Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Marco 4


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DIODATINOVA VULGATA
1 POI prese di nuovo ad insegnare, presso al mare; ed una gran moltitudine si raunò presso a lui, talchè egli, montato nella navicella, sedeva in essa sul mare; e tutta la moltitudine era in terra, presso del mare.1 Et iterum coepit docere ad ma re. Et congregatur ad eum tur ba plurima,ita ut in navem ascendens sederet in mari, et omnis turba circa mare superterram erant.
2 Ed egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nella sua dottrina:2 Et docebat eos in parabolis multa et dicebat illis in doctrinasua:
3 Udite: Ecco, un seminatore uscì a seminare.3 “ Audite. Ecce exiit seminans ad seminandum.
4 Ed avvenne che mentre egli seminava, una parte cadde lungo la via, e gli uccelli del cielo vennero, e la mangiarono.4 Et factum est, dumseminat, aliud cecidit circa viam, et venerunt volucres et comederunt illud.
5 Ed un’altra cadde in luoghi pietrosi, ove non avea molta terra; e subito nacque, perciocchè non avea terreno profondo;5 Aliud cecidit super petrosa, ubi non habebat terram multam, et statim exortumest, quoniam non habebat altitudinem terrae;
6 ma quando il sole fu levato, fu riarsa; e, perciocchè non avea radice, si seccò.6 et quando exortus est sol,exaestuavit et, eo quod non haberet radicem, exaruit.
7 Ed un’altra cadde fra le spine, e le spine crebbero, e l’affogarono, e non fece frutto.7 Et aliud cecidit inspinas, et ascenderunt spinae et suffocaverunt illud, et fructum non dedit.
8 Ed un’altra cadde in buona terra, e portò frutto, il quale montò, e crebbe; e portò l’uno trenta, l’altro sessanta e l’altro cento.8 Etalia ceciderunt in terram bonam et dabant fructum: ascendebant et crescebant etafferebant unum triginta et unum sexaginta et unum centum ”.
9 Poi egli disse: Chi ha orecchie da udire, oda.9 Et dicebat: “Qui habet aures audiendi, audiat ”.
10 Ora, quando egli fu in disparte coloro che lo seguitavano, co’ dodici, lo domandarono della parabola.10 Et cum esset singularis, interrogaverunt eum hi, qui circa eum erant cumDuodecim, parabolas.
11 Ed egli disse loro: A voi è dato di conoscere il misterio del regno di Dio; ma a coloro che son di fuori tutte queste cose si propongono per parabole.11 Et dicebat eis: “ Vobis datum est mysterium regni Dei;illis autem, qui foris sunt, in parabolis omnia fiunt,
12 Acciocchè riguardino bene, ma non veggano; e odano bene, ma non intendano; che talora non si convertano, ed i peccati non sien loro rimessi.12 ut videntes videant et non videant,
et audientes audiant et non intellegant,
ne quando convertantur,
et dimittatur eis ”.
13 Poi disse loro: Non intendete voi questa parabola? e come intenderete tutte le altre parabole?13 Et ait illis: “ Nescitis parabolam hanc, et quomodo omnes parabolascognoscetis?
14 Il seminatore è colui che semina la parola.14 Qui seminat, verbum seminat.
15 Or questi son coloro che ricevono la semenza lungo la strada, cioè, coloro ne’ quali la parola è seminata, e dopo che l’hanno udita, subito viene Satana, e toglie via la parola seminata ne’ loro cuori.15 Hi autem sunt, qui circa viam,ubi seminatur verbum: et cum audierint, confestim venit Satanas et aufertverbum, quod seminatum est in eos.
16 E simigliantemente questi son coloro che ricevono la semenza in luoghi pietrosi, cioè, coloro i quali, quando hanno udita la parola, prestamente la ricevono con allegrezza.16 Et hi sunt, qui super petrosa seminantur:qui cum audierint verbum, statim cum gaudio accipiunt illud
17 Ma non hanno in sè radice, anzi son di corta durata; e poi, avvenendo tribolazione, o persecuzione per la parola, subito sono scandalezzati.17 et non habentradicem in se, sed temporales sunt; deinde orta tribulatione vel persecutionepropter verbum, confestim scandalizantur.
18 E questi son coloro che ricevono la semenza fra le spine, cioè, coloro che odono la parola.18 Et alii sunt, qui in spinisseminantur: hi sunt, qui verbum audierunt,
19 Ma le sollecitudini di questo secolo, e l’inganno delle ricchezze, e le cupidità delle altre cose, entrate, affogano la parola, onde diviene infruttuosa.19 et aerumnae saeculi et deceptiodivitiarum et circa reliqua concupiscentiae introeuntes suffocant verbum, etsine fructu efficitur.
20 Ma questi son coloro che hanno ricevuta la semenza in buona terra, cioè, coloro i quali odono la parola, e la ricevono, e portano frutto, l’un trenta, e l’altro sessanta, e l’altro cento20 Et hi sunt, qui super terram bonam seminati sunt: quiaudiunt verbum et suscipiunt et fructificant unum triginta et unum sexaginta etunum centum ”.
