SCRUTATIO

Friday, 8 August 2025 - San Domenico di Guzman ( Letture di oggi)

Secondo libro de' Maccabei 13


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1 Nel centesimo e quadragesimo nono anno, intese Giuda come Antioco (di) Eupatore veniva con grande esèrcito contro Giudea.1 L'anno cento quarantanove Giuda intese come Antioco Eupatore veniva con gran gente contro i Giudei,
2 E con lui eravi Lisia, procuratore e proposito delli officii, avente con esso cento e dieci milia uomini da piede, e dei cavalieri cinque milia, e ventidue elefanti, e trecento carri falcati.2 E con lui Lisia tutore, che aveva il maneggio degli affari, che avea seco cento dieci mila fanti, e cinque mila cavalli, e ventidue elefanti, e cocchi falcati trecento.
3 Con quali etiam accostossi Menelao, il quale con molta fallacia deprecava Antioco, non per la salute della patria, ma sperando di pervenire al principato.3 E si mischiò con essi anche Menelao, e con grande artifizio cercava di placare Antioco non perché amasse la salute della patria, ma sulla speranza di esser messo in possesso del principato.
4 Ma il re de' re suscitò l'animo di Antioco contra il peccatore; e persuadendo Lisia, questo essere cagione di tutti i mali, comandò, come egli è di sua consuetudine, che preso fusse ucciso in quel medesimo luogo.4 Ma il Re de' regi voltò il cuore di Antioco contro quel peccatore, e avendogli Lisia rappresentato come quegli era la causa di tutti i mali, il re comandò, che lo prendessero, e lo facessero morire in quello stesso luogo secondo la loro consuetudine.
5 Onde era in quello medesimo luogo uno monticello d'ogni lato di cenere; guardando questo, era uno grande precipizio.5 Era nel luogo stesso una torre di cinquanta cubiti, piena tutta d'una gran massa di cenere: di li vedeasi (solo) il precipizio:
6 Di che comandò che il detto sacrilego fusse gittato giù di quindi nella cenere, constringendolo tutti all' interito.6 Ordinò, che di li quel sacrilego fosse gettato nella cenere, dandogli tutti la spinta per farlo perire.
7 E convenne esser morto tale prevaricatore di tale legge, e alla terra non esser dato Menelao (il qual fue senza sepultura).7 Con tal legge dovette morire il prevaricator della legge Menelao, senza che fosse seppellito nella terra.
8 E certo questo fu fatto molto giustamente; imperò ch' egli avea commesso molti delitti verso l'ara di Dio, la cui cenere e fuoco era santo, egli fu dannato nella morte della cenere.8 E ciò molto giustamente; perocche avendo egli commessi molti delitti contro l'altare di Dio, il di cui fuoco, o la cenere son cose sante, fu egli condannato a morire nella cenere.
9 Ma il re, isfrenato di mente, veniasi dimostrando alli Giudei più iniquo del suo padre.9 Ma il re veniva con animo furibondo per farsi conoscere a' Giudei più cattivo del padre suo.
10 Le quali cose conosciute ch' egli ebbe Giuda, comandò al popolo, che dì e notte invocasseno il Signore, sì come sempre li avea aiutati, così etiam al presente gli aiutasse,10 Le quali cose avendo sapute Giuda ordinò al popolo, che invocasse di e notte il Signore, affinchè come in tutte le altre occasioni, così adesso gli aiutasse:
11 come temeano d' essere privati della legge e della patria e del templo santo; ed etiam il popolo, che in breve avea un poco respirato, non permettesse esser più soggiogato alle blasfemie delle nazioni.11 Come quelli, che temevano di aver a perdere e la legge, e la patria, è il tempio santo; e non permettesse, che restasse soggetto di nuovo alle bestemmiatrici nazioni quel popolo, che poco prima avea cominciato alcun poco a respirare.
12 Di che tutti insieme facendo questo, e con pianto e digiuni per tre giorni continuamente a terra. gittati domandando la misericordia dal Signore, confortolli Giuda che si apparecchiasseno.12 E cosi avendo fatto tutti d'accordo, e implorata la misericordia del Signore, con lagrime, e digiuni, prostrati per terra per tre interi giorni, Giuda gli esortò a mettersi all'ordine.
13 Ma egli con li antiqui sì imaginò di uscire fuori prima che il re movesse l' esèrcito contra Giudea, e che soggiogasse le città, e raccomandare l'esito della cosa al giudicio del Signore Iddio.13 Ed egli col parer de' seniori risolvè di uscire in campagna prima che il re si accostasse coll'esercito alla Giudea, e si rendesse padrone della città; e di rimettere al Signore l'esito dell'affare.
