui che il fece; e perciò che la superbia è principio d'ogni peccato, colui che lei terrae sarà ripieno dalla maledizione, e infine lo stravolgerae.
16 Propterea mirabiles fecit Dominus plagas malorum
et destruxit eos usque in finem.
16 Perciò il Signore levò gli ornamenti al convento de' rei, e distrussegli insino alla fine.
17 Sedes ducum superborum destruxit Deus
et sedere fecit mites pro eis.
17 Iddio distrusse le sedie delli superbi dogi, e fa sedere gli umili per coloro.
18 Radices gentium superbarum eradicavit Deus
et plantavit humiles pro ipsis.
18 Iddio inaridì le radici delle superbe genti, e di quelle genti piantoe li umili.
19 Terras gentium evertit Dominus
et perdidit eas usque ad fundamentum.
19 Iddio stravolse le terre delli cupidi, e disfecele insino al fondamento.
20 Arefecit ex ipsis et disperdidit eos
et cessare fecit memoriam eorum a terra.
20 Inaridì quelli, e distrusse quelli, e fece cessare la memoria loro da terra.
21 Memoriam superborum perdidit Deus
et reliquit memoriam humilium sensu.
21 Iddio disfece la memoria de' superbi, e lascioe la memoria delli umili sempre.
22 Non est creata hominibus superbia,
neque iracundia nato mulierum.
22 Superbia non è creata agli uomini, nè iracondia alla nazione delle femine.
23 Semen hominum honoratum hoc,
quod timet Deum;
semen autem hoc exhonorabitur,
quod praeterit mandata Domini.
23 Il seme degli uomini, il quale teme Iddio, sarà onorato; ma quello seme degli uomini sarà disonorato, il quale passa il comandamento del Signore.
24 In medio fratrum rector illorum in honore;
et, qui timent Dominum, erunt in oculis illius.
24 Nel mezzo de' fratelli lo rettore di quelli sia in onore; e coloro che temono Iddio, saranno nel conspetto suo.
25 Peregrinus, advena et pauper:
timor Dei est gloria eorum.
25 Il timore di Dio sì è gloria degli onorati ricchi e delli poveri.
26 Noli despicere hominem iustum pauperem
et noli magnificare virum peccatorem divitem.
26 Non dispregiare l'uomo povero e giusto; e non magnificare l' uomo peccatore ricco.
27 Magnus et iudex et potens est in honore,
sed non est maior illo, qui timet Deum.
27 Grande è il giudice, e potente in onore; e non è egli maggiore di colui che teme Iddio.
28 Servo sensato liberi servient;
et vir prudens et disciplinatus non murmurabit correptus.
28 Li liberi sono servi del savio servo; e l' uomo savio e disciplinato non mormorarae quando è castigato, e chi non sae non sarà onorato.
29 Noli extollere te in faciendo opere tuo
et noli gloriari in tempore angustiae tuae.
29 Non ti esaltare in fare l' opera tua, e non dimorare nel tempo dell' angoscia.
30 Melior est, qui operatur et abundat in omnibus,
quam qui gloriatur et eget pane.
30 Meglio è colui che adopera, e abbonda in tutte le cose, che colui che si gloria, e non ha del pane.
31 Fili, in mansuetudine honora animam tuam
et da illi victum cultumque secundum meritum suum.
31 Figliuolo, salva l'anima tua nella mansuetudine, e dàlli onore secondo il merito suo.
32 Peccantem in animam suam quis iustificabit?
Et quis honorificabit exhonorantem animam suam?
32 Or chi giustificherae colui che pecca nell'anima sua? chi onorerà colui che disonora l'anima sua?
33 Est pauper, qui honoratur propter disciplinam et timorem suum,
et est homo, qui honorificatur propter substantiam suam.
33 Il povero si gloria per la disciplina e il timor suo; ed è alcuno che è onorato per la ricchezza sua.
34 Qui autem honoratur in paupertate, quanto magis in substantia!
Et, qui exhonoratur in substantia, quanto magis in paupertate!
34 Colui che si vanagloria nella povertade, quanto maggiormente nella ricchezza? E colui che si gloria nelle ricchezze, tema la povertade.