Scrutatio

Mercoledi, 14 maggio 2025 - San Mattia ( Letture di oggi)

Evangelio di Santo Luca 20


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 2008
1 Ed essendo egli uno giorno nel tempio ammaestrando e predicando, raunaronsi (tutti) gli prìncipi de' sacerdoti e gli Scribi con gli antiqui.1 Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e annunciava il Vangelo, sopraggiunsero i capi dei sacerdoti e gli scribi con gli anziani
2 E dicono a lui: dinne: in quale potestà fai queste cose? ovvero: chi è quello che a te ha dato questa potestà?2 e si rivolsero a lui dicendo: «Spiegaci con quale autorità fai queste cose o chi è che ti ha dato questa autorità».
3 E respondendogli Iesù, dissegli: addimanderovvi io etiam una cosa; rispondetemi.3 E Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una domanda. Ditemi:
4 (Ditemi): il battesimo di Ioanne era egli venuto dal cielo, ovvero dalli uomini?4 il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?».
5 E quelli pensavano, tra sè dicendo: che se noi diremo ch' egli è venuto dal cielo, egli dirà: il perchè adunque non gli avete creduto?5 Allora essi ragionavano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché non gli avete creduto?”.
6 Ma se noi diremo ch' egli è dalli uomini, l'universo popolo ne lapidarà; imperò che sono certi, che Ioanne è profeta.6 Se invece diciamo: “Dagli uomini”, tutto il popolo ci lapiderà, perché è convinto che Giovanni sia un profeta».
7 E loro risposero che non sapevano donde egli fusse venuto.7 Risposero quindi di non saperlo.
8 Ai quali disse Iesù: nè etiam io vi dirò in quale potestà faccio queste cose.8 E Gesù disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
9 E incominciò a dicere al popolo questa parabola: fu uno uomo che piantò la vigna, e allocolla alli lavoratori; ed egli per molti giorni andò in peregrinaggio.9 Poi prese a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, la diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano per molto tempo.
10 E venuto il tempo, mandò dalli suoi lavoratori il servo, acciò li dessero del frutto della vigna. Li quali, poscia che l' ebbero battuto, remandorlo vôto.10 Al momento opportuno, mandò un servo dai contadini perché gli dessero la sua parte del raccolto della vigna. Ma i contadini lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote.
11 Di che aggiunse di mandarli uno altro servo. E loro, etiam battendolo, e affiiggendolo con parole ingiuriose, mandorolo vôto.11 Mandò un altro servo, ma essi bastonarono anche questo, lo insultarono e lo mandarono via a mani vuote.
12 Onde etiam mandò il terzo; li quali, etiam feriendo quello, scaccioronlo.12 Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono via.
13 Di che (vedendo questo) il signore della vigna disse: che farò io? mandarogli il mio diletto figliuolo; forse, quando il vederanno, temeranlo con reverenza.13 Disse allora il padrone della vigna: “Che cosa devo fare? Manderò mio figlio, l’amato, forse avranno rispetto per lui!”.
14 Il quale mandato, vedendolo gli lavoratori, fra sè pensavano, dicendo: questo è l'erede; uccidiamolo, acciò che la eredità sia fatta nostra.14 Ma i contadini, appena lo videro, fecero tra loro questo ragionamento: “Costui è l’erede. Uccidiamolo e così l’eredità sarà nostra!”.
15 E gittato quello fuori della vigna, uccisonlo. Che cosa dunque farà a quelli il signore della vigna?15 Lo cacciarono fuori della vigna e lo uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna?
16 Egli verrà, e disperderà quelli lavoratori, e ad altri darà la vigna (sua). E loro udendo, dissero: così [non] sarà.16 Verrà, farà morire quei contadini e darà la vigna ad altri».
Udito questo, dissero: «Non sia mai!».
17 Ma egli risguardando in loro, disse: che cosa è adunque quel ch' è scritto: la pietra che reprovorono gli edificanti, ella è fatta in capo del cantone?17 Allora egli fissò lo sguardo su di loro e disse: «Che cosa significa dunque questa parola della Scrittura:
La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo?
18 Fracassarassi ogni uomo che cascarà sopra quella; ma ella spezzarà quello sopra il quale cascarà (la pietra).18 Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e colui sul quale essa cadrà verrà stritolato».
19 Onde in quell' ora cercavano li principi dei sacerdoti, e gli Scribi, di ponergli le mani sopra (di lui); ma temevano il popolo; imperò che là conobbero ch' egli avea detto questa parabola contra di loro.19 In quel momento gli scribi e i capi dei sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito infatti che quella parabola l’aveva detta per loro.
20 E ponendosi a mente di lui, mandorono gli insidiatori, li quali simulassero di essere giusti, acciò il pigliassero nel parlare, acciò il dessero al principe, e in la potestà del rettore.20 Si misero a spiarlo e mandarono informatori, che si fingessero persone giuste, per coglierlo in fallo nel parlare e poi consegnarlo all’autorità e al potere del governatore.
