Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Genesi 47


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DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 GIUSEPPE adunque venne, e rapportò e disse a Faraone: Mio padre, e i miei fratelli, con le lor gregge, e co’ loro armenti, e con tutto ciò che hanno, son venuti dal paese di Canaan; ed ecco, sono nella contrada di Gosen.1 Venuto adunque Iosef, nunciò a Faraone, di cendo: lo padre mio e li fratelli e le pecore e l'armenta loro, e ogni cosa che posseggono, vennero della terra Canaan; ed ecco che stanno nella terra Gessen.
2 Prese eziandio una parte de’ suoi fratelli, cioè cinque, e li presentò davanti a Faraone.2 E in verità cinque uomini menò dinanzi al re, li quali erano li ultimi fratelli suoi.
3 E Faraone disse a’ fratelli di Giuseppe: Qual’è il vostro mestiere? Ed essi dissero a Faraone: I tuoi servitori son pastori di gregge, come anche furono i nostri padri.3 E domandolli: che avete voi di lavorio? Respuosero: pastori delle pecore siamo, tuoi servi, noi e i padri nostri.
4 Poi dissero a Faraone: Noi siam venuti per dimorare in questo paese; perciocchè non vi è pastura per le gregge de’ tuoi servitori nel paese di Canaan, conciossiachè la fame vi sia grave; deh! permetti ora che i tuoi servitori dimorino nella contrada di Gosen.4 A peregrinare nella terra tua siamo venuti, perciò che non è dell' erba per le gregge de'servi tuoi, aggravante la fame nella terra Canaan; e addomandiamo che tu comandi, che noi siamo tuoi servi nella terra Gessen.
5 E Faraone disse a Giuseppe: Poichè tuo padre, e i tuoi fratelli, son venuti a te;5 Disse adunque lo re a Iosef: lo padre tuo e li fratelli tuoi sono venuti a te.
6 il paese di Egitto è al tuo comando; fa’ abitar tuo padre, e i tuoi fratelli, nel meglio del paese; dimorino pur nella contrada di Gosen, e se tu conosci che fra loro vi sieno degli uomini di valore, costituiscili governatori del mio bestiame.6 La terra d'Egitto è nel cospetto tuo; e in ottimo luogo fai abitare loro, e dà loro la terra Ges sen; la quale cosa, se tu conosci loro essere ammaestrati uomini, fa loro maestri delle pecore mie.
7 Poi Giuseppe menò Giacobbe, suo padre, a Faraone, e gliel presentò. E Giacobbe benedisse Faraone.7 Dopo queste cose menò Iosef lo padre suo al re, e produsse lui innanzi allo re; il quale benedicendo lui,
8 E Faraone disse a Giacobbe: Quanti anni hai?8 e domandato da lui: quanti sono gli dì de gli anni della vita tua?
9 E Giacobbe rispose a Faraone: Il tempo degli anni de’ miei pellegrinaggi è centrent’anni; il tempo degli anni della mia vita è stato corto, e malvagio, e non è giunto al tempo degli anni della vita de’ miei padri, ne’ quali andarono peregrinando.9 rispuose: gli dì della peregrinazione mia sono di CXXX anni, di piccoli e rei, e non pervennero a' dì de' padri miei, ne'quali egli peregrinarono.
10 Poi Giacobbe, salutato Faraone, se ne uscì fuori dal suo cospetto.10 E benedetto lo re, venne fuori.
11 E Giuseppe diede a suo padre, e ai suoi fratelli, stanza e possessione nel paese di Egitto, nel meglio del paese, nella contrada di Rameses, come Faraone avea comandato.11 Ma Iosef al padre suo e a' fratelli suoi diede possessione in Egitto nel più ottimo luogo della terra, siccome gli avea comandato Faraone.
12 E Giuseppe sostentò suo padre, e i suoi fratelli, e tutta la casa di suo padre, provvedendo loro di pane, secondo le bocche delle lor famiglie12 E nutricava loro, e ogni casa del padre suo, dando li cibi a tutti.
13 OR in tutta la terra non vi era pane; perciocchè la fame era gravissima; e il paese di Egitto, e di Canaan, si veniva meno per la fame.13 Certamente in tutto lo mondo lo pane era venuto meno; e avea oppremuto la fame la terra, e massimamente in Egitto ed in Canaan.
14 E Giuseppe raccolse tutti i danari che si ritrovarono nel paese di Egitto, e nel paese di Canaan, per lo grano che la gente di que’ paesi comperava; e Giuseppe portò que’ danari in casa di Faraone.14 Dalli quali raunò ogni pecunia per la vendizione delle biade; e misela colà dove si reponeva l'avere del re.
15 E, quando i danari furono mancati nel paese di Egitto, e nel paese di Canaan, tutti gli Egizj vennero a Giuseppe, dicendo: Dacci del pane, perchè morremmo noi davanti agli occhi tuoi per mancamento di danari?15 E conciosia cosa che venisse meno a' compratori lo prezzo, vennero tutti quelli d'Egitto a Iosef, dicendo: dà a noi del pane, perchè moiamo innanzi a te, venendoci meno la pecunia.
16 E Giuseppe disse: Datemi il vostro bestiame, ed io vi darò del pane per lo vostro bestiame, se pure i danari son mancati.16 Ai quali quelli rispuose: menatemi le bestie vostre; e darò a voi per quelle de 'cibi, se voi non avete prezzo.
