Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 10


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LA SACRA BIBBIABIBBIA TINTORI
1 Sono io, Paolo, che vi esorto con la dolcezza e la mansuetudine di Cristo, io che in presenza sarei umile, ma di lontano prepotente con voi.1 Or io, Paolo, vi esorto per la mansuetudine e la modestia di Cristo, io « che ho l'apparenza d'umile quando son tra voi, ma che fo l'ardito con voi quando son lontano »,
2 Vi prego che non avvenga di dovervi mostrare di presenza quella forza che ritengo di dover adoperare contro alcuni che ci giudicano come se ci comportassimo secondo la carne.2 vi supplico a fare in modo che, quando sarò presente, non ardisca agire con quella franchezza che mi si attribuisce, riguardo a certuni i quali si figurano che noi camminiamo secondo la carne.
3 Giacché se viviamo nella carne, non combattiamo secondo la carne.3 Anche vivendo nella carne, noi non militiamo secondo la carne.
4 Non sono carnali le armi della nostra battaglia, ma hanno da Dio la potenza di debellare le fortezze, distruggendo i ragionamenti4 Infatti le armi con le quali combattiamo non son carnali, ma potenti in Dio a distruggere le fortezze. Noi distruggiamo i disegni
5 e ogni altezza orgogliosa che si leva contro la conoscenza di Dio, e rendendo ogni intelligenza prigioniera nell'obbedienza a Cristo.5 e qualunque altura che s'innalza contro la scienza di Dio e assoggettiamo ogni intelletto all'obbedienza di Cristo,
6 Siamo pronti a punire qualsiasi disobbedienza, non appena la vostra obbedienza sia perfetta.6 e siam pronti a punire qualunque disobbedienza, quando l'obbedienza vostra sarà completa.
7 Guardate le cose in faccia: se alcuno ha la persuasione di appartenere a Cristo, si ricordi che se lui è di Cristo lo siamo anche noi;7 Voi guardate all'apparenza. Se alcuno dentro di sè confida d'esser di Cristo, pensi ancora che come è lui siam di Cristo anche noi.
8 ché se anche mi vantassi di più del nostro potere, che il Signore ci ha dato per vostra edificazione e non per vostra rovina, non avrei proprio da arrossirne.8 Inoltre, quand'anche mi gloriassi un po' troppo dell'autorità che il Signore ci ha data a vostra edificazione e non a vostra rovina, non avrei da provarne vergogna.
9 Dico questo per non sembrare di volervi spaventare con le lettere!9 E non s'abbia a credere che io voglia spaventarvi colle lettere,
10 Perché "le lettere -- si dice -- sono dure e forti, ma la sua presenza fisica è debole e la parola dimessa".10 come dicono alcuni: « Eh! le sue lettere son gravi e forti; ma la presenza del corpo è meschina, e il discorso non vai nulla ».
11 Sappia costui che quali siamo a parole per lettera, assenti, tali anche saremo a fatti, di presenza.11 Quel tale che parla cosi pensi bene che quali siamo a parole, per lettera, da lontano, tali saremo a fatti quando saremo presenti.
12 Certo noi non abbiamo l'audacia di eguagliarci o paragonarci a nessuno di quelli che si raccomandano da sé; ma mentre si misurano da sé e si paragonano con se stessi, vanno fuori di senno.12 Certo non abbiamo l'ardire di metterci in mezzo o di paragonarci con certuni che si lodano da loro stessi; noi invece ci misuriamo su noi medesimi, e con noi stessi ci paragoniamo.
13 Noi invece non ci gloriamo oltre misura, ma secondo la norma della misura che Dio ci ha assegnato, facendoci arrivare fino a voi;13 Però non ci glorieremo oltre misura, ma secondo il limite del campo che Dio ci ha misurato e che arriva fino a voi.
14 né ci innalziamo in maniera indebita, come sarebbe se non fossimo arrivati fino a voi, mentre fino a voi siamo giunti col vangelo di Cristo.14 E non passiamo i limiti, come chi non è arrivato fino a voi, perchè fino a voi ci siamo arrivati col Vangelo di Cristo.
15 Né ci vantiamo indebitamente di fatiche altrui, ma nutriamo la speranza, col crescere della fede in voi, di venire ingranditi ulteriormente nella nostra misura,15 E nemmeno ci vantiamo di fatiche altrui, ma speriamo che, crescendo la vostra fede, anche noi c'ingrandiremo in mezzo a voi, seguendo i nostri limiti accresciuti,
16 e di poter annunziare il vangelo a quelli che stanno al di là di voi, senza vantarci, di cose già fatte in campo altrui.16 e potremo portare il Vangelo anche nei paesi che sono al di là del vostro, senza entrare nel campo altrui, e senza gloriarci di lavori fatti da altri.
17 Chi si gloria, si glori nel Signore;17 Ma «chi si gloria, si glorii nel Signore »,
18 perché non colui che si raccomanda da sé viene approvato, ma colui che il Signore raccomanda.18 perchè non è approvato chi si loda, ma chi è lodato dal Signore.