21 Li quali addimandoronlo, dicendo: maestro, sappiamo che tu dici e insegni le cose (giuste e) dritte, e non sei accettatore di alcuna persona, anzi insegni in verità la via di Dio.21 Costoro lo interrogarono: «Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni qual è la via di Dio secondo verità.
22 A noi è lecito dare il censo a Cesare, o no?22 È lecito, o no, che noi paghiamo la tassa a Cesare?».
23 Ma egli, considerando il suo (fraudolento) inganno, dissegli; il perchè mi tentate?23 Rendendosi conto della loro malizia, disse:
24 Monstratemi il denaro. Questo denaro di cui ha la imagine e soprascrizione? E loro risposero: di Cesare.24 «Mostratemi un denaro: di chi porta l’immagine e l’iscrizione?». Risposero: «Di Cesare».
25 Alli quali disse: rendete adunque quelle cose che sono di Cesare, a Cesare; e quelle che sono di Dio, a Dio.25 Ed egli disse: «Rendete dunque quello che è di Cesare a Cesare e quello che è di Dio a Dio».
26 Il che loro udendo, non potero riprendere la sua parola in presenza del popolo; e maravigliati nella sua risposta, tacettero.26 Così non riuscirono a coglierlo in fallo nelle sue parole di fronte al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.
27 Poscia andorono alcuni de' Sadducei, li quali negano essere la resurrezione, e addimandoronlo,27 Gli si avvicinarono alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda:
28 dicendo: maestro, a noi scrisse Moisè: se il fratello di alcuno morirà, avendo moglie, e lasciaralla senza figliuolo, che il fratello suo toglia quella, e susciti il seme del suo fratello.28 «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello.
29 Erano adunque sette fratelli; e il primo tolse la moglie, ed egli morì senza figliuoli.29 C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.
30 E il seguente tolse quella; ed etiam egli è morto senza lassare figliuolo.30 Allora la prese il secondo
31 E il terzo tolse quella; e similmente tutti sette, e non lasciorono seme, e sono morti.31 e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli.
32 Ultima di tutti moritte la femina.32 Da ultimo morì anche la donna.
33 Nella resurrezione adunque, di cui di questi sarà quella moglie? Imperò che sette l' hanno avuta per moglie.33 La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
34 Onde dissegli Iesù: li figliuoli di questo mondo si maritano, e sono dati alle nozze.34 Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;
35 Ma quelli che saranno degni dell' altro mondo, e della resurrezione de' morti, non si maritaranno, nè menaranno moglie.35 ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito:
36 E più non potranno morire; imperò che loro sono eguali alli angioli, e sono figliuoli di Dio, conciosia che sono figliuoli di resurrezione.36 infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.
37 Ma che (etiam) resuscitano li morti, etiam Moisè, essendo appresso la rovere, il dimostra, come egli dice il Siguore, il Dio di Abraam, il Dio d' Isaac e il Dio di Iacob.37 Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.
38 Di che Iddio, egli non è Iddio de' morti, ma de' vivi; imperò che tutti vivono a lui.38 Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
39 Onde alcuni delli Scribi risposero: maestro, oh come hai detto bene!39 Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».
40 E più non presumevano di addimandarlo.40 E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.
41 Ed egli sì gli disse: come dicono, Cristo essere figliuolo di David?41 Allora egli disse loro: «Come mai si dice che il Cristo è figlio di Davide,
42 Ed esso David dice nel libro de' salmi: disse il Signore al Signore mio: siedi alla mano dritta mia,42 se Davide stesso nel libro dei Salmi dice:
Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra
43 insino ch' io ponga li tuoi inimici, scabello de' tuoi piedi.43 finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello dei tuoi piedi?
44 David adunque chiamollo Signore; ed egli come è suo figliuolo?44 Davide dunque lo chiama Signore; perciò, come può essere suo figlio?».
45 E udendo tutto il popolo, disse alli suoi discepoli :45 Mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai suoi discepoli:
46 Guardatevi dalli Scribi, li quali vogliono andare nelle stole, e amano le salutazioni nel mercato, e le prime cattedre nelle sinagoghe, e le prime sedie ne' conviti;46 «Guardatevi dagli scribi, che vogliono passeggiare in lunghe vesti e si compiacciono di essere salutati nelle piazze, di avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti;
47 li quali divorano le case delle vedove, simulanti la lunga orazione. Questi receveranno maggiore dannazione.47 divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».