Canticum Canticorum 2
12345678
Gen
Ex
Lv
Nm
Deut
Ios
Iudc
Ruth
1 Re
2 Re
3 Re
4 Re
1 Par
2 Par
Esd
Neh
Tob
Iudt
Esth
1 Mach
2 Mach
Iob
Ps
Prov
Eccle
Cant
Sap
Eccli
Isa
Ier
Lam
Bar
Ez
Dan
Os
Ioel
Am
Abd
Ion
Mi
Nah
Hab
Soph
Agg
Zach
Mal
Mt
Mc
Lc
Io
Act
Rom
1Cor
2Cor
Gal
Eph
Phil
Col
1 Thess
2 Thess
1 Tim
2 Tim
Tit
Philem
Hebr
Iac
1 Pt
2 Pt
1 Io
2 Io
3 Io
Iud
Apoc
Confronta con un'altra Bibbia
Cambia Bibbia
NOVA VULGATA | DIODATI |
---|---|
1 Ego flos campi et lilium convallium. | 1 Io son la rosa di Saron, Il giglio delle valli. |
2 Sicut lilium inter spinas, sic amica mea inter filias. | 2 Quale è il giglio fra le spine, Tale è l’amica mia fra le fanciulle |
3 Sicut malus inter ligna silvarum, sic dilectus meus inter filios. Sub umbra illius, quem desideraveram, sedi, et fructus eius dulcis gutturi meo. | 3 Quale è il melo fra gli alberi d’un bosco, Tale è il mio amico fra i giovani; Io ho desiderato d’esser all’ombra sua, E mi vi son posta a sedere; E il suo frutto è stato dolce al mio palato. |
4 Introduxit me in cellam vinariam, et vexillum eius super me est caritas. | 4 Egli mi ha condotta nella casa del convito, E l’insegna ch’egli mi alza è: Amore. |
5 Fulcite me uvarum placentis, stipate me malis, quia amore langueo. | 5 Confortatemi con delle schiacciate d’uva, Sostenetemi con de’ pomi, Perciocchè io languisco d’amore. |
6 Laeva eius sub capite meo, et dextera illius amplexatur me. | 6 Sia la sua man sinistra sotto al mio capo, Ed abbraccimi la sua destra. |
7 Adiuro vos, filiae Ierusalem, per capreas cervasque camporum, ne suscitetis neque evigilare faciatis dilectam, quoadusque ipsa velit. | 7 IO vi scongiuro, o figliuole di Gerusalemme, Per le cavriuole, e per le cerve della campagna, Che voi non isvegliate l’amor mio, e non le rompiate il sonno, Finchè non le piaccia |
8 Vox dilecti mei! Ecce iste venit saliens in montibus, transiliens colles. | 8 Ecco la voce del mio amico; Ecco, egli ora viene Saltando su per i monti, Saltellando su per i colli. |
9 Similis est dilectus meus capreae hinnuloque cervorum. En ipse stat post parietem nostrum respiciens per fenestras, prospiciens per cancellos. | 9 L’amico mio è simile ad un cavriuolo, O ad un cerbiatto; Ecco ora sta dietro alla nostra parete, Egli riguarda per le finestre, Egli si mostra per i cancelli. |
10 En dilectus meus loquitur mihi: “ Surge, amica mea, columba mea, formosa mea, et veni. | 10 Il mio amico mi ha fatto motto, e mi ha detto: Levati, amica mia, bella mia, e vientene. |
11 Iam enim hiems transiit, imber abiit et recessit. | 11 Perciocchè, ecco, il verno è passato; Il tempo delle gran piogge è mutato, ed è andato via; |
12 Flores apparuerunt in terra, tempus putationis advenit; vox turturis audita est in terra nostra, | 12 I fiori si veggono sulla terra; Il tempo del cantare è giunto, E s’ode la voce della tortola nella nostra contrada. |
13 ficus protulit grossos suos, vineae florentes dederunt odorem suum; surge, amica mea, speciosa mea, et veni, | 13 Il fico ha messi i suoi ficucci, E le viti fiorite rendono odore; Levati, amica mia, bella mia, e vientene |
14 columba mea, in foraminibus petrae, in caverna abrupta. Ostende mihi faciem tuam, sonet vox tua in auribus meis; vox enim tua dulcis, et facies tua decora ”. | 14 O colomba mia, che stai nelle fessure delle rocce, Ne’ nascondimenti de’ balzi, Fammi vedere il tuo aspetto, Fammi udir la tua voce; Perciocchè la tua voce è soave, e il tuo aspetto è bello. |
15 Capite nobis vulpes, vulpes parvulas, quae demoliuntur vineas, nam vineae nostrae florescunt. | 15 Pigliateci le volpi, Le piccole volpi che guastano le vigne, Le nostre vigne fiorite. |
16 Dilectus meus mihi, et ego illi, qui pascitur inter lilia, | 16 Il mio amico è mio, ed io son sua; Di lui, che pastura la greggia fra i gigli. |
17 antequam aspiret dies, et festinent umbrae. Revertere; similis esto, dilecte mi, capreae hinnuloque cervorum super montes Bether. | 17 Ritornatene, amico mio, A guisa di cavriuolo o di cerbiatto, Sopra i monti di Beter, Finchè spiri l’aura del giorno, E che le ombre se ne fuggano |