1 גֶּפֶן בֹּוקֵק יִשְׂרָאֵל פְּרִי יְשַׁוֶּה־לֹּו כְּרֹב לְפִרְיֹו הִרְבָּה לַמִּזְבְּחֹות כְּטֹוב לְאַרְצֹו הֵיטִיבוּ מַצֵּבֹות | 1 - Il principe saggio sa reggere il suo popolo, e il governo dell'uomo sensato è stabile. |
2 חָלַק לִבָּם עַתָּה יֶאְשָׁמוּ הוּא יַעֲרֹף מִזְבְּחֹותָם יְשֹׁדֵד מַצֵּבֹותָם | 2 Quale il principe del popolo, tali i suoi ministri, e quale il governatore della città, tali i suoi abitanti. |
3 כִּי עַתָּה יֹאמְרוּ אֵין מֶלֶךְ לָנוּ כִּי לֹא יָרֵאנוּ אֶת־יְהוָה וְהַמֶּלֶךְ מַה־יַּעֲשֶׂה־לָּנוּ | 3 Un re ignorante manda in rovina il suo popolo; le città si popolano per il senno de' potenti. |
4 דִּבְּרוּ דְבָרִים אָלֹות שָׁוְא כָּרֹת בְּרִית וּפָרַח כָּרֹאשׁ מִשְׁפָּט עַל תַּלְמֵי שָׂדָי | 4 Nella mano del Signore è il dominio della terra, e a tempo opportuno prepone ad essa l'uomo adatto. |
5 לְעֶגְלֹות בֵּית אָוֶן יָגוּרוּ שְׁכַן שֹׁמְרֹון כִּי־אָבַל עָלָיו עַמֹּו וּכְמָרָיו עָלָיו יָגִילוּ עַל־כְּבֹודֹו כִּי־גָלָה מִמֶּנּוּ | 5 Nella mano del Signore è la prosperità dell'uomo, e sulla fronte del magistrato imprime egli l'onore. |
6 גַּם־אֹותֹו לְאַשּׁוּר יוּבָל מִנְחָה לְמֶלֶךְ יָרֵב בָּשְׁנָה אֶפְרַיִם יִקָּח וְיֵבֹושׁ יִשְׂרָאֵל מֵעֲצָתֹו | 6 Non ti rammentar [con rancore] di alcun torto col prossimo, e non far nulla [per vendicarti] quando ti s'è recata offesa. |
7 נִדְמֶה שֹׁמְרֹון מַלְכָּהּ כְּקֶצֶף עַל־פְּנֵי־מָיִם | 7 Odiosa al cospetto del Signore e degli uomini è la superbia, ed esecrabile è tutta l'iniquità delle genti. |
8 וְנִשְׁמְדוּ בָּמֹות אָוֶן חַטַּאת יִשְׂרָאֵל קֹוץ וְדַרְדַּר יַעֲלֶה עַל־מִזְבְּחֹותָם וְאָמְרוּ לֶהָרִים כַּסּוּנוּ וְלַגְּבָעֹות נִפְלוּ עָלֵינוּ׃ ס | 8 Da un popolo all'altro si trasferisce il regno, a causa delle ingiustizie, delle ingiurie, degli oltraggi e delle frodi. |
9 מִימֵי הַגִּבְעָה חָטָאתָ יִשְׂרָאֵל שָׁם עָמָדוּ לֹא־תַשִּׂיגֵם בַּגִּבְעָה מִלְחָמָה עַל־בְּנֵי עַלְוָה | 9 Nulla v'ha di più scellerato dell'avaro. Perchè insuperbisce la terra e la cenere? |
10 בְּאַוָּתִי וְאֶסֳּרֵם וְאֻסְּפוּ עֲלֵיהֶם עַמִּים בְּאָסְרָם לִשְׁתֵּי [עֵינֹתָם כ] (עֹונֹתָם׃ ק) | 10 Nulla v'ha di più iniquo che amare il danaro: un tale uomo invero vende anche l'anima sua, perchè [già] da vivo ha gettato via le sue viscere. |
11 וְאֶפְרַיִם עֶגְלָה מְלֻמָּדָה אֹהַבְתִּי לָדוּשׁ וַאֲנִי עָבַרְתִּי עַל־טוּב צַוָּארָהּ אַרְכִּיב אֶפְרַיִם יַחֲרֹושׁ יְהוּדָה יְשַׂדֶּד־לֹו יַעֲקֹב | 11 Ogni potentato ha vita breve: una lunga malattia stanca il medico. |
12 זִרְעוּ לָכֶם לִצְדָקָה קִצְרוּ לְפִי־חֶסֶד נִירוּ לָכֶם נִיר וְעֵת לִדְרֹושׁ אֶת־יְהוָה עַד־יָבֹוא וְיֹרֶה צֶדֶק לָכֶם | 12 Una breve malattia il medico la tronca: e così anche il re oggi è e domani muore. |
