Lettera ai Filippesi 2
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DIODATI | BIBBIA CEI 1974 |
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1 Se dunque vi è alcuna consolazione in Cristo, se alcun conforto di carità, se alcuna comunione di Spirito, se alcune viscere e misericordie, | 1 Se c'è pertanto qualche consolazione in Cristo, se c'è conforto derivante dalla carità, se c'è qualche comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, |
2 rendete compiuta la mia allegrezza, avendo un medesimo sentimento, ed una medesima carità; essendo d’un animo, sentendo una stessa cosa; | 2 rendete piena la mia gioia con l'unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. |
3 non facendo nulla per contenzione, o vanagloria; ma per umiltà, ciascun di voi pregiando altrui più che sè stesso. | 3 Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, |
4 Non riguardate ciascuno al suo proprio, ma ciascuno riguardi eziandio all’altrui. | 4 senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri. |
5 Perciocchè conviene che in voi sia il medesimo sentimento, il quale ancora è stato in Cristo Gesù. | 5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, |
6 Il quale, essendo in forma di Dio, non reputò rapina l’essere uguale a Dio. | 6 il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; |
7 E pure annichilò sè stesso, presa forma di servo, fatto alla somiglianza degli uomini; | 7 ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, |
8 e trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò sè stesso, essendosi fatto ubbidiente infino alla morte, e la morte della croce. | 8 umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. |
9 Per la qual cosa ancora Iddio lo ha sovranamente innalzato, e gli ha donato un nome, che è sopra ogni nome; | 9 Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; |
10 acciocchè nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio delle creature celesti, e terrestri, e sotterranee; | 10 perché nel nome di Gesù 'ogni ginocchio si pieghi' nei cieli, sulla terra e sotto terra; |
11 e che ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre | 11 e 'ogni lingua proclami' che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre. |
12 Perciò, cari miei, come sempre mi avete ubbidito, non sol come nella mia presenza, ma ancora molto più al presente nella mia assenza, compiete la vostra salute con timore, e tremore. | 12 Quindi, miei cari, obbedendo come sempre, non solo come quando ero presente, ma molto più ora che sono lontano, attendete alla vostra salvezza con timore e tremore. |
13 Poichè Iddio è quel che opera in voi il volere e l’operare, per il suo beneplacito | 13 È Dio infatti che suscita in voi il volere e l'operare secondo i suoi benevoli disegni. |
14 Fate ogni cosa senza mormorii, e quistioni; | 14 Fate tutto senza mormorazioni e senza critiche, |
15 acciocchè siate irreprensibili, e sinceri, figliuoli di Dio senza biasimo, in mezzo della perversa e storta generazione, fra la quale risplendete come luminari nel mondo, portando innanzi a quella la parola della vita; | 15 perché siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo, |
16 acciocchè io abbia di che gloriarmi nel giorno di Cristo, ch’io non son corso in vano, nè in vano ho faticato. | 16 tenendo alta la parola di vita. Allora nel giorno di Cristo, io potrò vantarmi di non aver corso invano né invano faticato. |
17 E se pure anche sono, a guisa d’offerta da spandere, sparso sopra l’ostia e il sacrificio della fede vostra, io ne gioisco, e ne congioisco con tutti voi. | 17 E anche se il mio sangue deve essere versato in libagione sul sacrificio e sull'offerta della vostra fede, sono contento, e ne godo con tutti voi. |
18 Gioitene parimente voi, e congioitene meco. | 18 Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me. |
19 OR io spero nel Signore Gesù di mandarvi tosto Timoteo, acciocchè io ancora, avendo saputo lo stato vostro, sia inanimato. | 19 Ho speranza nel Signore Gesù di potervi presto inviare Timòteo, per essere anch'io confortato nel ricevere vostre notizie. |
20 Perciocchè io non ho alcuno d’animo pari a lui, il quale sinceramente abbia cura de’ fatti vostri. | 20 Infatti, non ho nessuno d'animo uguale al suo e che sappia occuparsi così di cuore delle cose vostre, |
21 Poichè tutti cercano il lor proprio, non ciò che è di Cristo Gesù. | 21 perché tutti cercano i propri interessi, non quelli di Gesù Cristo. |
22 Ma voi conoscete la prova d’esso; come egli ha servito meco nell’evangelo, nella maniera che un figliuolo serve al padre. | 22 Ma voi conoscete la buona prova da lui data, poiché ha servito il vangelo con me, come un figlio serve il padre. |
23 Io spero adunque mandarlo, subito che avrò veduto come andranno i fatti miei. | 23 Spero quindi di mandarvelo presto, non appena avrò visto chiaro nella mia situazione. |
24 Or io ho fidanza nel Signore ch’io ancora tosto verrò. | 24 Ma ho la convinzione nel Signore che presto verrò anch'io di persona. |
25 Ma ho stimato necessario di mandarvi Epafrodito, mio fratello, e compagno d’opera, e di milizia, e vostro apostolo, e ministro de’ miei bisogni. | 25 Per il momento ho creduto necessario mandarvi Epafrodìto, questo nostro fratello che è anche mio compagno di lavoro e di lotta, vostro inviato per sovvenire alle mie necessità; |
26 Perciocchè egli desiderava molto vedervi tutti; ed era angosciato per ciò che avevate udito ch’egli era stato infermo. | 26 lo mando perché aveva grande desiderio di rivedere voi tutti e si preoccupava perché eravate a conoscenza della sua malattia. |
27 Perciocchè certo egli è stato infermo, ben vicin della morte; ma Iddio ha avuta pietà di lui; e non solo di lui, ma di me ancora, acciocchè io non avessi tristizia sopra tristizia. | 27 È stato grave, infatti, e vicino alla morte. Ma Dio gli ha usato misericordia, e non a lui solo ma anche a me, perché non avessi dolore su dolore. |
28 Perciò vie più diligentemente l’ho mandato, acciocchè, veggendolo, voi vi rallegriate di nuovo, e ch’io stesso sia men contristato. | 28 L'ho mandato quindi con tanta premura perché vi rallegriate al vederlo di nuovo e io non sia più preoccupato. |
29 Accoglietelo adunque nel Signore con ogni allegrezza, ed abbiate tali in istima. | 29 Accoglietelo dunque nel Signore con piena gioia e abbiate grande stima verso persone come lui; |
30 Perciocchè egli è stato ben presso della morte per l’opera di Cristo, avendo esposta a rischio la propria vita, per supplire alla mancanza del vostro servigio inverso me | 30 perché ha rasentato la morte per la causa di Cristo, rischiando la vita, per sostituirvi nel servizio presso di me. |