Scrutatio

Domenica, 26 maggio 2024 - San Filippo Neri ( Letture di oggi)

Iob 7


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1La cavalleria è vita dell' uomo sopra la terra; e sì come lo dì del mercenaio, così li dì suoi sono.2Come lo servo desidera l'ombra, e sì come lo mercenaio aspetta la fine del lavorio suo,3così io ebbi li mesi vôti, e le fatichevoli notti annumerai a me.4Se io dormiroe, dirò: quando mi leveroe? E una altra volta aspetteroe lo vespro, e riempirommi di dolori insino alle tenebre.5Vestita è la carne mia di puzza, e di bruttura di polvere; la cutica mia è secca, e contratta.6E li di miei più velocemente trapassano, che dal tessente la tela sia tagliata; e consumati sono senza alcuna (altra) speranza.7Ricorditi che vento è la vita mia; e non itornerà l'occhio mio, ch' elli vegga le buone cose.8E non riguarderà me lo vedere dell' uomo; gli occhii tuoi in me, e non starò su.9Si come sarà consumata la nuvola, e trapassata; così colui che scenderà di sotto non salirà.10Nè più oltre tornerà nella casa sua, nè conoscerà più oltre il luogo suo lui.11Per la quale cagione non perdoneroe alla bocca mia; favelleroe nella tribulazione del spirito mio, e confabulerò con l' amaritudine dell' anima mia.12E sono io mare e balena, perciò che tu hai intorniato me di prigione?13Se dirò consolerà me lo letto mio, e sarò levato, e parlerò meco nel mio letto,14spaventerai me in sogni, e per visioni con ispaventamento mi scuoterai.15Per la quale cagione hae eletto la uccisione l'anima mia, e le ossa mie la morte.16Dispera'mi; già mai non viverò più oltre; perdona a me, Signore; certo nulla sono li dì miei.17Che cosa è l'uomo, perciò che tu fai grande lui? ovvero perchè poni appo lui lo cuore tuo?18Tu visiti lui nel fare del dì, e sùbito provi lui.19Perchè non perdoni a me, e non lasci me, che io inghiotti la saliva mia?20Io hoe peccato; che faroe io a te, o guardiano delli uomini? Perchè hai tu posto me contrario a te, e fatto son a me medesimo grave?21Perchè non togli lo peccato mio, e perchè non porti via la iniquitade mia? Ecco ora nella polvere dormirò; e se la mattina addomanderai me, non mi leveroe, (io anzi starò fermo nella bruttura mia con dolore).