Cantico 5
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1 Veniat dilectus meus in hortum suum et comedat fructus eius optimos. Veni in hortum meum, soror mea, sponsa; messui myrrham meam cum aromatibus meis, comedi favum cum melle, bibi vinum cum lacte meo. Comedite, amici, et bibite et inebriamini, carissimi. | 1 (PARLA LA CHIESA DI CRISTO) Venga il diletto mio nell' orto suo, sì ch' elli mangi il frutto delli suoi pomi.(CRISTO PARLA) Vieni nell'orto mio, sorore mia, sposa mia; io mescolai la mirra mia colli aromati miei; mangiai il favo mio col miele mio; bevei il vino mio col latte mio. (PARLA CRISTO ALLI POPOLI) Mangiate, amici miei, bevete e inebriate, o carissimi. |
2 Ego dormio, et cor meum vigilat. Vox dilecti mei pulsantis: “ Aperi mihi, soror mea, amica mea, columba mea, immaculata mea, quia caput meum plenum est rore, et cincinni mei guttis noctium ”. | 2 Io dormo; il cuore mio veggia.(LA CHIESA PARLA) Io ho voce del mio amato, che picchia e dice: aprimi, sorore mia, amica mia, columba mia, immaculata mia; però che il capo mio è [pieno] di rugiada, e li capelli miei crespi sono pieni di gocciole della notte. (LA SPOSA DICE DI SE STESSA) |
3 “Exspoliavi me tunica mea, quomodo induar illa? Lavi pedes meos, quomodo inquinabo illos?”. | 3 Io mi spogliai la gonnella mia; come me la vestiroe? Io mi lavai li piedi; come me li abbruttiroe? (LA VOCE DELLA CHIESA DI CRISTO) |
4 Dilectus meus misit manum suam per foramen, et venter meus ilico intremuit. | 4 Mise il diletto mio la mano sua per lo buco; e il ventre mio tremoe, quando ello mi toccoe. |
5 Surrexi, ut aperirem dilecto meo; manus meae stillaverunt myrrham, et digiti mei pleni myrrha probatissima super ansam pessuli. | 5 Io mi levai per aprire al diletto mio; le mani mie distillarono mirra, e li diti miei sono pieni di mirra elettissima. |
6 Aperui dilecto meo; at ille declinaverat atque transierat. Anima mea liquefacta est, quia discesserat. Quaesivi et non inveni illum; vocavi, et non respondit mihi. | 6 Io apersi la stanga dell' uscio mio al diletto mio; ed elli era disceso, ed era passato. L' anima mia si è distrutta, sì come parloe lo diletto mio; io lo cerçai, e non lo trovai; io lo chiamai, e non mi rispuose. |
7 Invenerunt me custodes, qui circumeunt civitatem; percusserunt me et vulneraverunt me, tulerunt pallium meum mihi custodes murorum. | 7 Trovaromi le guardie che circuivano la cittade; batteromi e feriromi;e tolsermi il mantello mio le guardie delle mura. |
8 Adiuro vos, filiae Ierusalem: si inveneritis dilectum meum, quid nuntietis ei? “ Quia amore langueo ”. | 8 Io vi scongiuro, figliuole di Ierusalem, che se voi trovate lo diletto mio, che voi li diciate, che io languisco d' amore per lui.(LA VOCE DELLA SINAGOGA) |
9 Quid est dilecto tuo prae ceteris, o pulcherrima mulierum? Quid est dilecto tuo prae ceteris, quia sic adiurasti nos? | 9 Qual è lo diletto tuo dello diletto, o bellissima di tutte le femine? Qual è lo diletto, che tu ci scongiurasti così?(LA VOCE DELLA CHIESA A CRISTO) |
10 Dilectus meus candidus et rubicundus dignoscitur ex milibus. | 10 Lo diletto mio è candido e vermiglio, eletto di mille. |
11 Caput eius aurum optimum, cincinni eius sicut racemi palmarum, nigri quasi corvus. | 11 Il capo suo è ottimo oro; li capelli suoi sì come le foglie delle palme, neri come corvo. |
12 Oculi eius sicut columbae super rivulos aquarum, quae lacte sunt lotae et resident iuxta fluenta plenissima. | 12 Li occhi suoi sono sì come di colombe stanti sopra rivi d'acque, le quali sono lavate in latte, e seggono pressi alli pienissimi fiumi. |
13 Genae illius sicut areolae aromatum, turriculae unguentorum; labia eius lilia distillantia myrrham primam. | 13 Le gote sue sono sì come le piccole aie delle spezie confettate da speziali. Le labbra sue sono gigli distillanti la prima mirra. |
14 Manus illius tornatiles aureae, plenae hyacinthis; venter eius opus eburneum distinctum sapphiris. | 14 Le mani sue velocissime, dorate, piene di giacinti. Il ventre suo d' avorio, distinto di zaffiri. |
15 Crura illius columnae marmoreae, quae fundatae sunt super bases aureas; species eius ut Libani, electus ut cedri. | 15 Le gambe sue colonne di marmo, che sono fondate sopra le basi d'oro. Le bellezze sue sono sì come di Libano; splendido sì come cedro. |
16 Guttur illius suavissimum, et totus desiderabilis. Talis est dilectus meus, et ipse est amicus meus, filiae Ierusalem. | 16 La gola sua soavissima, e tutto desiderabile; cotale è lo diletto mio, e questo è l'amico mio, o figliuole di Ierusalem. (LA VOCE DELLA SINAGOGA ALLA CHIESA) |
17 Ove andoe il diletto tuo, o bellissima delle femine? ove si volse elli lo diletto tuo? e cercheremolo teco. |