14 E dando la potestà di tutti a Iddio creatore del mondo, confortò li suoi che combattessero (ardita e) fortemente, e che stessero fermi insino alla morte. per la legge e per il tempio e per la città e patria e per li cittadini, e ordinò l'esèrcito appresso di Modin.14 Rassegnatosi adunque totalmente alle disposizioni di Dio Creatore dell'Universo, ed esortati i suoi a combattere virilmente, e a difendere sino alla morte le leggi, il tempio, la città, la patria, e i cittadini, si accampò coll'esercito vicino a Modin.
15 E dato il segno della vittoria di Dio alli suoi fortissimi eletti giovani, di notte assaltata la corte regia, nelli alloggiamenti uccise quattro milia, e il maggiore delli elefanti con quelli che erano sopra posti a quello.15 E dato per segno a' suoi la vittoria di Dio, fatta una scelta della più robusta gioventù, assalì di notte tempo il quartiere del re, e uccise nel campo quattro mila uomini, e il più grande degli elefanti con quelli, che gli stavan sopra:
16 Riempiendo li alloggiamenti di sommo spavento e di perturbazione de' nimici, subseguendoli le cose prospere, si partirono.16 E riempiuti di terrore, e di scompiglio gli alloggiamenti, dopo sì felice impresa si ritirarono.
17 Questo adunqne fu fatto incominciando a risplendere il giorno, aitante lui la divina defensione.17 E ciò fu fatto al primo spuntare del giorno, assistendoli Dio colla sua protezione.
18 Ma il re conosciuta la esperienza (e notizia) della audacia de' Giudei, con (ingegni e) arte tentata la difficoltà de' luoghi,18 Ma il re dopo aver fatto saggio dell'audacia de' Giudei, cercava con arte di impadronirsi de' posti scabrosi:
19 moveva l'esercito verso Betsura, la quale era uno luogo (fortificato e fornito) di munizione de' Giudei; ma egli era scacciato, dandoli la fuga; era isforzato, e sminuiva d' ogni ora il suo esèrcito.19 E si accostò coll' esercito a Bethsura, la quale era una fortezza de' Giudei ben munita: ma era rispinto, trovava inciampi, scapitava.
20 Onde Giuda mandava le cose necessarie a quelli ch' erano dentro.20 E Giuda mandava a que' di dentro ciò che lor bisognava.
21 Poscia uno dell' esèrcito de' Giudei, chiamato Rodoco, significò li secreti alli inimici; il quale, richiesto, fu pigliato e rinchiuso.21 Ma un certo Rhodoco nell'esercito de' Giudei faceva la spia a' nemici, ma fu cercato, e si trovò, e si messe in prigione.
22 Un'altra volta il re fece il parlare a quelli ch' erano in Betsura; detteli la pace, e ricevelli, e partissi.22 E il re parlamentò di nuovo con quelli, che erano in Bethsura, e data loro la sua parola, e ricevuta la loro, se n' andò:
23 Combattendo con Giuda, e' fu vinto. Ma poscia ch' egli intese come Filippo di Antiochia, il qual era rimasto sopra le faccende, avea rebellato, spaventato di mente, deprecando li Giudei, giurolli di esserli suddito a tutte le cose che paiono esser giuste; e riconciliato offerse il sacrificio, e onorò il tempio, e puose li doni.23 Venne alle mani con Giuda, e fu vinto. Indi avendo saputo come si era ribellato Filippo lasciato in Antiochia al maneggio degli affari, perdutosi di animo si raccomandò a' Giudei, e si umiliò ad essi, e giurò tutto quello che parve giusto, e fatta la riconciliazione offerse sagrifizio, rendè onore al tempio, e gli fece dei doni:
24 Abbracciò Maccabeo, e fecelo duce e principe da Tolemaide insino a' Gerreni.24 Abbracciò Maccabeo, e lo fece governatore, e principe da Tolemaide fino ai Gerreni.
25 Onde venuto a Tolemaida, isdegnati li Tolomesi gravemente tolleravano la convenzione della amicizia, che per avventura non rompessero il patto.25 Ma essendo Antioco arrivato a Tolemaide, quei cittadini erano molto malcontenti di quelle convenzioni, e di quella amicizia, con paura, che di dispetto non rompessero la confederazione.
26 Allora Lisia salitte sopra il tribunale, ed espose la ragione (della contratta amicizia), e pacificato il popolo, ritornossi in Antiochia; e a questo mcdo procedette l'andare e ritornare del re.26 Allora Lisia salì sulla tribuna, e avendo renduto conto dell'affare, calmò il popolo, e se ne tornò ad Antiochia. Tal ebbe fine il viaggio, e il ritorno del re.