Scrutatio

Venerdi, 17 maggio 2024 - San Pasquale Baylon ( Letture di oggi)

Isaia 51


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DIODATIVULGATA
1 ASCOLTATEMI, voi che procacciate la giustizia, che cercate il Signore; riguardate alla roccia onde siete stati tagliati, e alla buca della cava onde siete stati cavati.1 Audite me, qui sequimini quod justum est,
et quæritis Dominum ;
attendite ad petram unde excisi estis,
et ad cavernam laci de qua præcisi estis.
2 Riguardate ad Abrahamo, vostro padre, ed a Sara, che vi ha partoriti; perciocchè io lo chiamai solo, e lo benedissi, e lo moltiplicai.2 Attendite ad Abraham, patrem vestrum,
et ad Saram, quæ peperit vos :
quia unum vocavi eum,
et benedixi ei, et multiplicavi eum.
3 Perciocchè il Signore consolerà Sion, egli consolerà tutte le sue ruine, e renderà il suo deserto simile ad Eden, e la sua solitudine simile al giardino del Signore; in essa si troverà gioia ed allegrezza; lode, e voce di canto3 Consolabitur ergo Dominus Sion,
et consolabitur omnes ruinas ejus :
et ponet desertum ejus quasi delicias,
et solitudinem ejus quasi hortum Domini.
Gaudium et lætitia invenietur in ea,
gratiarum actio et vox laudis.
4 Attendi a me, popol mio; e tu, mia nazione, porgimi gli orecchi; perciocchè la Legge procederà da me, ed io assetterò il mio giudicio, per luce de’ popoli.4 Attendite ad me, popule meus,
et tribus mea, me audite :
quia lex a me exiet,
et judicium meum in lucem populorum requiescet.
5 La mia giustizia è vicina; la mia salute è uscita fuori, e le mie braccia giudicheranno i popoli; le isole mi aspetteranno, e spereranno nel mio braccio.5 Prope est justus meus, egressus est salvator meus,
et brachia mea populos judicabunt ;
me insulæ exspectabunt,
et brachium meum sustinebunt.
6 Alzate gli occhi vostri al cielo, e riguardate in terra abbasso; perciocchè i cieli si dissolveranno a guisa di fumo, e la terra sarà logorata come un vestimento, ed i suoi abitanti similmente morranno; ma la mia salute sarà in eterno, e la mia giustizia non iscaderà.6 Levate in cælum oculos vestros,
et videte sub terra deorsum :
quia cæli sicut fumus liquescent,
et terra sicut vestimentum atteretur,
et habitatores ejus sicut hæc interibunt :
salus autem mea in sempiternum erit,
et justitia mea non deficiet.
7 Ascoltatemi, voi che conoscete la giustizia; e tu, o popolo, nel cui cuore è la mia Legge. Non temiate delle onte degli uomini, e non vi sgomentate per li loro oltraggi.7 Audite me, qui scitis justum,
populus meus, lex mea in corde eorum :
nolite timere opprobrium hominum,
et blasphemias eorum ne metuatis :
8 Perciocchè la tignuola li roderà come un vestimento, e la tarma li mangerà come lana; ma la mia giustizia sarà in eterno, e la mia salute per ogni età8 sicut enim vestimentum, sic comedet eos vermis,
et sicut lanam, sic devorabit eos tinea :
salus autem mea in sempiternum erit,
et justitia mea in generationes generationum.
9 O braccio del Signore, risvegliati, risvegliati, rivestiti di forza, risvegliati come a’ giorni antichi, come nelle età dei secoli passati. Non sei tu quel che tagliasti a pezzi Rahab, che uccidesti il dragone?9 Consurge, consurge, induere fortitudinem,
brachium Domini !
consurge sicut in diebus antiquis,
in generationibus sæculorum.
Numquid non tu percussisti superbum,
vulnerasti draconem ?
10 Non sei tu quel che seccasti il mare, le acque del grande abisso? Che riducesti le profondità del mare in un cammino, acciocchè i riscattati passassero?10 numquid non tu siccasti mare,
aquam abyssi vehementis ;
qui posuisti profundum maris viam,
ut transirent liberati ?
11 Quelli adunque che dal Signore saranno stati riscattati ritorneranno, e verranno in Sion con canto; ed allegrezza eterna sarà sopra il capo loro; otterranno gioia e letizia; il dolore ed il gemito fuggiranno.11 Et nunc qui redempti sunt a Domino, revertentur,
