Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 28


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DIODATINOVA VULGATA
1 E, DOPO che furono scampati, allora conobbero che l’isola si chiamava Malta.1 Et cum evasissemus, tunc cognovimus quia Melita in sula vocatur.
2 E i Barbari usarono inverso noi non volgare umanità; perciocchè, acceso un gran fuoco, ci accolsero tutti, per la pioggia che faceva, e per lo freddo.2 Barbari vero praestabant non modicam humanitatem nobis; accensa enim pyra,suscipiebant nos omnes propter imbrem, qui imminebat, et frigus.
3 Or Paolo, avendo adunata una quantità di sermenti, e postala in sul fuoco, una vipera uscì fuori per lo caldo, e gli si avventò alla mano.3 Cumcongregasset autem Paulus sarmentorum aliquantam multitudinem et imposuissetsuper ignem, vipera, a calore cum processisset, invasit manum eius.
4 E, quando i Barbari videro la bestia che gli pendeva dalla mano, dissero gli uni agli altri: Quest’uomo del tutto è micidiale, poichè essendo scampato dal mare, pur la vendetta divina non lo lascia vivere.4 Ut veroviderunt barbari pendentem bestiam de manu eius, ad invicem dicebant: “ Utiquehomicida est homo hic, qui cum evaserit de mari, Ultio non permisit vivere ”.
5 Ma Paolo, scossa la bestia nel fuoco, non ne sofferse male alcuno.5 Et ille quidem excutiens bestiam in ignem, nihil mali passus est;
6 Or essi aspettavano ch’egli enfierebbe, o caderebbe di subito morto; ma, poichè ebbero lungamente aspettato, ed ebber veduto che non gliene avveniva alcuno inconveniente, mutarono parere, e dissero ch’egli era un dio.6 at illiexspectabant eum in tumorem convertendum aut subito casurum et mori. Diu autemillis exspectantibus et videntibus nihil mali in eo fieri, convertentes sedicebant eum esse deum.
7 Or il principale dell’isola, chiamato per nome Publio, avea le sue possessioni in que’ contorni; ed esso ci accolse, e ci albergò tre giorni amichevolmente.7 In locis autem illis erant praedia principis insulae nomine Publii, qui nossuscipiens triduo benigne hospitio recepit.
8 E s’imbattè che il padre di Publio giacea in letto, malato di febbre, e di dissenteria; e Paolo andò a trovarlo; ed avendo fatta l’orazione, ed impostegli le mani, lo guarì.8 Contigit autem patrem Publiifebribus et dysenteria vexatum iacere, ad quem Paulus intravit et, cum orassetet imposuisset ei manus, sanavit eum.
9 Essendo adunque avvenuto questo, ancora gli altri che aveano delle infermità nell’isola venivano, ed eran guariti.9 Quo facto, et ceteri, qui in insulahabebant infirmitates, accedebant et curabantur;
10 I quali ancora ci fecero grandi onori; e, quando ci partimmo, ci fornirono delle cose necessarie10 qui etiam multis honoribusnos honoraverunt et navigantibus imposuerunt, quae necessaria erant.
11 E, TRE mesi appresso, noi ci partimmo sopra una nave Alessandrina, che avea per insegna Castore e Polluce, la quale era vernata nell’isola.11 Post menses autem tres, navigavimus in navi Alexandrina, quae in insulahiemaverat, cui erat insigne Castorum.
12 Ed arrivati a Siracusa, vi dimorammo tre giorni.12 Et cum venissemus Syracusam, mansimusibi triduo;
13 E di là girammo, ed arrivammo a Reggio. Ed un giorno appresso, levatosi l’Austro, in due giorni arrivammo a Pozzuoli.13 inde solventes devenimus Rhegium. Et post unum diem,superveniente austro, secunda die venimus Puteolos,
14 Ed avendo quivi trovati de’ fratelli, fummo pregati di dimorare presso a loro sette giorni. E così venimmo a Roma.14 ubi, inventis fratribus,rogati sumus manere apud eos dies septem; et sic venimus Romam.
15 Or i fratelli di là, avendo udite le novelle di noi, ci vennero incontro fino al Foro Appio, ed alle Tre Taverne; e Paolo, quando li ebbe veduti, rendè grazie a Dio, e prese animo.15 Et inde cumaudissent de nobis fratres, occurrerunt nobis usque ad Appii Forum et TresTabernas; quos cum vidisset Paulus, gratias agens Deo, accepit fiduciam.
16 E, quando fummo giunti a Roma, il centurione mise i prigioni in man del capitan maggiore della guardia; ma a Paolo fu conceduto d’abitar da sè, col soldato che lo guardava16 Cum introissemus autem Romam, permissum est Paulo manere sibimet cumcustodiente se milite.