13 חֲרַשְׁתֶּם־רֶשַׁע עַוְלָתָה קְצַרְתֶּם אֲכַלְתֶּם פְּרִי־כָחַשׁ כִּי־בָטַחְתָּ בְדַרְכְּךָ בְּרֹב גִּבֹּורֶיךָ | 13 Morto poi ch'è l'uomo, avrà in eredità rettili e bestie e vermi. |
14 וְקָאם שָׁאֹון בְּעַמֶּךָ וְכָל־מִבְצָרֶיךָ יוּשַּׁד כְּשֹׁד שַׁלְמַן בֵּית אַרְבֵאל בְּיֹום מִלְחָמָה אֵם עַל־בָּנִים רֻטָּשָׁה | 14 principio della superbia umana [È] l'apostatar dal Signore, |
15 כָּכָה עָשָׂה לָכֶם בֵּית־אֵל מִפְּנֵי רָעַת רָעַתְכֶם בַּשַּׁחַר נִדְמֹה נִדְמָה מֶלֶךְ יִשְׂרָאֵל | 15 poiché dal suo creatore si allontana il cuore di lui. Il principio invero della superbia è il peccato, e chi a questa s'attiene, riboccherà di abominazioni, ed essa l'abbatterà per sempre. |
| 16 Perciò il Signore coprì d'ignominia le adunanze de' malvagi, e li sterminò sino in fondo. |
| 17 I troni de' principi superbi distrusse il Signore, e fece sedere al loro posto i mansueti, |
| 18 Le radici delle nazioni superbe estirpò il Signore, e piantò gli umili al posto loro. |
| 19 Le regioni delle genti mise a soqquadro il Signore, e le rovinò sino alle fondamenta. |
| 20 Ne devastò parecchie e disperse gli abitanti, e cancellò la memoria loro dalla terra. |
| 21 La memoria de' superbi dissipò Iddio, e conservò la memoria degli umili di sentimento. - |
| 22 Non fu creata per gli uomini la superbia, nè l'iracondia per i nati di donna. |
| 23 Quella progenie d'uomini sarà onorata, che teme il Signore. Quella progenie d'uomini sarà disonorata, che trasgredisce i comandamenti del Signore. |
| 24 Tra i fratelli è in onore il loro capo: e quel che temono il Signore saranno [in onore] agli occhi di lui. |
| 25 Ricchi, nobili e poveri, il loro vanto è il timor di Dio. |
| 26 Non dispregiare il giusto, ch'è povero, nè magnificare il peccatore ch' è ricco. |
| 27 Il magnate e il magistrato e il potente sono in onore; ma nessuno di loro è più grande di chi teme il Signore. |
| 28 Al servo sapiente faran da servi gli uomini liberi, e l'uomo prudente e istruito non mormorerà quand'è ripreso; ma l'ignorante non sarà onorato. |
| 29 Non ti perdere in vanterie quando occorre agire, nè indugiare nel tempo dell'angustia. |
| 30 Meglio chi lavora e abbonda d'ogni cosa, che chi [va a spasso o] si vanta e manca del pane. |
| 31 Figliuolo, conserva nella mansuetudine l'anima tua, e dalle onore a seconda de' suoi meriti. |
| 32 Colui che pecca contro se stesso chi lo stimerà giusto? e chi esalterà colui che disonora la propria vita? |
| 33 Il povero è onorato per la sua scienza e il suo timor [di Dio], e c'è chi è onorato per la sua ricchezza. |
| 34 Ma chi è onorato nella povertà, quanto più [lo sarà] nella ricchezza? chi è onorato nella ricchezza, tema la povertà, |