et venient in Sion laudantes,
et lætitia sempiterna super capita eorum :
gaudium et lætitiam tenebunt ;
fugiet dolor et gemitus.
12 Io, io son quel che vi consolo; chi sei tu che temi dell’uomo che morrà, del figliuol dell’uomo che diverrà simile a fieno?12 Ego, ego ipse consolabor vos.
Quis tu, ut timeres ab homine mortali,
et a filio hominis qui quasi fœnum ita arescet ?
13 Ed hai dimenticato il Signore che ti ha fatto, che ha distesi i cieli, e fondata la terra; ed hai del continuo, tuttodì, avuto paura dell’indegnazione di colui che ti stringeva, quando egli si apparecchiava per distruggere; ora, dove è l’indegnazione di colui che ti stringeva?13 Et oblitus es Domini, factoris tui,
qui tetendit cælos et fundavit terram ;
et formidasti jugiter tota die
a facie furoris ejus qui te tribulabat,
et paraverat ad perdendum.
Ubi nunc est furor tribulantis ?
14 Colui che è stato menato in cattività si affretta a sciogliersi, acciocchè non muoia nella fossa, e che non gli manchi il pane.14 Cito veniet gradiens ad aperiendum ;
et non interficiet usque ad internecionem,
nec deficiet panis ejus.
15 Or io sono il Signore Iddio tuo, che muovo il mare, e fo che le sue onde romoreggiano; il cui Nome è: Il Signor degli eserciti.15 Ego autem sum Dominus Deus tuus,
qui conturbo mare, et intumescunt fluctus ejus :
Dominus exercituum nomen meum.
16 Ed ho messe le mie parole nella tua bocca, e ti ho coperto con l’ombra della mia mano, per piantare i cieli, e per fondar la terra, e per dire a Sion: Tu sei il mio popolo16 Posui verba mea in ore tuo,
et in umbra manus meæ protexi te,
ut plantes cælos, et fundes terram,
et dicas ad Sion : Populus meus es tu.
17 Risvegliati, risvegliati, levati, o Gerusalemme, che hai bevuta dalla mano del Signore la coppa della sua indegnazione; tu hai bevuta, anzi succiata la feccia della coppa di stordimento.17 Elevare, elevare,
consurge, Jerusalem,
quæ bibisti de manu Domini
calicem iræ ejus ;
usque ad fundum calicis soporis bibisti,
et potasti usque ad fæces.
18 Infra tutti i figliuoli ch’ella ha partoriti, non vi è alcuno che la guidi; nè, fra tutti i figliuoli che ha allevati, alcuno che la prenda per la mano.18 Non est qui sustentet eam,
ex omnibus filiis quos genuit ;
et non est qui apprehendat manum ejus,
ex omnibus filiis quos enutrivit.
19 Queste due cose ti sono avvenute; chi se ne conduole teco? Guastamento e ruina; spada e fame; per chi ti consolerei io?19 Duo sunt quæ occurrerunt tibi ;
quis contristabitur super te ?
Vastitas, et contritio, et fames, et gladius ;
quis consolabitur te ?
20 I tuoi figliuoli son venuti meno, son giaciuti in capo d’ogni strada, come un bue salvatico che è ne’ lacci, pieni dell’indegnazione del Signore, dello sgridar dell’Iddio tuo.20 Filii tui projecti sunt, dormierunt
in capite omnium viarum
sicut oryx illaqueatus,
pleni indignatione Domini,
increpatione Dei tui.
21 Perciò ascolta ora questo, o tu afflitta ed ebbra, e non di vino;21 Idcirco audi hoc, paupercula,
et ebria non a vino.
22 così ha detto il tuo Signore, il Signore, e l’Iddio tuo, che difende la causa del suo popolo: Ecco, io ti ho tolta di mano la coppa di stordimento, la feccia della coppa della mia indegnazione; tu non ne berrai più per l’innanzi.22 Hæc dicit dominator tuus Dominus,
et Deus tuus, qui pugnabit pro populo suo :
Ecce tuli de manu tua
calicem soporis,
fundum calicis indignationis meæ :
non adjicies ut bibas illum ultra.
23 Ed io la metterò in mano a quelli che ti affliggono, che han detto all’anima tua: Inchinati, e noi ti passeremo addosso: laonde tu hai posto il tuo corpo come terra, e come una strada a’ passanti23 Et ponam illum in manu eorum qui te humiliaverunt,
et dixerunt animæ tuæ :
Incurvare, ut transeamus ;
et posuisti ut terram corpus tuum,
et quasi viam transeuntibus.