Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Neemia 8


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DIODATIBIBBIA RICCIOTTI
1 ALLORA tutto il popolo si adunò di pari consentimento nella piazza, che è davanti alla porta delle acque; e dissero ad Esdra, scriba, che portasse il libro della Legge di Mosè, la quale il Signore avea data ad Israele.1 - Era venuto il settimo mese, e i figli d'Israele che stavano nelle loro città s'adunarono tutti come un sol uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque. E dissero ad Esdra scriba, che portasse il libro della legge di Mosè, data dal Signore ad Israele.
2 E nel primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la Legge davanti alla raunanza, nella quale erano uomini e donne, tutti quelli ch’erano in età di conoscimento, per ascoltare.2 E il sacerdote Esdra portò la legge dinanzi a tutta l'assemblea degli uomini e delle donne, e di tutti quelli che potevan comprenderla, il giorno primo del mese settimo.
3 Ed egli lesse nel Libro, in capo della piazza che è davanti alla porta delle acque, dallo schiarir del giorno fino a mezzodì, in presenza degli uomini, delle donne, e di coloro ch’erano in età di conoscimento; e gli orecchi di tutto il popolo erano intenti al libro della Legge.3 E la lesse pubblicamente, sulla piazza che era davanti alla porta delle Acque; dal mattino sino a mezzogiorno, dinanzi agli uomini, alle donne ed ai dotti. E tutto il popolo stava in orecchi alla lettura del libro.
4 Ed Esdra, scriba, stava in piè sopra un pergamo di legname, ch’era stato fatto per questo; ed appresso a lui a man destra stavano Mattitia, e Sema, ed Anaia, ed Uria, ed Hilchia, e Maaseia; e dalla sinistra, Pedaia, e Misael, e Malchia, ed Hasum, ed Hasbedana, e Zaccaria, e Mesullam.4 Lo scriba Esdra si pose su un gradino di legno che aveva fatto porre per parlarvi; e stavano vicino a lui Matatia, Semeia, Ania, Uria, Elcia e Maasia, alla destra; ed alla sinistra, Fadaia, Misael, Melchia, Asum, Asbadana, Zaccaria e Mosollam.
5 Esdra dunque aperse il libro, alla vista di tutto il popolo; perciocchè egli era disopra a tutto il popolo; e come egli l’ebbe aperto, tutto il popolo si levò in piè.5 Aprì dunque Esdra il libro alla presenza di tutto il popolo, trovandosi in luogo più alto di tutti; e quando l'ebbe aperto, tutti s'alzarono in piedi.
6 Poi Esdra benedisse il Signore, il grande Iddio. E tutto il popolo rispose: Amen, Amen, alzando le mani; poi s’inchinarono, e adorarono il Signore, con le facce verso terra.6 Esdra benedisse il Signore Iddio grande; e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani. Poi s'inginocchiarono, e adorarono Iddio, prostrati sino a terra.
7 E Iesua, Bani, Serebia, Iamin, Accub, Sabbetai, Hodia, Maaseia, Chelita, Azaria, Iozabad, Hanan, Pelaia, e gli altri Leviti, dichiaravano al popolo la Legge, stando il popolo nel suo luogo.7 Josue, Bani, Serebia, Jamin, Accub, Septai, Odia, Maasia, Celita, Azaria, Jozabed, Anan e Falaia leviti facevano cenno al popolo che tacesse per ascoltare la legge. Il popolo stava al suo posto.
8 E leggevano nel libro della Legge di Dio distintamente, e chiaramente; e, sponendone il sentimento, davano ad intendere ciò che si leggeva8 E fu letto nel libro della legge di Dio a voce chiara e distinta, acciò fosse intesa; ed intesero quel che si leggeva.
9 Or Neemia, che è Hattirsata, e il sacerdote Esdra, scriba, e i Leviti che ammaestravano il popolo, dissero a tutto il popolo: Questo giorno è sacro all’Iddio nostro; non fate cordoglio, e non piangete; conciossiachè tutto il popolo piangesse, udendo le parole della Legge.9 Allora Neemia (che è lo stesso che Atersata) ed Esdra sacerdote e scriba, ed i leviti che interpretavano a tutto il popolo la legge, dissero: «È questo un giorno consacrato al Signore Dio nostro; non piangete nè gemete». Tutti infatti piangevano all'udire le parole della legge.
