Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 26


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LA SACRA BIBBIABIBBIA TINTORI
1 Agrippa disse a Paolo: "Ti è accordata la parola per difenderti!". Allora Paolo, stesa la mano, incominciò a parlare in sua difesa:1 Agrippa disse quindi a Paolo: Puoi parlare in tua difesa. Allora Paolo, stesa la mano, cominciò a giustificarsi:
2 "Da tutte le accuse che mi sono rivolte dai Giudei, io mi stimo fortunato, o re Agrippa, di potermi oggi difendere davanti a te;2 O re Agrippa, io mi stimo fortunato di potermi oggi difendere, dinanzi a te, di tutte le accuse fattemi dai Giudei,
3 tanto più che tu conosci assai bene i costumi e le controversie proprie dei Giudei. Perciò ti prego di ascoltarmi con longanimità.3 specialmente perchè tu conosci tutte le consuetudini e le questioni che ci sono tra i Giudei; perciò ti prego di ascoltarmi con pazienza.
4 Quale sia stato il mio tenore di vita fin dalla mia giovinezza, trascorsa tutt'intera in mezzo al mio popolo e nella stessa Gerusalemme, lo sanno bene tutti i Giudei.4 Quanto alla mia vita che ho menato nella giovinezza, tra quei della mia nazione, in Gerusalemme, fin da principio essa è nota a tutti i Giudei.
5 Essi mi conoscono da lunga data e, se vogliono, possono testimoniare che sono vissuto come fariseo, secondo la setta più osservante della nostra religione.5 I quali, se vogliono rendere testimonianza, essi sanno da un pezzo che io dapprima vissi fariseo, secondo la più rigida setta della nostra religione.
6 Ora mi trovo sotto processo per la mia speranza nella promessa fatta da Dio ai nostri padri,6 Or poi sto sottoposto a giudizio per la speranza della promessa fatta da Dio ai padri nostri,
7 quella promessa di cui le nostre dodici tribù, servendo incessantemente Dio notte e giorno, attendono il compimento. E' per questa speranza che io sono accusato dai Giudei, o re.7 alla quale sperano di arrivare le nostre dodici tribù, servendo a Dio, giorno e notte. Per questa speranza, o re, sono accusato dai Giudei.
8 Come mai vi può sembrare incredibile che Dio risusciti i morti?8 Come? da voi si giudica incredibile che Dio risusciti i morti?
9 Quanto a me, io ritenni di dover fare molte cose contro il nome di Gesù di Nazaret.9 Ed io, del resto, avevo creduto di dover fare vera opposizione al nome di Gesù Nazareno;
10 Ed è ciò che ho fatto in Gerusalemme: molti dei santi li ho chiusi in carcere con l'autorizzazione avuta dai sommi sacerdoti, e quando si trattava di ucciderli io votavo contro di loro.10 come anche feci in Gerusalemme, e, avutone il potere dai principi dei sacerdoti, chiusi molti santi nelle prigioni, e, quando eran uccisi, io diedi il mio voto,
11 E in tutte le sinagoghe molto sovente li sforzavo con supplizi a bestemmiare e nell'eccesso del mio furore li perseguitavo anche nelle città straniere.11 e, andando per le sinagoghe, spesso a forza di tormenti li costringevo a bestemmiare; e sempre più infuriando contro di essi, li perseguitavo anche nelle città straniere.
12 Con questo scopo me ne stavo andando a Damasco, munito dell'autorizzazione e del permesso dei sommi sacerdoti,12 Or mentre, a cotesto scopo, me ne andavo a Damasco, con potere e commissioni dei principi dei sacerdoti,
13 quando, verso mezzogiorno, ho visto, o re, sul mio cammino, una luce del cielo più risplendente del sole, sfolgorare intorno a me e ai miei compagni di viaggio.13 di mezzogiorno, nella strada, vidi, o re, lampeggiare intorno a me e a quelli che erano meco, una luce dal cielo, più splendente del sole.
14 Tutti cademmo per terra e io udii una voce che mi diceva in lingua ebraica: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Ti è duro recalcitrare contro i pungoli".14 Ed essendo noi tutti stramazzati a terra, udii una voce dirmi in ebraico: Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti? E' duro per te ricalcitrare contro il pungolo.
15 Io dissi: "Chi sei, o Signore?". Il Signore rispose: "Io sono Gesù che tu perseguiti.15 Allora risposi: Chi sei tu, o Signore? E il Signore disse: Io sono Gesù che tu perseguiti.