21 DISSE loro ancora: È la lampana recata, acciocchè si ponga sotto il moggio, o sotto il letto? non è ella recata, acciocchè sia posta sopra il candelliere?21 Et dicebat illis: “ Numquid venit lucerna, ut sub modio ponatur aut sublecto? Nonne ut super candelabrum ponatur?
22 Poichè nulla è occulto, che non debba esser manifestato; ed anche nulla è restato occulto per lo passato: ma è convenuto che fosse palesato.22 Non enim est aliquid absconditum,nisi ut manifestetur, nec factum est occultum, nisi ut in palam veniat.
23 Se alcuno ha orecchie da udire, oda.23 Siquis habet aures audiendi, audiat ”.
24 Disse loro ancora: Ponete mente a ciò che voi udite. Della misura che misurate, vi sarà misurato; ed a voi che udite sarà sopraggiunto.24 Et dicebat illis: “ Videte quid audiatis. In qua mensura mensi fueritis,remetietur vobis et adicietur vobis.
25 Perciocchè a chiunque ha, sarà dato; ma chi non ha, eziandio quel ch’egli ha gli sarà tolto.25 Qui enim habet, dabitur illi; et, quinon habet, etiam quod habet, auferetur ab illo ”.
26 OLTRE a ciò disse: Il regno di Dio è come se un uomo avesse gettata la semenza in terra;26 Et dicebat: “ Sic est regnum Dei, quemadmodum si homo iaciat sementem interram
27 e dormisse, e si levasse di giorno, e di notte; ed intanto la semenza germogliasse, e crescesse nella maniera ch’egli non sa.27 et dormiat et exsurgat nocte ac die, et semen germinet et increscat,dum nescit ille.
28 Poichè la terra da sè stessa produce prima erba, poi spiga, poi grano compiuto nella spiga.28 Ultro terra fructificat primum herbam, deinde spicam, deindeplenum frumentum in spica.
29 E quando il frutto è maturo, subito vi si mette la falce, perciocchè la mietitura è venuta.29 Et cum se produxerit fructus, statim mittitfalcem, quoniam adest messis ”.
30 DICEVA ancora: A che assomiglieremo il regno di Dio? o con qual similitudine lo rappresenteremo?30 Et dicebat: “ Quomodo assimilabimus regnum Dei aut in qua parabola ponemusillud?
31 Egli è simile ad un granel di senape, il quale, quando è seminato in terra, è il più piccolo di tutti i semi che son sopra la terra;31 Sicut granum sinapis, quod cum seminatum fuerit in terra, minus estomnibus seminibus, quae sunt in terra;
32 ma, dopo che è stato seminato, cresce, e si fa la maggiore di tutte l’erbe, e fa rami grandi, talchè gli uccelli del cielo possono ripararsi sotto l’ombra sua.32 et cum seminatum fuerit, ascendit etfit maius omnibus holeribus et facit ramos magnos, ita ut possint sub umbra eiusaves caeli habitare ”.
33 E per molte tali parabole proponeva loro la parola, secondo che potevano udire.33 Et talibus multis parabolis loquebatur eis verbum, prout poterant audire;
34 E non parlava loro senza similitudine; ma, in disparte, egli dichiarava ogni cosa a’ suoi discepoli34 sine parabola autem non loquebatur eis. Seorsum autem discipulis suis disserebatomnia.
35 OR in quello stesso giorno, fattosi sera, disse loro: Passiamo all’altra riva.35 Et ait illis illa die, cum sero esset factum: “ Transeamus contra ”.
36 E i discepoli, licenziata la moltitudine, lo raccolsero, così come egli era, nella navicella. Or vi erano delle altre navicelle con lui.36 Et dimittentes turbam, assumunt eum, ut erat in navi; et aliae naves erant cumillo.
37 Ed un gran turbo di vento si levò, e cacciava le onde dentro alla navicella, talchè quella già si empieva.37 Et exoritur procella magna venti, et fluctus se mittebant in navem, itaut iam impleretur navis.
38 Or egli era a poppa, dormendo sopra un guanciale. Ed essi lo destarono, e gli dissero: Maestro, non ti curi tu che noi periamo?38 Et erat ipse in puppi supra cervical dormiens; etexcitant eum et dicunt ei: “ Magister, non ad te pertinet quia perimus? ”.
39 Ed egli, destatosi, sgridò il vento, e disse al mare: Taci, e sta’ cheto. E il vento si acquetò, e si fece gran bonaccia.39 Et exsurgens comminatus est vento et dixit mari: “ Tace, obmutesce! ”. Etcessavit ventus, et facta est tranquillitas magna.
40 Poi disse loro: Perchè siete voi così timidi? come non avete voi fede?40 Et ait illis: “ Quidtimidi estis? Necdum habetis fidem? ”.
41 Ed essi temettero di gran timore, e dicevano gli uni agli altri: Chi è pur costui, cui il vento ed il mare ubbidiscono?41 Et timuerunt magno timore etdicebant ad alterutrum: “ Quis putas est iste, quia et ventus et mareoboediunt ei? ”.