Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Giona 4


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BIBBIA MARTINIBIBBIA CEI 1974
1 Ma Giona si afflisse molto, e n'ebbe dispetto:1 Ma Giona ne provò grande dispiacere e ne fu indispettito.
2 E fece orazione al Signore, e disse: Dimmi, ti prego, o Signore, non è egli questo quello, che io diceva, quando era ancora nel mio paese? E per questo mi affrettai a fuggire a Tharsis. Perocché io so, che tu se' un Dio clemente, e misericordioso, e paziente, e molto compassionevole, e che perdoni il mal fare.2 Pregò il Signore: "Signore, non era forse questo che dicevo quand'ero nel mio paese? Per ciò mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e clemente, longanime, di grande amore e che ti lasci impietosire riguardo al male minacciato.
3 Or tu, Signore, ripigliati di grazia l'anima mia, perchè è meglio per me il morire, che il vivere.3 Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!".
4 E il Signore disse: Credi tu di aver ragione d'indispettirti?4 Ma il Signore gli rispose: "Ti sembra giusto essere sdegnato così?".
5 E Giona si parti dalla città, e si pose a sedere da levante della città, ed ivi si formò un frascato, e stava al coperto sotto di esso, per istare a vedere quel, che avvenisse alla città.5 Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì un riparo di frasche e vi si mise all'ombra in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città.
6 E il Signore Dio avea preparato un'ellera, la quale si alzò a coprire la testa di Giona, e a fargli ombra, e custodirlo (perocché egli era scalmanato.) E fece grandissimo piacere a Giona quell'ellera.6 Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino.
7 E il Signore alla punta del dì seguente mandò un vermicciuolo, che punse l'ellera, ed ella si seccò.7 Ma il giorno dopo, allo spuntar dell'alba, Dio mandò un verme a rodere il ricino e questo si seccò.
8 E nato che fu il sole, il Signore ordinò, che si levasse un vento caldo, che abbruciava: e il sole batteva sui capo di Giona, ed ei veniva meno, e si desiderava la morte, e disse: E' meglio per me il morire, che il vivere.8 Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d'oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venir meno e chiese di morire, dicendo: "Meglio per me morire che vivere".
9 Ma il Signore disse a Giona: Credi tu di aver ragione di disgustarti per ragion di quell ellera? E quegli disse: Mai si, che io son disgustato fino alla morte.9 Dio disse a Giona: "Ti sembra giusto essere così sdegnato per una pianta di ricino?". Egli rispose: "Sì, è giusto; ne sono sdegnato al punto da invocare la morte!".
10 E il Signore disse: Tu t'inquieti per l'ellera, per cui non hai avuto fatica alcuna, né la hai fatta crescere, ed è nata in una notte, e in una notte se n'è andata.10 Ma il Signore gli rispose: "Tu ti dai pena per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita:
11 E io non avrò compassione di Ninive città grande, nella quale sono più di cento venti mila uomini, i quali non sanno discernere dalla mano destra, e la sinistra, e gran numero di giumenti?11 e io non dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?".