Scrutatio

Martedi, 6 maggio 2025 - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi)

Sapienza 2


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1 Dissono li malvagi, pensando appo sè non dirittamente picciolo e con fastidio è il tempo della vita nostra, e non è refrigerio nella fine dell' uomo; e non è niuno che l' uomo sappia sia ritornato dello inferno.1 Han detto tra sè sragionando:« Breve e molesto è il tempo di nostra vita, e non c’è rimedio quando per uno è giunta la fine, nè si sa di alcuno che sia tornato dagli Inferi!
2 Però che noi siamo nati di niente, e dopo questa vita saremo sì come non fossimo mai stati; però che fumo (e vento) è stato sufflato nelli nasi nostri; è parola favilla a commuovere il cuore nostro.2 Per caso slam venuti all’esistenza, e saremo poi come non fossimo mai stati. È fumo il soffio delle nostre nari, e il parlare, una scintilla [prodottai dal movimento del nostro cuore.
3 E lo spirito si spanderae sì come molle aere, e la vita nostra trapasserae sì come ombra di nuvolo, e disfarassi sì come nebula, cacciata dalli raggi del sole, e dal calore di quello aggravata.3 Spenta questa, si ridurrà in cenere il nostro corpo, lo spirito si dissiperà come aria leggera. Passerà la vita nostra come una nube, e si scioglierà come nebbia, ch’è spinta via dai raggi del sole, e precipitata dal suo calore.
4 Il nome nostro si dimenticherae per lo tempo, e niuno averà in memoria delle opere nostre.4 Sarà dimenticato il nostro nome col tempo, e nessuno ricorderà le opere nostre.
5 Il tempo nostro sì è uno passamento d' ombra, e non ritornerae poi la fine nostra; però ch' ella sì è consegnata, e niuno ritorna.5 Il passar d’un’ombra è la nostra vita, nè c'è ritorno della nostra fine: c’è tanto di sigillo, e nessuno torna indietro!
6 Venite adunque, e logoriamo li beni che sono; e usiamo la creatura sì come in giovinezza affret-. tatamente.6 Su via dunque, godiamo de, beni presenti, e usiamo solleciti del creato, a mo’ di giovani.
7 Ed empiamoci di vino prezioso e unguenti; e non ci passi il fiore del tempo.7 Riempiamoci di vino prezioso e di profumi, e non ci sfugga via il fiore della [bella] stagione;
8 Coroniamci di rose, inanzi ch' elle si guastino; nullo prato sia, lo quale lo nostro desiderio non trapassi.8 coroniamoci di rose, prima che appassiscano: non siavi prato, che la nostra voluttà non percorra.
9 Niuno di noi sia senza parte della nostra concupiscenza; in ogni luogo lasciamo li segnali della nostra letizia, però che questa si è la parte nostra, e questa si è la sorte nostra.9 Nessuno ci sia di noi, che non partecipi alle nostre baldorie; dappertutto lasciam ricordi del [nostro] godimento: perchè questa è la nostra porzione, e questa la [nostra] sorte.
10 Aggraviamo lo povero giusto, e non perdoniamo alla vedova, e non onorifichiamo li canuti dello antico tempo.10 Opprimiamo il giusto ch' è povero, non risparmiamo la vedova, non portiam rispetto alla longeva canizie del vegliardo.
11 Sia la fortezza nostra la legge della giustizia; però che quelli che sono poveri sono a noi inutili.11 La forza nostra sia la norma di giustizia, perchè ciò ch’è debole non è buono a nulla.
12 Inganniamo il giusto, però ch' egli è disutile a noi, e sì è contrario alle opere nostre, e rimpròveraci li peccati della legge, e diffama contro a noi li peccati della disciplina nostra.12 Tendiamo insidie al giusto, poiché c’ è d’imbarazzo, e si oppone alle nostre opere, e si rinfaccia i falli contro la legge, e ci rimbrotta le colpe della nostra condotta.
13 Egli promette ch' egli ha la scienza di Dio, e appellasi figliuolo di Dio.13 Si vanta d’aver lui la conoscenza di Dio, e chiama se stesso figliuolo del Signore!
14 Egli è fatto a noi spianatore delli nostri pensieri.14 è diventato un rimprovero [vivente] de' nostri pensieri,
15 Egli è grave a noi eziandio a vederlo, però che la sua vita sì è dissomigliante all' altre, e le sue vie sono immutate.15 e c’è uggioso anche al vederlo; perchè diversa dagli altri è la sua vita e stravaganti son le sue vie.
16 Sì come bugiardi siamo estimati da lui, ? guardasi dalle nostre vie sì come dalle cose sozzissime, e antipone la fine de' giusti, e vantasi che il suo padre è Iddio.16 Ci reputa come gente frivola [e falsa], e si tien lontano dalle nostre vie come da immondezze; proclama beata la fine de’ giusti e si gloria d’aver Dio per padre.
17 Veggiamo dunque, se le [sue] parole sono vere; tentiamolo di quelle cose che li debbono avvenire, e sapremo qual sia la fine sua.17 Vediam dunque se son veri i suoi discorsi, e facciam la prova di ciò che gli accadrà sul punto d’andarsene.
18 S' egli è vero figliuolo di Dio, elli il riceverà, è libererallo delle mani delli avversarii.18 perchè se il giusto è figliuolo di Dio, [Dio] verrà in suo aiuto, e lo trarrà in salvo dalle mani de’ suoi avversari.
19 Con ingiuria e con tormento proviamo lui, acciò che noi sappiamo la riverenza sua, e proviamo la pazienza sua.19 Proviamolo con l’ingiuria e i maltrattamenti per conoscer la sua mansuetudine, e saggiar la sua pazienza.
20 E condanniamolo a morte sozzissima; e conosceremo li suoi intendimenti delle sue parole.20 Condanniamolo a morte vergognosa, giacché, a quanto dice, c’è chi si piglierà cura di lui!»
21 Queste cose pensarono, ed errarono; però che la loro malizia li accecoe.21 Così ragionano e s’ingannano, poiché la loro malizia gli ha accecati.
22 E non conobbono li sacramenti di Dio, e non sperarono mercede di giustizia, e non giudicarono l'onore dell' anime sante.22 E non intendono i misteri di Dio, nè sperano ricompensa della giustizia, [e santità], nè apprezzano il premio delle anime senza macchia.
23 Però che Iddio creoe l'uomo da non potere essere vinto, e fecelo alla similitudine sua.23 Dio invero creò l’uomo per l’immortalità, e lo fece ad immagine della sua propria natura.
24 Ma per la invidia del diavolo la morte sì entrò nel mondo.24 Ma per invidia del diavolo entrò la morte nel mondo,
25 Sèguitano il diavolo coloro che sono dalla parte sua.25 e l’assaggeranno quei che a lui appartengono!