Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

Qoelet 7


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BIBBIA MARTININOVA VULGATA
1 Che bisogno ha egli l'uomo di andar cercando quel che è sopra di lui, mentre egli non sa quel che sia per essergli utile nella sua vita pei giorni tutti di suo pellegrinaggio, e per quel tempo, che passa come ombra? E chi potrà far sapere a lui quel, che dopo di lui sia per avvenir sotto del sole?1 Melius est nomen bonum quam unguenta pretiosa,
et dies mortis die nativitatis.
2 Val più il buon nome che i balsami più pregiati, e il di della morte (val più) che il di della nascita.2 Melius est ire ad domum luctus
quam ad domum convivii;
in illa enim finis cunctorum hominum,
et vivens hoc conferet in corde.
3 È meglio andare nella casa dove si fa duolo, che nella casa dove si fa banchetto; perocché in quella si rammemora il fine di tutti gli uomini, e il vivo pensa a quello che deve essere.3 Melior est tristitia risu,
quia per tristitiam vultus corrigitur animus.
4 Lo sdegno è preferibile al riso; perocché colla severità del volto si corregge l'animo di chi ha peccato.4 Cor sapientium in domo luctus,
et cor stultorum in domo laetitiae.
5 Il cuore de' saggi sta dove' è tristezza, e il cuore degli stolti dov'è allegria.5 Melius est a sapiente corripi
quam laetari stultorum canticis,
6 E meglio l'essere ripreso dai saggi, che ingannato dall'adulazione degli stolti:6 quia sicut sonitus spinarum ardentium sub olla,
sic risus stulti.
Sed et hoc vanitas.
7 Perocché il riso dello stolto è come lo stridere delle spine, che bruciano sotto il pajuolo: e in questo pure è vanità.7 Quia calumnia stultum facit sapientem,
et munus cor insanire facit.
8 La calunnia conturba l'uomo saggio, e abbatte la fortezza del cuore di lui.8 “ Melior est finis negotii quam principium,
melior est patiens arrogante ”.
9 La fine dell'orazione è migliore, che il principio. L'uomo paziente è migliore dell'arrogante.9 Ne sis velox in animo ad irascendum, quia ira in sinu stulti requiescit.
10 Guardati dall'essere corrivo allo sdegno, perché l'ira posa in seno dello stolto.10 Nedicas: “Quid, putas, causae est quod priora tempora meliora fuere quam nuncsunt? ”. Non enim ex sapientia interrogas de hoc.
11 Non dire: Chi sa il perché i tempi passati furon migliori, che quelli d'adesso? Imperocché una tale interrogazione è stolta.11 Bona est sapientia cumdivitiis et prodest videntibus solem.
12 La sapienza colle ricchezze è più utile, e giova quel più a quelli, che vivono.12 Sicut enim protegit sapientia, sicprotegit pecunia; hoc autem plus habet eruditio, quod sapientia vitam tribuitpossessori suo.
13 Perocché siccome protegge la sapienza, così protegge il denaro; ma il sapere, e la sapienza han questo di più, che danno la vita a chi le possiede.13 Considera opera Dei: quod nemo possit corrigere, quod illecurvum fecerit.
14 Considera le opere di Dio, e come nessuno può correggere chi è riggettato da lui.14 In die bona fruere bonis et in die mala considera: sicuthanc, sic et illam fecit Deus, ita ut non inveniat homo quidquam de futuro.
15 Godi del bene nel giorno buono, e armati pel giorno cattivo; perocché questo come quello gli ha fatti Dio,onde non trovi l'uomo da querelarsi con giustizia contro di lui.15 Cuncta vidi in diebus vanitatis meae: est iustus, qui perit in iustitia sua,et impius, qui multo vivit tempore in malitia sua.
16 Vidi ancor questo cose ne' vani miei giorni. Il giusto perisce nella sua giustizia; e il malvagio vive lungamente nella sua malizia.16 Noli esse nimis iustus
neque sapiens supra modum!
Cur te perdere vis?
17 Guardati dal voler essere troppo giusto; e non voler essere più saggio, che non bisogna, affin di non diventar stupido.17 Ne agas nimis impie
et noli esse stultus!
Cur mori debeas in tempore non tuo?
18 Guardati dalla molta empietà, e dalla stoltezza, perché tu non abbi a morire prima del tuo tempo.18 Bonum est ut, quod habes, teneas, sed et ab illo ne subtrahas manum tuam,quia qui timet Deum, utrumque devitat.
19 Egli è ben fatto, che tu porga aiuto al giusto: ma non ritirar la tua mano neppure da quello; perocché chi teme Dio, non trascura cosa veruna.19 Sapientia confortabit sapientem superdecem principes civitatis.
20 La sapienza fa il saggio più forte, che dieci principi della città.20 Nullus enim homo iustus in terra, qui faciat bonumet non peccet.
21 Non vi è certamente sulla terra uomo giusto, il quale faccia il bene, e non pecchi.21 Sed et cunctis sermonibus, qui dicuntur, ne accommodes cortuum, ne forte audias servum tuum maledicentem tibi;
22 Ma tu, non badare minutamente a tutte le parole, che si dicono, affinchè non ti avvenga di sentire il tuo servo dir male di te:22 scit enim conscientiatua, quia et tu crebro maledixisti aliis.
23 Perocché è noto alla tua coscienza, che tu pure sovente hai detto male degli altri.23 Cuncta tentavi in sapientia, dixi: “ Sapiens efficiar ”.
24 Tutto io tentai per amore della sapienza: dissi: io farò acquisto della sapienza, ed ella andò lontano da me24 Et ipsalongius recessit a me. Longe est, quod fuit; et alta est profunditas. Quisinveniet eam?
25 Anche più, che non era. Ed oh profonda profondità! Chi ne toccherà il fondo.25 Lustravi universa animo meo, ut scirem et considerarem et quaereremsapientiam et rationem et ut cognoscerem impietatem esse stultitiam et erroremimprudentiam.
26 Mi volsi a considerare coll'animo mio tutte le cose per apparare, e conoscere, e cercare la sapienza, e la ragione; e per ravvisare l'empietà dello stolto, e l'errore degli imprudenti:26 Et invenio amariorem morte mulierem, quae laqueus venatorumest, et sagena cor eius, vincula sunt manus illius. Qui placet Deo, effugieteam; qui autem peccator est, capietur ab illa.
27 E riconobbi come amara più della morte ell' è la donna, la quale è un laccio di cacciatore, e il suo cuore è una rete, e le sue mani sono catene. Colui, che è caro a Dio, fuggirà da lei, ma il peccatore vi sarà preso.27 Ecce hoc inveni, dixitEcclesiastes, unum et alterum, ut invenirem rationem,
28 Ecco quel, ch'io trovai (disse l'Ecclesiaste) in paragonando una cosa coll'altra, affin di trovare la ragione,28 quam adhuc quaeritanima mea, et non inveni:
Hominem de mille unum repperi,
mulierem ex omnibus non inveni.
29 Cui cerca tuttora l'anima mia, e non l'ho trovata. Tra mille trovai un uomo. Tra tutte quante le donne nessuna io ne trovai.29 Ecce solummodo hoc inveni:
Quod fecerit Deus hominem rectum,
et ipsi quaesierint infinitas quaestiones.
30 Questo solo trovai, che Dio fece diritto l'uomo; ma questi si involse in immense questioni. Chi è che si rassomigli al saggio! E chi è che comprenda lo scioglimento della questione.