Scrutatio

Sabato, 18 maggio 2024 - San Giovanni I papa ( Letture di oggi)

Giobbe 24


font
BIBBIA MARTINIBIBBIA CEI 2008
1 All'Onnipotente i tempi non sono ascosi; ma quelli, che lo conoscono i giorni di lui non conoscono:1 Perché all’Onnipotente non restano nascosti i tempi,
mentre i suoi fedeli non vedono i suoi giorni?
2 Altri trasportarono i termini, predarono i greggi, e li conducono a pascolare.2 I malvagi spostano i confini,
rubano le greggi e le conducono al pascolo;
3 Menaron via l'asino dei pupilli, per pegno si presero il bue della vedova.3 portano via l’asino degli orfani,
prendono in pegno il bue della vedova.
4 Gettaron per terra i disegni de' poverelli, e oppressero tutti i mansueti della terra.4 Spingono i poveri fuori strada,
tutti i miseri del paese devono nascondersi.
5 Altri quasi asini salvatici del deserto se ne vanno al loro lavoro; vigilanti a rubare approntano il pane pe' lor figliuoli.5 Ecco, come asini selvatici nel deserto
escono per il loro lavoro;
di buon mattino vanno in cerca di cibo,
la steppa offre pane per i loro figli.
6 Mietono il campo altrui, e vendemmian la vigna di quelli, che furon da loro oppressi con violenza.6 Mietono nel campo non loro,
racimolano la vigna del malvagio.
7 Lasciano ignudi gli uomini, togliendo le vesti a quelli, che non hanno altro per ripararsi dal freddo,7 Nudi passano la notte, senza vestiti,
non hanno da coprirsi contro il freddo.
8 I quali restan bagnati dalle piogge dei monti, e non avendo onde coprirsi si rintanano nei massi.8 Dagli acquazzoni dei monti sono bagnati,
per mancanza di rifugi si aggrappano alle rocce.
9 Depredarono violentemente i pupilli, e spogliarono la turba de' poveri.9 Strappano l’orfano dal seno della madre
e prendono in pegno il mantello del povero.
10 Rubarono delle spighe a gente ignuda, e che sen va senza vestito, e soffre la fame.10 Nudi se ne vanno, senza vestiti,
e sopportando la fame portano i covoni.
11 Passano il meriggio tralle ammassate robbe di quelli, i quali pigiando le loro uve soffron la sete.11 Sulle terrazze delle vigne frangono le olive,
pigiano l’uva e soffrono la sete.
12 Fecero sospirare gli uomini nelle città, e il sangue degli uccisi gettò le strida; e Dio non lascia tali cose impunite.12 Dalla città si alza il gemito dei moribondi
e l’anima dei feriti grida aiuto,
ma Dio non bada a queste suppliche.
13 Essi furono ribelli alla luce, non conobbero le vie di Dio, né rientrarono nelle sue strade.13 Vi sono di quelli che avversano la luce,
non conoscono le sue vie
né dimorano nei suoi sentieri.
14 Di gran mattino si alza l'omicida, uccide il meschino, e il povero; e di notte la fa da ladrone.14 Quando non c’è luce si alza l’omicida
per uccidere il misero e il povero;
nella notte va in giro come un ladro.
15 L'occhio dell'adultero sta attento al crepuscolo, e dice: Occhio non mi vedrà; e imbacucca il suo capo.15 L’occhio dell’adultero attende il buio
e pensa: “Nessun occhio mi osserva!”,
e si pone un velo sul volto.
16 Sforzano al buio le case, come il giorno eran rimasi d'accordo, e odiano, la luce.16 Nelle tenebre forzano le case,
mentre di giorno se ne stanno nascosti:
non vogliono saperne della luce;
17 Se repentinamente spunta l'aurora, la credono un'ombra di morte, e cosi vanno di notte, come di giorno.17 infatti per loro l’alba è come spettro di morte,
poiché sono abituati ai terrori del buio fondo.
18 Egli è più mobile, che la superficie dell'acqua; maledetta sia sopra la terra la sua eredità, ed ei non passeggi per le sue vigne.18 Fuggono veloci sul filo dell'acqua;
maledetta è la loro porzione di campo sulla terra,
non si incamminano più per la strada delle vigne.
19 Dalle acque di neve passi agli eccessivi calori, e il peccato di lui va sino, all'inferno.19 Come siccità e calore assorbono le acque nevose,
così il regno dei morti il peccatore.
20 Si scordi di lui la misericordia: sua delizia siano i vermi; non se ne faccia memoria, ma egli sia fatto in pezzi, come pianta, che non da frutto.20 Lo dimenticherà il seno materno,
i vermi lo gusteranno,
non sarà più ricordato
e l’iniquità sarà spezzata come un albero.
21 Perocché egli ha divorata la sterile, che non fa figliuoli, e non fece del bene alla vedova.21 Maltratta la sterile che non genera,
alla vedova non fa alcun bene.
22 Ha gettati per terra i forti colla sua possanza; ma quando starà meglio in piedi, non si terrà sicuro della sua vita.22 Con la sua forza egli trascina i potenti,
risorge quando già disperava della vita.
23 Diegli Dio tempo di penitenza, ed ei ne abusa a divenir più superbo: ma egli tien fissi gli occhi su' suoi andamenti.23 Dio gli concede sicurezza ed egli vi si appoggia,
ma i suoi occhi sono sopra la sua condotta.
24 Si sono alzati in alto per poco tempo, e non dureranno, e saranno umiliati come tutti gli altri, saran tolti via, e recisi, come i capi delle spighe.24 Salgono in alto per un poco, poi non sono più,
sono abbattuti, come tutti sono troncati via,
falciati come la testa di una spiga.
25 Che se la bisogna non va così, chi potrà convincermi di menzogna, e accusare le mie parole dinanzi a Dio?25 Non è forse così? Chi può smentirmi
e ridurre a nulla le mie parole?».