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Martedi, 6 maggio 2025 - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi)

Genesi 32


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 2008
1 E Iacob andò nell'andamento ch' egli avea cominciato. E furogli incontro li angioli di Dio.1 Làbano si alzò di buon mattino, baciò i figli e le figlie e li benedisse. Poi partì e ritornò a casa.
2 I quali, quando gli ave veduti, disse: castelli di Dio sono questi, e chiamò lo nome dello luogo MAANAIM, cioè Castella.2 Mentre Giacobbe andava per la sua strada, gli si fecero incontro gli angeli di Dio.
3 E mandò adunque i messi innanzi a sè ad Esaù, suo fratello, nella terra Seir della regione di Edom.3 Giacobbe al vederli disse: «Questo è l’accampamento di Dio», e chiamò quel luogo Macanàim.
4 E comandò a loro, dicendo: così favellate al signore mio Esaù: queste cose dice lo fratello tuo Iacob: appresso Laban, peregrino sono istato insino al presente di4 Poi Giacobbe mandò avanti a sé alcuni messaggeri al fratello Esaù, nella regione di Seir, la campagna di Edom.
5 Io hoe pecore e bovi e servi e asini e ancille. Mando ora la legazione allo signore mio, per trovare la grazia nel cospetto tuo.5 Diede loro questo comando: «Direte al mio signore Esaù: “Dice il tuo servo Giacobbe: Sono restato come forestiero presso Làbano e vi sono rimasto fino ad ora.
6 Ritornati sono i messi a Iacob, dicendo: noi vegniamo da Esaù tuo fratello, ed ecco che s' appa recchia di venire incontra a te con CCCC uomini.6 Sono venuto in possesso di buoi, asini e greggi, di schiavi e schiave. Ho mandato a informarne il mio signore, per trovare grazia ai suoi occhi”».
7 Temette Iacob, e molto; ed ispaventato divise lo popolo, lo quale era con lui, e le gregge, le pecore e bovi e cammelli in due turme,7 I messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: «Siamo stati da tuo fratello Esaù; ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con sé quattrocento uomini».
8 dicendo: se verrà Esaù ad una turma, e per coteralla, l'altra turma, che rimarrà, sì sie salvata.8 Giacobbe si spaventò molto e si sentì angustiato; allora divise in due accampamenti la gente che era con lui, il gregge, gli armenti e i cammelli.
9 E disse Iacob: Iddio del padre mio Abraam e Iddio del padre mio Isaac, Signore, il quale dice sti a me: ritorna nella terra tua e nel luogo della tua nativitade, ed io bene ti farò:9 Pensava infatti: «Se Esaù raggiunge un accampamento e lo sconfigge, l’altro si salverà».
10 minore sono di tutte le misericordie tue, e della verità che tu dicesti al servo tuo. Colla mazza mia trapassai questo Giordano; ed ora con due tur me ritorno.10 Giacobbe disse: «Dio del mio padre Abramo e Dio del mio padre Isacco, Signore, che mi hai detto: “Ritorna nella tua terra e tra la tua parentela, e io ti farò del bene”,
11 Iscàmpami della mano del fratello mio Esaù; impercio ch' io lui molto temo, che per avventura egli vegnendo percuota la madre colli figliuoli.11 io sono indegno di tutta la bontà e di tutta la fedeltà che hai usato verso il tuo servo. Con il mio solo bastone avevo passato questo Giordano e ora sono arrivato al punto di formare due accampamenti.
12 Tu m'hai favellato, che bene farai a me, e si amplierae lo seme mio siccome l'arena del mare, la quale per la moltitudine non si puote annomerare.12 Salvami dalla mano di mio fratello, dalla mano di Esaù, perché io ho paura di lui: che egli non arrivi e colpisca me e, senza riguardi, madri e bambini!
13 E conciosia cosa che dormisse quivi quella notte, spartio di quelle cose ch' egli avea, per donar ad Esaù suo fratello,13 Eppure tu hai detto: “Ti farò del bene e renderò la tua discendenza tanto numerosa come la sabbia del mare, che non si può contare”».