10 Poi Neemia disse loro: Andate, mangiate vivande grasse, e bevete vini dolci, e mandate delle porzioni a quelli che non hanno nulla d’apparecchiato; perciocchè questo giorno è sacro al Signore nostro, e non vi contristate; conciossiachè l’allegrezza del Signore sia la vostra forza.10 Disse loro: «Andate, mangiate carni grasse, bevete vin dolce, e fatene parte a quelli che nulla avranno preparato; perchè è il giorno santo del Signore, e non dovete esser tristi perchè il gaudio del Signore è la nostra fortezza».
11 E i Leviti facevano far silenzio a tutto il popolo, dicendo: Tacete; perciocchè questo giorno è sacro; e non vi contristate.11 I leviti facevano cenno di silenzio a tutto il popolo e dicevano: «Tacete, perchè è un giorno santo, e non siate afflitti».
12 E tutto il popolo se ne andò per mangiare, e per bere, e per mandar messi di vivande, e per far gran festa; perciocchè aveano intese le parole ch’erano loro state dichiarate12 Se n'andò dunque tutto il popolo a mangiare e bere ed a farne parte, facendo gran festa, perchè avevano compreso quello che era stato loro spiegato.
13 E nel secondo giorno del mese, i capi delle famiglie paterne di tutto il popolo, ed i sacerdoti, ed i Leviti, si adunarono appresso d’Esdra, scriba, per essere ammaestrati nelle parole della Legge;13 Il secondo giorno, i capifamiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti si riunirono presso lo scriba Esdra, perchè spiegasse loro le parole della legge.
14 e trovarono scritto nella Legge, che il Signore avea comandato per Mosè, che i figliuoli d’Israele dimorassero in tabernacoli nella festa solenne, al settimo mese; e che questo si dovea bandire.14 E nella legge trovarono scritto che il Signore, per mano di Mosè, aveva comandato ai figli d'Israele di abitare in tabernacoli per la solennità del settimo mese,
15 Fecero adunque andare un bando per tutte le città loro, e in Gerusalemme; dicendo: Uscite fuori al monte, e portatene rami di ulivo, e d’altri alberi oliosi, e di mirto, e di palma, e d’altri alberi folti, per far tabernacoli, come è scritto.15 e di bandirlo, e darne voce in tutte le sue città ed in Gerusalemme, dicendo: «Uscite per la montagna, e portate rami d'olivo, rami dei più begli alberi, rami di mirto, rami di palma, e rami d'alberi ricchi di fronde, per farne delle capanne, come sta scritto».
16 Il popolo adunque uscì fuori, e portò de’ rami, e si fecero de’ tabernacoli, ciascuno sopra il suo tetto, e ne’ lor cortili, e ne’ cortili della Casa di Dio, e nella piazza della porta delle acque, e nella piazza della porta di Efraim.16 Ed uscirono, e ne portarono; e si fecero capanne, ciascuno sulla sua terrazza, nei suoi atrii, negli atrii della casa di Dio, sulla piazza della porta delle Acque, e sulla piazza della porta di Efraim.
17 E così tutta la raunanza di coloro ch’erano ritornati dalla cattività fece de’ tabernacoli, e vi dimorò; perciocchè, dal tempo di Giosuè, figliuolo di Nun, infino a quel giorno, i figliuoli d’Israele, non aveano fatto nulla di simigliante; e vi fu grandissima allegrezza.17 Tutta la moltitudine di quelli che eran tornati dalla cattività si fece dunque dei tabernacoli, ed abitarono in quelle capanne. Non lo avevano più fatto, i figli d'Israele, dal tempo di Giosuè figlio di Nun sino ad allora; fu dunque una straordinaria allegrezza.
18 Ed Esdra lesse nel libro della Legge di Dio per ciascun giorno, dal primo giorno fino all’ultimo; e si celebrò la festa per lo spazio di sette giorni, e nell’ottavo giorno vi fu raunanza solenne, secondo ch’egli è ordinato18 Lesse [Esdra] dal libro della legge di Dio ogni giorno, dal primo sino all'ultimo; fecero festa per sette giorni, e nell'ottavo l'assemblea generale, secondo il rito.