17 Ed essi menarono il lor bestiame a Giuseppe; e Giuseppe diede loro del pane per cavalli, e per gregge di pecore, e per armenti di buoi, e per asini. Così li sostentò di pane quell’anno per tutto il lor bestiame.17 Le quali conciosia cosa ch' egli le menassero, diede a loro li alimenti per li cavalli e pecore e buoi e asini; e sostentò loro quello anno per commutazione delle bestie.
18 E, passato quell’anno, ritornarono l’anno seguente a lui, e gli dissero: Noi non possiamo celare il nostro bisogno al mio signore; ma i danari son mancati, e i nostri bestiami son pervenuti al mio signore; e’ non ci resta nulla che il mio signore possa pigliare, salvo i nostri corpi, e le nostre terre.18 Vennero l'anno secondo, e dissero a lui: non celamo al signor nostro, che vegnente meno la pecunia, li bestiami insieme sono venuti meno; nè nascoso è a te, che se non è li corpi e la terra, noi non abbiamo nulla.
19 Perchè periremmo, e noi, e le nostre terre, davanti agli occhi tuoi? compera noi, e le nostre terre, per del pane; e noi, e le nostre terre, saremo servi a Faraone; e dacci della semenza, acciocchè viviamo, e non muoiamo, e che la terra non sia desolata.19 Adunque perchè moiamo, te veggendolo? E noi e la terra nostra tuoi saremo: còmpera noi nella servitudine del re, e dacci li semi, acciò che non perisca lo lavoratore, e la terra ritorni soda.
20 Giuseppe adunque acquistò a Faraone tutte le terre di Egitto; perciocchè gli Egizj venderono ciascun la sua possessione; conciossiachè la fame si fosse aggravata sopra loro; e così le terre furono acquistate a Faraone.20 Comperò adunque Iosef ogni terra d'Egitto, vendendo tutti le possessioni loro per la gravezza della fame; e sottomise lei a Faraone,
21 E Giuseppe trasportò il popolo nelle città, da un capo de’ confini di Egitto infino all’altro.21 e tutti li popoli suoi, da' più nuovi termini d'Egitto insino alli estremi confini suoi,
22 Sol non acquistò le terre de’ sacerdoti; perciocchè vi era una provvisione assegnata da Faraone a’ sacerdoti; onde essi mangiarono la provvisione che Faraone dava loro, e perciò non venderono le lor terre.22 se non è la terra de preti, la quale dal re fu data a loro; a'quali li stanziati cibi dai publici granai erano dati; e imperciò non sono costretti di vendere le possessioni loro.
23 E Giuseppe disse al popolo: Ecco io ho oggi acquistati a Faraone e voi e le vostre terre; eccovi della semenza: seminate la terra.23 E disse Iosef alli popoli: certamente, come voi vedete, e voi e la terra vostra possiede Faraone; tollete li semi e seminate li campi,
24 E al tempo della ricolta, voi darete il quinto di essa a Faraone, e le altre quattro parti saranno vostre, per la sementa de’ campi, e per lo mangiar di voi, e di coloro che son nelle vostre case, e per lo mangiar delle vostre famiglie.24 acciò che voi possiate avere delle biade; la quinta parte allo re darete, l'altre quattro reman ghino per merito a voi, in sementi e in cibi alli servi e figliuoli vostri.
25 Ed essi dissero: Tu ci hai scampata la vita; troviamo pur grazia appo il mio signore, e siamo servi a Faraone.25 Li quali respuosero: la salute nostra è nella mano tua; e riguardi noi solamente lo signore nostro, e allegri serviremo al re.
26 E Giuseppe, per istatuto che dura infino ad oggi, fece una imposta sopra le terre di Egitto, del quinto della rendita, per Faraone; sol le terre de’ sacerdoti non furono di Faraone26 E da quello tempo insino al presente dì, in tutta la terra d'Egitto, al re la quinta parte è pagata; e fatta è quasi come legge, se non è la terra sacerdotale (cioè quella de'preti) la quale fu libera da questa condizione.
27 Così gl’Israeliti abitarono nel paese di Egitto, nella contrada di Gosen, e ne furono fatti possessori, e moltiplicarono, e crebbero grandemente.27 Abitò adunque Israel in Egitto, cioè nella terra Gessen, e possedeo quella; ed aucto e molti plicato è molto.
28 E Giacobbe visse nel paese di Egitto diciassette anni; e gli anni della vita di Giacobbe furono cenquarantasette.28 E vivette in quella XVII anni.
29 Or avvicinandosi il tempo della morte di Israele, egli chiamò il suo figliuolo Giuseppe, e gli disse: Deh! se io ho trovato grazia appo te, metti ora la tua mano sotto la mia coscia, promettendomi che tu userai inverso me benignità e lealtà; deh! non seppellirmi in Egitto.29 E conciosia cosa che cernesse che s' approssimava lo di della morte sua, chiamò lo suo figliuolo Iosef, e disse a lui: se io ho trovato grazia nel cospetto tuo, puoni la mano tua sopra lo fianco mio; e farai a me la misericordia e la verità, che tu non mi sotterrerai in Egitto,
30 Anzi, quando io giacerò co’ miei padri, portami fuor di Egitto, e seppelliscimi nella lor sepoltura. E Giuseppe disse: Io farò secondo la tua parola.30 ma ch' io dorma coi padri miei; e porterai me di questa terra, e riporrai me nel sepolcro dei maggiori miei. Al quale rispuose Iosef: e io farò quello che hai comandato.
31 E Israele disse: Giuramelo. Ed egli gliel giurò. E Israele, inchinatosi verso il capo del letto, adorò31 E quegli disse: giuralo adunque a me. Il quale giurando, adorò Israel Iddio, e rivolsesi al capo del letto.