16 Ma ora àlzati e sta' dritto in piedi, poiché ecco il motivo per cui ti sono apparso: per costituirti ministro e testimonio delle cose che tu hai veduto di me e di quelle che io ancora ti mostrerò.16 Ma levati su e stai ritto sui tuoi piedi, perchè ti sono apparso per questo: per costituirti ministro e testimonio delle cose che hai vedute e di quelle per le quali ti apparirò,
17 Per questo ti libererò dal popolo e dai pagani, ai quali io ti mando,17 liberandoti da questo popolo e dai Gentili, tra i quali ora ti mando,
18 per aprire loro gli occhi perché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, perché ottengano per la fede in me la remissione dei peccati e partecipino all'eredità dei santi".18 ad aprir i loro occhi, affinchè passino dalle tenebre alla luce, e dal potere di Satana a Dio e ricevano per la fede in me la remissione dei peccati e l'eredità tra i santi.
19 Pertanto, o re Agrippa, io non volli resistere alla visione celeste;19 Per questo, o re Agrippa, non fui restìo alla celeste visione; 1
20 anzi, prima a quelli di Damasco, poi a quelli di Gerusalemme e per tutto il paese della Giudea, infine ai pagani ho predicato che dovevano pentirsi e convertirsi a Dio, facendo opere di vera penitenza.20 ma prima di tutto a quelli di Damasco e di Gerusalemme e di tutto il paese della Giudea e poi anche ai Gentili sono andato predicando che si pentano e si convertano a Dio o faccian degne opere di penitenza.
21 Per questi motivi i Giudei si impadronirono di me nel tempio e hanno cercato di uccidermi.21 Per questa cagione, i Giudei, avendomi preso nel tempio, tentavano d'uccidermi.
22 Ma con l'aiuto di Dio fino a questo giorno io ho continuato a rendere testimonianza agli umili e ai potenti, non dicendo nient'altro se non ciò che i profeti e Mosè dissero che doveva avvenire,22 Ma coll'aiuto divino ho durato fino ad oggi, insegnando ai piccoli ed ai grandi, non dicendo altro che quello che i profeti e Mosè han detto dover succedere:
23 che il Cristo doveva soffrire e che, risuscitato per primo da morte, avrebbe annunciato la luce al popolo e ai pagani".23 che il Cristo doveva patire, ed essendo lui il primo a risorgere dai morti, deve annunziare la sua luce al suo popolo ed ai Gentili.
24 Mentre egli diceva queste cose in sua difesa, Festo alza la voce e gli grida: "Tu stai delirando, Paolo: il tuo gran sapere ti ha dato alla testa".24 Mentre Paolo così parlava in sua difesa, Festo disse ad alta voce: Paolo, tu vaneggi, la molta dottrina tifa dare in pazzie.
25 E Paolo: "Non sto sragionando, eccellentissimo Festo, ma dico parole veritiere e sensate.25 Ma Paolo replicò: Non son pazzo, ottimo Festo, ma proferisco parole di verità e di saggezza.
26 Infatti il re è bene informato di queste cose, e così parlo davanti a lui con piena fiducia, perché non penso che alcuna di queste cose possa essergli ignota. In realtà non si tratta di fatti avvenuti in qualche angolo remoto.26 Sa bene il re, davanti al quale parlo francamente, queste cose, e son persuaso che niente di ciò gli è occulto. Infatti nessuna di queste cose è stata fatta alla chetichella.
27 Credi tu, o re Agrippa, ai profeti? Lo so che ci credi".27 Credi tu, o re Agrippa, ai profeti? So che ci credi.
28 E Agrippa a Paolo: "Ancora un poco e mi persuadi a farmi cristiano".28 Ma Agrippa disse a Paolo: Quasi quasi mi persuadi a diventar cristiano.
29 E Paolo: "O poco o molto, Dio volesse che non solo tu ma anche tutti quelli che oggi mi ascoltano diveniste come io sono, all'infuori di queste catene".29 E Paolo: Che manchi poco o molto, bramo da Dio che non solo tu, ma anche quelli che mi ascoltano, diventiate oggi, quale son io, da queste catene infuori.
30 Allora il re, il governatore, Berenice e quanti erano seduti con loro si alzarono.30 E si alzò il re, il preside e Berenice e quelli che sedevan con essi.
31 Allontanandosi parlavano tra loro e dicevano: "Un uomo come questo non può far nulla che meriti la morte o le catene".31 E, ritiratisi, discorrevan tra loro dicendo: Questo uomo non ha fatto nulla degno di morte o di prigionia.
32 Anzi Agrippa soggiunse a Festo: "Quest'uomo avrebbe potuto essere rilasciato, se non avesse fatto appello a Cesare".32 Agrippa disse a Festo: Questo uomo poteva esser messo in libertà, se non avesse appellato a Cesare.