Scrutatio

Domenica, 2 giugno 2024 - Santi Marcellino e Pietro ( Letture di oggi)

Giobbe 9


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DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 E GIOBBE rispose e disse:1 Rispose Iob, e disse:
2 Veramente io so ch’egli è così; E come si giustificherebbe l’uomo appo Iddio?2 Veramente io so che così fia, e che non è giustificato l'uomo assomigliato a Dio.
3 Se Iddio vuol litigar con lui, Egli non gli potrà rispondere d’infra mille articoli ad un solo.3 S'elli vorrae contendere con lui, non potrae rispondere a lui una cosa delle mille.
4 Egli è savio di cuore, e potente di forza; Chi si è mai indurato contro a lui, ed è prosperato?4 Di savio cuore è, e forte di fortezza; chi resiste a lui, e hae pace?
5 Contro a lui, che spianta i monti, Senza che si possa sapere come egli li abbia rivolti sottosopra nella sua ira;5 Chè trapassa li monti; coloro, chi li ha sovvertiti nel furore suo, non seppono.
6 Che crolla la terra, e la smuove dal luogo suo; E da cui le colonne di essa sono scosse;6 Chè commuove la terra del luogo suo, e le colonne sue sono percosse.
7 Che parla al sole, ed esso non si leva; Che tiene suggellate le stelle;7 Chè comanda al sole, e non nasce; e le stelle chiude quasi come sotto segnale.
8 Che distende tutto solo i cieli, E calca le sommità del mare;8 Chè solo istende i cieli, e va sopra l' onde del mare.
9 Che ha fatto i segni del Carro, dell’Orione, delle Gallinelle, E quelli che sono in fondo all’Austro;9 Chè fa (le sette stelle nel polo artico, e) Orion (lo qual è una stella dinanzi a uno segno chiamato) Arturo e Iadas (cioè alcune stelle pluviali) e le cose ascoste dello austro.
10 Che fa cose tanto grandi, che non si possono investigare; E tante cose maravigliose che non si possono annoverare.10 Chè fa le grandi cose e da non comprendere e maravigliose, delle quali non è numero.
11 Ecco, egli passerà davanti a me, ed io nol vedrò; Ripasserà, ed io non lo scorgerò.11 Se verrà a me, nol vedrò; se se n'andrà, non lo intenderd.
12 Ecco, egli rapirà, e chi gli farà far restituzione? Chi gli dirà: Che fai?12 Se repentinamente addomanderà, chi li risponderà? Ovvero chi gli puote dire: perchè hai tu fatto così?
13 Iddio non raffrena l’ira sua; Sotto lui sono atterrati i bravi campioni13 Iddio, l'ira del quale non si puote resistere, e sotto lo quale si chinano coloro che portano lo mondo.
14 Quanto meno gli risponderei io, Ed userei parole scelte contro a lui?14 Adunque quanto sono io, che risponda a lui, e favelli con lui colle parole mie?
15 Io, che quantunque fossi giusto, non risponderei, Anzi chiederei grazia al mio Giudice.15 Che ancora, se io avrò qualche cosa giusta, non risponderò; ma lo mio giudice pregheroe.
16 Se io grido, ed egli mi risponde, Pur non potrò credere ch’egli abbia ascoltata la mia voce;16 E quando averae esaudito me chiamante, non credo ch' egli abbia esaudita la voce mia.
17 Conciossiachè egli mi abbia conquiso con un turbo, E mi abbia date di molte battiture senza cagione.17 Certo nella tempesta triterà me, e moltiplicherà ancora le ferite mie senza cagione.
18 Egli non mi permette pur di respirare; Perciocchè egli mi sazia di amaritudini.18 Non permette che lo spirito mio si riposi, e riempie me d'amaritudine.
19 Se si tratta di forza, ecco, egli è potente; Se di giudicio, chi mi citerà?19 Se la fortezza è addomandata, robustissimo è; se equità di giudicio, niuno ardisce di dire testimonianza per me.
20 Benchè io sia giusto, la mia bocca mi condannerà; Quantunque io sia intiero, ella mi dichiarerà perverso.20 Se io giustificare mi vorrò, la bocca mia condannerà me; se io innocente mi mostrerò, reo mi comproverà.
21 Benchè io sia intiero, io non riconoscerò me stesso; Io avrò a sdegno la vita mia21 Ancora se semplice io sarò, di questo medesimo non saprà l'anima mia; e rincrescerà a me della vita mia.
22 Egli è tutt’uno; perciò ho detto: Egli distrugge ugualmente l’uomo intiero e l’empio.22 Una cosa è ch' io hoe favellata, e lo innocente e lo malvagio lui consuma.
23 Se è un flagello, egli uccide in un momento; Ma egli si beffa della prova degl’innocenti.23 Se egli tormenta, uccida una volta; e non rida della pena delli innocenti.
24 La terra è data in mano all’empio, Il qual copre la faccia de’ giudici di essa. Ora, se Iddio non fa questo, chi è egli dunque?24 La terra è data nelle mani del malvagio, e lo volto de' giudici suoi copre; la quale cosa se quello non è, chi è adunque?
25 Ma i miei giorni sono stati più leggieri che un corriero; Son fuggiti via, non hanno goduto il bene;25 E li di miei più veloci furono che lo corriere; fuggirono, e non viddero lo bene.
26 Son trascorsi come saette, Come un’aquila che vola frettolosa al pasto.26 Trapassoro quasi navi le quali portano poma, e sì come l'aquila volante all' esca.
27 Se io dico: Io dimenticherò il mio lamento, Io lascerò il mio cruccio, e mi rinforzerò;27 Quando dirò: non così favelleroe, commuto la faccia mia, e di dolore sono tormentato.
28 Io sono spaventato di tutti i miei tormenti, Io so che tu non mi reputerai innocente.28 Temea tutte le opere mie, sapendo che non perdoneresti a' delinquenti.
29 Io sarò reo; Perchè adunque mi affaticherei in vano?29 Ora se così malvagio sono, perchè indarno m' affaticai?
30 Quando io mi fossi lavato con acque di neve, E nettatomi le mani col sapone;30 Se lavato saroe sì come con la neve, e mondissime risplenderanno le mie mani;
31 Allora pure tu mi tufferesti in una fossa, E i miei vestimenti mi avrebbero in abbominio.31 pure nelle brutture intignerai me, e abbomineranno me le vestimenta mie.
32 Perciocchè egli non è un uomo, come son io, perchè io gli risponda, E perchè noi veniamo insieme a giudicio.32 Nè certo all' uomo, ch' è simile di me, risponderò; nè a colui che meco possa essere udito nello eguale giudicio.
33 Ei non v’è niuno che possa dar sentenza fra noi, Che possa metter la mano sopra amendue noi.33 Non è chi l' uno e l'altro possa riprendere, e porre la mano sua in amendue.
34 Ma rimuova egli pur la sua verga d’addosso a me, E non mi conturbi il suo spavento.34 Tolga da me la virga sua, e la paura sua non spaventi me.
35 Allora io parlerò, e non avrò paura di lui; Perciocchè in questo stato io non sono in me stesso35 Favelleroe, e non temerò lui; nè non posso temendo rispondere.