14 CC capre e XX becchi e CC pecore, e montoni XX,14 Giacobbe rimase in quel luogo a passare la notte. Poi prese, da ciò che gli capitava tra mano, un dono per il fratello Esaù:
15 e cammelli ch' aveano partorito, colli pole dri loro, XXX, e XL vacche e XX tori e XX asine, con loro poledri X.15 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni,
16 E mandògli per mano de' servi suoi ciascuna greggia per sè; e disse a' servi suoi: andatevi inanzi a me, e sia spazio tra l'una greggia e l'altra.16 trenta cammelle, che allattavano, con i loro piccoli, quaranta giovenche e dieci torelli, venti asine e dieci asinelli.
17 Comandò al primo, dicendo: se tu averai in contro Esaù mio fratello, e domanderaiti: donde se'? ovvero: donde vai? e di cui sono tutte queste cose che tu seguiti?17 Egli affidò ai suoi servi i singoli branchi separatamente e disse loro: «Passate davanti a me e lasciate una certa distanza tra un branco e l’altro».
18 risponderai: lo servo tuo Iacob questi doni manda al signor mio Esaù, ed egli viene dopo noi.18 Diede quest’ordine al primo: «Quando ti incontrerà Esaù, mio fratello, e ti domanderà: “A chi appartieni? Dove vai? Di chi sono questi animali che ti camminano davanti?”,
19 E somigliantemente questi comandamenti diede al secondo e al terzo e a tutti coloro che se guitavano le gregge, dicendo: queste medesime parole favellate ad Esaù, quando l'averete trovato.19 tu risponderai: “Di tuo fratello Giacobbe; è un dono inviato al mio signore Esaù; ecco, egli stesso ci segue”».
20 Ed aggiugnerete: certo egli medesimo Iacob sèguita l'andamento nostro. Disse in verità: io adumilierò lui con questi doni, i quali vanno innanzi, e poscia vederò lui; forse ch' egli mi darà (lui) aiuto.20 Lo stesso ordine diede anche al secondo e anche al terzo e a quanti seguivano i branchi: «Queste parole voi rivolgerete ad Esaù quando lo incontrerete;
21 E andarono quelli dalli doni adunque innanzi a lui; e egli in verità rimase quella notte ne' castelli.21 gli direte: “Anche il tuo servo Giacobbe ci segue”». Pensava infatti: «Lo placherò con il dono che mi precede e in seguito mi presenterò a lui; forse mi accoglierà con benevolenza».
22 E conciosia cosa che per tempo si levasse Iacob, tolse due sue mogli ed altrettante fanti cogli undici figliuoli, e trapassò lo vado di laboc.22 Così il dono passò prima di lui, mentre egli trascorse quella notte nell’accampamento.
23 E trapassato ogni cosa la quale apparteneva a lui,23 Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici bambini e passò il guado dello Iabbok.
24 rimase solo; ed ecco uno uomo facea alle braccia con lui insino alla mattina.24 Li prese, fece loro passare il torrente e portò di là anche tutti i suoi averi.
25 Il quale, conciosia cosa che vedesse che superchiare lui non potesse, toccoe lo nervo del fianco suo, ed incontanente marcì.25 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell’aurora.
26 E disse a lui quello uomo: lasciami, chè già viene l'aurora. E Iacob gli rispose: io non lascerò te, se tu non mi benedici.26 Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all’articolazione del femore e l’articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui.
27 E disse adunque: che nome hai tu? Ed egli rispuose: Iacob.27 Quello disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l’aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!».
28 Ed egli disse: non s'appellerà lo nome tuo Iacob, ma Israel; impercioche se contra Dio fosti forte, quanto maggiormente contra gli uomini potrai prevalere?28 Gli domandò: «Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe».
29 E domandò lui Iacob: dimmi, per quale no me se'appellato? Rispuose: perchè addimandi lo nome mio (lo quale è ammirabile)? E benedisse lui in quello medesimo luogo.29 Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!».
30 E chiamò Iacob lo nome di quello luogo FANUEL, dicendo: io viddi lo Signore a faccia a faccia, e fatta è salva l'anima mia.30 Giacobbe allora gli chiese: «Svelami il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse.
31 Elevato è a lui incontanente lo sole, poscia ch' egli trapassoe Fanuel; egli in verità zoppicava del piede.31 Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuèl: «Davvero – disse – ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva».
32 Per la quale cosa non mangiano li figliuoli d'Israel lo nervo, imperciò che egli marcì nel fianco di Iacob, insino al presente dì; impercio chè toccò lo nervo del fianco suo, e rimase addormentato.32 Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuèl e zoppicava all’anca.
33 Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l’articolazione del femore, perché quell’uomo aveva colpito l’articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.