17 E, tre giorni appresso, Paolo chiamò i principali de’ Giudei; e, quando furono raunati, disse loro: Uomini fratelli, senza che io abbia fatta cosa alcuna contro al popolo, nè contro a’ riti de’ padri, sono stato da Gerusalemme fatto prigione, e dato in man de’ Romani.17 Factum est autem, ut post tertium diem convocaretprimos Iudaeorum; cumque convenissent dicebat eis: “ Ego, viri fratres, nihiladversus plebem faciens aut mores paternos, vinctus ab Hierosolymis traditus sumin manus Romanorum,
18 I quali avendomi esaminato, volevano liberarmi; perciocchè non vi era in me alcuna colpa degna di morte.18 qui cum interrogationem de me habuissent, volebantdimittere, eo quod nulla causa esset mortis in me;
19 Ma, opponendosi i Giudei, io fui costretto di richiamarmi a Cesare; non già come se io avessi da accusar la mia nazione d’alcuna cosa.19 contradicentibus autemIudaeis, coactus sum appellare Caesarem, non quasi gentem meam habens aliquidaccusare.
20 Per questa cagione adunque vi ho chiamati, per vedervi, e per parlarvi; perciocchè per la speranza d’Israele son circondato di questa catena.20 Propter hanc igitur causam rogavi vos videre et alloqui; propterspem enim Israel catena hac circumdatus sum ”.
21 Ma essi gli dissero: Noi non abbiam ricevute alcune lettere di Giudea intorno a te; nè pure è venuto alcun de’ fratelli, che abbia rapportato, o detto alcun male di te.21 At illi dixerunt ad eum: “Nos neque litteras accepimus de te a Iudaea, neque adveniens aliquis fratrumnuntiavit aut locutus est quid de te malum.
22 Ben chiediamo intender da te ciò che tu senti, perciocchè, quant’è a cotesta setta, ci è noto che per tutto è contradetta22 Rogamus autem a te audire quaesentis; nam de secta hac notum est nobis quia ubique ei contradicitur ”.
23 Ed avendogli dato un giorno, vennero a lui nell’albergo in gran numero; ed egli esponeva, e testificava loro il regno di Dio; e per la legge di Mosè, e per li profeti, dalla mattina fino alla sera, persuadeva loro le cose di Gesù.23 Cum constituissent autem illi diem, venerunt ad eum in hospitium plures,quibus exponebat testificans regnum Dei suadensque eos de Iesu ex Lege Moysis etProphetis a mane usque ad vesperam.
24 Ed alcuni credettero alle cose da lui dette, ma gli altri non credevano.24 Et quidam credebant his, quae dicebantur,quidam vero non credebant;
25 Ed essendo in discordia gli uni con gli altri, si dipartirono, avendo loro Paolo detta questa unica parola: Ben parlò lo Spirito Santo a’ nostri padri per lo profeta Isaia, dicendo:25 cumque invicem non essent consentientes,discedebant, dicente Paulo unum verbum: “ Bene Spiritus Sanctus locutus estper Isaiam prophetam ad patres vestros
26 Va’ a questo popolo, e digli: Voi udirete bene, ma non intenderete; voi riguarderete bene, ma non vedrete.26 dicens:
“Vade ad populum istum et dic:
Auditu audietis et non intellegetis,
et videntes videbitis et non perspicietis.
27 Perciocchè il cuor di questo popolo è ingrassato, ed odono gravemente con gli orecchi, e chiudono gli occhi; che talora non veggano con gli occhi, e non odano con gli orecchi, e non intendano col cuore, e non si convertano, ed io li sani.27 Incrassatum est enim cor populi huius,
et auribus graviter audierunt
et oculos suos compresserunt,
ne forte videant oculis
et auribus audiant
et corde intellegant et convertantur,
et sanabo illos”.
28 Sappiate adunque che questa salute di Dio è mandata a’ Gentili, i quali ancora l’ascolteranno.28 Notum ergo sit vobis quoniam gentibus missum est hoc salutare Dei; ipsi etaudient! ”.
29 E, quando egli ebbe dette queste cose, i Giudei se ne andarono, avendo gran quistione fra loro stessi29
30 E Paolo dimorò due anni intieri in una sua casa tolta a fitto, ed accoglieva tutti coloro che venivano a lui;30 Mansit autem biennio toto in suo conducto; et suscipiebatomnes, qui ingrediebantur ad eum,
31 predicando il regno di Dio, ed insegnando le cose di Gesù Cristo, con ogni franchezza, senza divieto31 praedicans regnum Dei et docens quae suntde Domino Iesu Christo cum omni fiducia sine prohibitione.